[Gamescom 2015] Battlefleet Gothic: Armada
Quarto e ultimo appuntamento con i titoli dedicati a Warhammer (e secondo dedicato a Warhammer 40000) con Battlefleet Gothic: Armada, il videogioco basato sull’omonimo spin-off di combattimenti spaziali dell’oscuro futuro inventato da Games Workshop.
Per chi fosse ignaro dell’universo di Warhammer 40000, immaginatevi delle astronavi con un aspetto che ricorda una via di mezzo tra galeoni e chiese gotiche con lunghezze fino a 10 km (leggasi: dieci kilometri. Dieci. Kilometri.) che si sparano missili, laser e quant’altro a distanze improponibili e con una potenza distruttiva tale da poter disintegrare interi pianeti (e lo fanno): questo è ciò che vi aspetta.
Il gioco è uno strategico in tempo reale single e multiplayer che si svolge attraverso una campagna di conquista su una mappa spaziale composta di settori e pianeti, dove ogni vittoria porta nuovi bonus alla propria fazione (un po’ come avviene nella saga Total War). Le fazioni in gioco sono quattro: Imperium, Chaos, Eldar e Orki. Nella dimostrazione a cui abbiamo assistito si giocava con l’Imperium, il cui esercito è caratterizzato da diversi corpi (Adeptus Astartes, Inquisizione e così via) con diverse finalità e principi, e il giocatore può decidere di seguire le missioni dell’una o dell’altra all’interno della propria campagna. La scelta di chi seguire e quali azioni intraprendere non è senza conseguenze: intraprendere l’Exterminatus (la distruzione totale di un pianeta) per ordine dell’Inquisizione aumenta l’affinità con tale corpo ed elimina rapidamente molti nemici, ma il pianeta colpito è perso per sempre così come le sue risorse (ovviamente).
Oltre l’aspetto strategico legato alle campagne c’è tantissima micro-gestione: la personalizzazione delle armate è molto capillare, si va dall’aspetto esterno delle navi, alle armi, all’equipaggio – con tanto di abilità, livelli e via discorrendo per truppe e ufficiali, ognuno con la propria personalità. Ad esempio, in fase di battaglia, si può ordinare alle navi di combattere fino alla morte, e i capitani delle navi potrebbero anche rifiutare di obbedire. Lasciarli fare fa perdere reputazione al giocatore, di contro ordinarne l’esecuzione rischia di far rimanere le proprie navi senza comandanti di valore.
La micro-gestione si applica naturalmente anche ai combattimenti: ogni nave ha tante armi differenti con differenti raggi d’azione, e si possono sia impostare comportamenti pre-impostati per ogni nave che controllarne ogni singolo movimento, dall’affiancamento, all’attacco, all’abbordaggio. Non è esclusa la guerriglia informatica: si possono disabilitare i sistemi elettronici delle navi per impedire il movimento, la rilevazione di altre navi e tante altre funzioni. Dulcis in fundo, la flotta si porta dietro i segni di ogni battaglia: le navi distrutte sono perse per sempre, e quelle danneggiate necessitano di riparazione e non saranno utilizzabili in combattimento finché non saranno completati i lavori.
Battlefleet Gothic: Armada è sicuramente nella lista dei titoli da seguire di questa Gamescom, non solo per gli appassionati di Warhammer 40000 ma per qualunque persona attratta dai giochi di battaglie spaziali. Uscita prevista su PC per il primo trimestre 2016.