Final Fantasy XVI – Tutto quello che c’è da sapere
Il primo trailer rivela già tanto del gioco.
Alla fine è successo, probabilmente anche prima di quanto la gente si aspettasse: ad aprire l’evento showcase di PlayStation 5 è stato niente di meno che il trailer di annuncio di Final Fantasy XVI. Parliamo di un filmato corposo, di oltre quattro minuti, che ha permesso ai fan di farsi un’idea chiara e precisa di quello che sarà il sedicesimo capitolo di Final Fantasy in termini di grafica, atmosfera, ambientazione, musiche e sistema di combattimento.
Un trailer che comunque non è riuscito a entusiasmare proprio tutta la community di Final Fantasy e ha lasciato non pochi dubbi sulla possibile qualità del gioco. Ecco perché nasce questo piccolo approfondimento su FF16, con lo scopo di farvi prendere un bel respiro e scoprire cosa si cela dietro – e oltre – quei 4 minuti e 2 secondi che Square Enix ci ha mostrato.
Quando uscirà e per quale piattaforma
Stando a quanto riportato dalla slide che chiude il trailer, Final Fantasy XVI dovrebbe essere un’esclusiva PlayStation 5 per quanto riguarda le console, e disponibile in contemporanea anche su PC. Il fatto è che, durante tutto l’evento, ci sono state varie incomprensioni con le slide che specificavano l’esclusività per PC tanto che Square Enix si è dissociata dalla questione FFXVI su PC. L’esclusiva rimarrebbe dunque quella per l’ammiraglia Sony, anche se stando a quanto dichiarato dall’analista Piers Harding-Rolls ad Eurogamer sembra che si tratti di un’esclusività temporale di circa sei mesi prima dell’uscita della versione PC e di 1 anno da quella Xbox. Nulla di ufficiale, ma a noi sembra uno scenario piuttosto credibile.
Per quanto riguarda la data d’uscita, ci sarà ancora da aspettare un bel po’, in quanto non sono stati dati dettagli in merito alle possibili finestre di lancio. Volendo giocare a fare gli indovini, probabilmente il 2022/2023 sono gli anni più papabili per riuscire a mettere le mani su Final Fantasy XVI. Il motivo di questa ipotesi è semplice: il gioco è visibilmente sporco e in fase poco avanzata nello sviluppo, come dimostra anche la premessa di apertura del trailer che afferma come quanto mostrato giri su un PC che emula le prestazioni di PS5. Inoltre, è notizia di aprile 2019 che la Creative Business Unit 3 (di cui parleremo a breve) era a lavoro su un grande titolo next gen, il che fa pensare che siano necessari almeno tre anni per ultimare i lavori.
Naoki Yoshida, Creative Business Unit III e Final Fantasy XIV
A occuparsi dello sviluppo di Final Fantasy XVI, è la vecchia Business Division 5, ora chiamata Creative Business Unit III, ossia la divisione che si occupa principalmente dei due MMORPG della serie, FFXI e, soprattutto, Final Fantasy XIV. Non è un caso infatti che nel ruolo di Producer di questo Final Fantasy XVI ci sia Naoki Yoshida, l’uomo responsabile della leggendaria rinascita di FFXIV e del suo incredibile successo. Alla direzione, invece, troviamo il suo braccio destro Hiroshi Takai, altra figura importante nel team del quattordicesimo capitolo, che in passato ha contribuito anche come Director in titoli quali Romancing Saga e The Last Remnant. È importante sottolineare la guida del progetto di queste due figure perchè è rappresentativo di quanto abbiamo visto fino ad oggi di FFXVI e, soprattutto, di quanto vedremo in futuro.
Sapere che FFXVI è nelle loro mani dona un grande senso di sicurezza in termini di qualità, contenuti, rispetto, passione e amore per questa IP. FFXIV ha dimostrato negli anni di essere uno dei migliori esponenti della serie non a caso, regalando ai giocatori una tra le storie meglio scritte, con personaggi estremamente caratterizzati e dei villain memorabili come non se ne vedevano da tempo. La campagna principale vanta addirittura il pregio di avere un’impostazione e una qualità degna del miglior Final Fantasy single player offline. Oltre a questo, quello che lascia sempre più impressionati giocando a FFXIV è la capacità di catapultare il giocatore nella più grande giostra di omaggi, rimandi, fan service e cameo che possa esistere. Fidatevi, quando vi diciamo che probabilmente FFXVI è nelle mani dei migliori talenti Square-Enix disponibili ad oggi.
L’eredità dei cristalli ha plasmato la nostra storia abbastanza a lungo
Dal trailer di Final Fantasy XVI è difficile riuscire tirare fuori un’idea chiara di quella che sarà la storia del gioco, al punto tale che non conosciamo nemmeno il nome del protagonista. L’unico nome che abbiamo è quello di Joshua, il figlio dell’arciduca di uno dei due Regni Gemelli apparentemente in guerra. Joshua sembra essere un personaggio centrale nella trama di Final Fantasy XVI in quanto è un Dominant, ovvero un individuo in grado di trasformarsi (o evocare, questo va ancora chiarito) in un Eikon elementale, ossia in una delle creature magiche che nella storia di Final Fantasy hanno assunto diversi nomi, quali Summon, Esper, Eidolons, Eoni, Guardian Force ecc… Nel caso di Joshua, sembra che lui sia il Dominant di Phoenix, ma allo stesso tempo sembra essere in qualche modo collegato anche con quello di Ifrit. Eppure pare che non possano esistere due Eikon di fuoco a detta di uno dei personaggi del trailer. Ifrit e Phoenix sembrano essere rivali, che sia la lotta tra le fiamme della resurrezione contro quelle della distruzione? Il tempo ce lo dirà.
Nel frattempo abbiamo assistito anche alla battaglia tra Shiva e Titan durante uno scontro tra due fazioni in guerre (una donna cita la battaglia tra Dhalmek e i Crociati), dando ulteriore conferma che gli Eikon avranno un ruolo centrale nella componente narrativa del gioco. Il nostro protagonista è, o per meglio dire era, la guardia del corpo di Joshua, o almeno lui si definisce tale chiamandosi “lo scudo di Joshua”. Sembra infatti che vivremo due momenti distinti della vita dell’eroe di questa storia: la sua gioventù, al servizio dell’arciduca e di suo figlio, e quella più adulta da mercenario, il cui obiettivo sarà quello di uccidere qualcuno. Cosa sarà successo nella vita del protagonista? Nel trailer vediamo una persona molto vicina a Joshua venire brutalmente uccisa inondando il bambino di sangue, facendo apparentemente innescare l’evocazione/trasformazione. Che Joshua sia diventato un pericolo e vada fermato? Altre domande le cui risposte arriveranno solo in futuro.
L’ultimo elemento importante da tenere presente è quello del Cristallo. Final Fantasy XVI sembra infatti portare avanti “l’eredita del cristallo” introdotta nel primo Final Fantasy e ritrovata in diversi capitoli della serie, ma sembra esserci un qualche tipo di svolta meta narrativa, intuibile da un messaggio del trailer che riporta testuali parole “L’eredità dei cristalli ha plasmato la nostra storia abbastanza a lungo”.
Da una parte abbiamo il MotherCrystal che sembra guidare le azioni di uno dei due regni in guerra (oltre che proteggerlo da un pericolo chiamato Blight); dall’altra abbiamo un messaggio ai fan di Final Fantasy che dichiara l’intento di cambiare il concetto della storia classica dei Cristalli che da sempre abbiamo imparato a conoscere. Un concetto non del tutto nuovo nei giochi di Yoshida visto che nell’ultima espansione di FFXIV, ovvero Shadowbringers, si è già tentato di ribaltare il concetto di luce e oscurità a svelando la volontà non proprio chiara e non del tutto benevola del MotherCrystal.
Ryota Suzuki, Devil May Cry e il combattimento action
Purtroppo lo sappiamo, il dibattito sui combattimenti a turni vs. quelli action non avrà mai fine, anche perchè è una cosa così personale che non ha senso sindacare su cosa sia meglio o peggio. Quello che dovrebbe contare non è tanto il cosa viene proposto ma il come, perchè esistono action RPG egregi tanto quanto JRPG a turni altrettanto pessimi. Nella storia di Final Fantasy abbiamo già avuto modo di avere un dualismo nella qualità del sistema di combattimento action con Final Fantasy XV e Final Fantasy VII Remake, il primo abbozzato, superficiale e poco profondo, mentre il secondo incredibilmente ispirato, ben contestualizzato e assolutamente non banale.
Arriviamo ora a quello di Final Fantasy XVI: sebbene ne abbiamo avuto solo un assaggio, quello che si è potuto vedere parla chiaro, ovvero una totale conversione verso l’action game puro e tecnico. Immaginiamo che molti di voi avranno esclamato “ma questo è il combat system di Devil May Cry!” e l’affermazione non è così lontana dalla realtà. Il motivo per cui vi diciamo tutto questo si chiama Ryota Suzuki, ed è il battle director di FF16. Per chi non lo conoscesse, Ryota Suzuki è un ex sviluppatore Capcom conosciuto soprattutto per il suo ultimo lavoro in Devil May Cry 5 come Game Designer. Tutto ora torna, specie la notizia di qualche mese fa che vedeva Suzuki assunto in Square Enix per un grande progetto next gen.
La capacità di Suzuki è indiscutibile se avete giocato anche solo pochi minuti al quinto capitolo di Devil May Cry, in grado di offrire un sistema di combattimento action pressoché perfetto che fa ancora più suo il concetto di Stylish tanto caro alla serie Capcom. Concatenamenti di colpi, dash, rush, schivate, parry, mappatura dei tasti, feedback dei controlli, tutto è realizzato con tale sinergia da rendere i combattimenti un’attività sempre varia e che si eleva man mano che si fa esperienza e si diventa più tecnici.
Quanto visto nel trailer di Final Fantasy XVI mostra tutta quella esperienza integrata e perfettamente contestualizzata con la narrativa del gioco. Il nostro protagonista infatti potrà utilizzare il potere degli Eikon in tempo reale a seconda della situazione e delle esigenze in combattimento. Il potere di Phoenix, ad esempio, permette di fare montanti e lanciare in aria i nemici; i pugni di Titan permettono di eseguire contrattacchi e spazzare via l’avversario; gli artigli di Garuda (sempre che sia lei) garantiscono delle combo aeree velocissime. Storicamente l’utilizzo delle summon in Final Fantasy erano limitate alle semplice evocazioni, qui invece hanno un’impatto molto più concreto sul gameplay e non vediamo davvero l’ora di scoprirne di più, così come di sapere se ci sarà anche un sistema di progressione che ne permetterà l’evoluzione
Non ci resta che aspettare
Lo sappiamo che a molti non ha convito la grafica del gioco, ma vi invitiamo a riflettere sul fatto che, per la prima volta dopo anni, un Final Fantasy si mostra al suo annuncio con un trailer realizzato con il motore di gioco, con tanti incipit narrativi e soprattutto con delle porzioni di gameplay. Conoscendo Yoshida e il suo approccio lavorativo, sicuramente c’è l’intenzione di essere il più trasparenti e onesti possibili con la community al fine di mostrare l’evoluzione tecnica e narrativa attraverso i vari percorsi comunicativi che scopriremo a partire dal 2021 in poi, come ha dichiarato lo stesso Yoshida sulle pagine di Playstation Blog.
Il gioco è sicuramente in una fase ancora embrionale, visto che i filmati dei trailer sono stati catturati da un PC che emulava le prestazioni di PS5 e, per tanto, è sicuramente credibile pensare che già l’anno prossimo potremo vedere dei netti miglioramenti. Abbiate fiducia nelle persone che lo stanno sviluppando, se lo meritano e lo hanno dimostrato.
Per tutto il resto, non ci resta che attendere l’anno prossimo per tutte le novità su questo attesissimo Final Fantasy XVI.