Fallout 4 – Anteprima
Annunciato e poi smentito, annunciato e poi smentito, così in sequenza per innumerevoli volte fino al reveal ufficiale avvenuto nei primi giorni di giugno. Questo è in sostanza quanto accaduto nel corso del tempo a Fallout 4, mostratosi finalmente con una serie di gameplay nel corso della notte italiana in tutto il suo splendore durante lo showcase della conferenza Bethesda.
Partiamo quindi dai dati divulgati dalla società americana all’interno del suo spazio Pre-E3 2015: con uno sviluppo durato approssimativamente sei anni, Fallout 4 vedrà ufficialmente la luce durante l’inverno di quest’anno, nello specifico il prossimo 10 novembre per PC, PlayStation 4 e Xbox One.
L’inizio dell’olocausto nucleare
Il primo video gameplay si apre con un veloce sguardo a quello che è il nuovo editor del personaggio, davvero molto interessante di cui però parleremo con il proseguire dell’articolo, mentre ora ci concentreremo sull’ambientazione che farà da sfondo alle vicende del protagonista. Abbandoniamo la lande desolate di Washington D.C. per spostarci verso le stradine più appartate di una piccola cittadina di Boston, circa duecento anni prima gli eventi visti in Fallout 3 e poco prima del disastro atomico. Howard (nome del protagonista scelto nel gameplay, NdR) è padre e marito di quella che sembra una famiglia spensierata che si gode l’atmosfera data dalla nascita del primo figlio, armonia che si spezza al momento dell’arrivo di un membro della Vault-Tec il quale ci illustrerà le comodità che derivano dall’ausilio delle Vault, strutture abitative all’avanguardia scavate nel sottosuolo per proteggere i suoi residenti dai bombardamenti atomici e dalle radiazioni mortali che ne derivano. Con questo pretesto verremo messi davanti alla scelta del nome e alla suddivisione classica dei punti abilità, rimasti invariati rispetto al passato.
Terminata la suddivisione dei punti esperienza e concluso il breve dialogo con il rappresentate, grazie a una simpatica porta in faccia, avremo qualche istante per goderci la compagnia dell’ultimo arrivato in famiglia, per poi venire avvisati tramite un messaggio televisivo di correre immediatamente ai ripari. Il bombardamento è iniziato. Il video si interrompe brevemente sulla superficie del Vault, mentre sullo sfondo cadono le prime bombe atomiche che cambieranno il mondo per sempre. Todd Howard, game director di Bethesda, scherza sul fatto di far spoiler e avvisa che i protagonisti non sono morti, affermazione subito confermata dalle scene di gameplay che riprendono con il personaggio principale che emerge in superficie con indosso la tuta del Vault 111 e la visione di una Boston profondamente mutata.
Esplorati brevemente i dintorni, torneremo alla cittadina iniziale e qui incontreremo nuovamente Codsworth, il nostro robot tuttofare presentato a inizio gameplay. Parlando con lui verremo a conoscenza del fatto che sono trascorsi duecento anni dal bombardamento atomico, suggerendo quindi un qualche sistema di ibernazione tenuto all’oscuro agli stessi abitanti del Vault, in quanto il protagonista rimane inizialmente scombussolato nel momento in cui apprende la notizia. Howard e il video non si sono sbottonati ulteriormente per quanto riguarda la trama, che rimane tutta da scoprire e sviscerare attraverso news e il contatto diretto con il gioco a partire dal day one.
Amici a quattro zampe e cittadine da costruire
Se da un punto di vista puramente narrativo abbiamo ancora tanto da scoprire, la situazione per quanto riguarda il gameplay è differente, merito di diversi video mostrati durante la conferenza Bethesda che mettono subito sotto la lente le principali novità e i grandi ritorni in questo Fallout 4. Partiamo dagli elementi ripescati dal passato: Fallout 3 introdusse la possibilità di viaggiare per le strade di Washington in compagnia di un amico a quattro zampe, ovvero l’iconico Dogmeat che “torna” nelle meccaniche, rimaste apparentemente immutate in questi sei anni. Il cane che incontreremo oltre a familiarizzare subito con il protagonista, andrà in giro sotto nostro ordine alla ricerca di oggetti che possano tornarci utili durante la creazione di oggetti, come ad esempio la chiave inglese che recupera nel corso del gameplay. Oltre a un fiuto eccezionale, il nostro migliore amico ci aiuterà contro ogni uomo e mostruosità che ci si parerà davanti, a partire da un gruppo di talpe giganti mostrate in video così da poter introdurre la seconda meccanica ripresa dai predecessori, ovvero il Sistema di Puntamento Assistito Vault-Tec chiamato dagli amici semplicemente S.P.A.V.
Per chi non avesse mai giocato Fallout prima d’ora che cos’è lo S.P.A.V.? Come descritto dal nome esteso, si tratta appunto di un sistema dedicato al puntamento assistito dei bersagli che permette al giocatore di rallentare il tempo e focalizzarsi sul proprio avversario, il quale verrà suddiviso in una serie di percentuali che informano qual è la probabilità di ferire o uccidere colpendo un punto particolare del corpo nemico (arti, busto e testa). Anche qui non ci sembra di aver scorto particolari differenze rispetto al passato, se non che il tempo viene ora rallentato e non fermato.
Ma passiamo ora alle vere novità che gli sviluppatori hanno creato appositamente per Fallout 4, ovvero un editing del personaggio completamente rivisto e un sistema di crafting ripensato da zero.
Il sistema di creazione del personaggio, che sia uomo o donna, è stato “alleggerito” rispetto al passato e non presenta più la classica schermata dei parametri presente nei GDR, ma permette di modificare l’aspetto fisico selezionando semplicemente la parte del corpo che vogliamo cambiare. Potremo quindi modificare la larghezza della bocca, l’altezza degli zigomi, il tipo di naso, il colore della pelle, acconciatura e così via con una rapida selezione dell’area interessata. La parte che il gameplay dedica all’editor è molto breve, tuttavia una serie di accelerazioni hanno permesso di rendersi conto di quante possibilità ci vengano offerte con questa semplice quanto potente interfaccia di personalizzazione, che speriamo possa essere in futuro adottata anche da altri sviluppatori per i loro giochi di ruolo.
Passiamo infine a quella che può essere definita la classica “ciliegina sulla torta” confezionata da Bethesda e data ai fan, ovvero il sistema di crafting che rinasce più forte che mai, dando al giocatore la facoltà di creare la sua cittadina. Sì, avete letto bene, un’intera cittadina creata a partire dal gusto personale del giocatore e che poco per volta verrà popolata dai sopravvissuti al bombardamento. Potremo quindi gettare le fondamenta della nostra casa, così come di un sistema di coltivazione e irrigazione di piccoli orti, torri e postazioni di vedetta, e fari per illuminare l’area circostante, alimentati da un generatore che, collegato a sua volta a un pannello elettrico, potrà alimentare altre fonti di luce, il tutto controllato da un computer con il quale potremo attivare o disattivare il tutto. Fari e luci non saranno gli unici apparecchi alimentati dal generatore, ma al pannello elettrico sarà inoltre possibile collegare torrette automatiche che poste vicino alle zone di vedetta potranno dare un supporto strategico alle guardie.
Concludiamo infine questa prima disamina del gameplay con la creazioni delle armi, le quali potranno ora essere costruite a partire da oggetti molto più variegati rispetto al passato e che a seconda di come verranno combinati, daranno un aspetto e una potenza differente alle nostre compagne bocche di fuoco.
Oh Boston, quanto sei bella
Ben lungi da noi dal dare un parere sul comparto tecnico, possiamo dire che l’aspetto visivo che possiamo cogliere è una naturale evoluzione dei precedenti capitoli, ora più pulito e rifinito rispetto al passato. A muovere il tutto è ancora una volta il motore grafico Gamebryo, il quale mette su strade e costruzioni più ricche rispetto al passato, particellari come fumo e polvere che convincono, e l’introduzione di un sistema di illuminazione volumetrica dinamica e di un comparto fisico completamente nuovo. Anche i movimenti del personaggio sono ora più realistici che si distaccano nettamente dalle produzioni passate, mentre a rimaner ancorate alla generazione precedente sono le espressioni facciali non particolarmente realistiche ma piuttosto plastiche. Per fortuna di tutt’altra qualità sono texture e profondità di campo, davvero di ottima fattura.
Per quanto riguarda il comparto audio, quindi doppiaggio, suoni e musiche è ancora troppo presto per spenderci sopra giudizi e che quindi rimandiamo a una prova futura, o direttamente all’uscita del gioco. Sappiamo però che Bethesda ha registrato mille tra i nomi più popolari, probabilmente americani, così da poter sentir pronunciato il proprio all’interno dei dialoghi.
[signoff predefined=”Signoff 1″ icon=”quote-circled”]La corsa per il titolo dell’anno è sempre più affollata e Fallout 4 entra prepotentemente all’interno della competizione. Le basi per un ottimo titolo ci sono tutte, da spunti di trama interessanti che aspettano solo di essere raccontati, a un sistema di editing e crafting che hanno l’aria di essere davvero dannatamente. Chi non vorrebbe poter creare e gestire la propria cittadina, all’interno di uno scenario post apocalittico? Il comparto tecnico è stato rinnovato e seppur non si possa definire ‘spaccamascella’, ha dalla sua pulizia generale, un sistema di illuminazione dinamica e un comparto fisico, oltre a texture e profondità di campo di ottima fattura. Non vediamo quindi che sia il 10 novembre per poter mettere mano sulla nostra copia e iniziare a giocare.[/signoff]