F1 2017 – Provato
Ho un appuntamento negli studi di Koch Media Italia in un caldo pomeriggio estivo milanese. Niente slide fitte di infografiche con roboanti proclami, nessuna lunga introduzione con pompose dichiarazioni e niente corsa all’ultimo tramezzino con gli altri giornalisti. È già il mio evento stampa dei sogni: a questo aggiungete una camera completamente bianca, con un solo tavolo, una postazione con volante e pedaliera firmati Thrustmaster, un monitor da 50 pollici e un’ora filata per provare in tutta tranquillità F1 2017, l’ultimo titolo di Codemaster sul Grande Circo a quattro ruote, in uscita il prossimo 25 agosto.
Nei mesi e giorni che hanno accompagnato l’arrivo di F1 2017, gli annunci e le notizie si sono concentrate soprattutto sulla modalità carriera, il vero fiore all’occhiello di questa ultima iterazione: l’attesa di scoprire cosa avesse in serbo Codemaster era davvero molta. Un po’ speranzoso di vedere un netto passo avanti rispetto ai precedenti capitoli, un po’ scettico per via dei dubbi che aleggiano attorno a tutte le dichiarazioni stampa mi sono apprestato al test vero e proprio.
Nella totale libertà lasciatami in quell’ora ho avuto modo di testare con mano il lavoro fatto dal team di sviluppo e, sebbene il lasso di tempo non permettesse chissà quale approfondita analisi, le migliorie sono subito venute a galla, con una gestione di tutti gli aspetti riguardanti il proprio pilota e la scuderia per la quale si corre, ancora più ricchi di dettagli e meglio disposti.
La vera novità è però l’introduzione di una meccanica che pare essere stata presa in prestito da un GDR: durante la carriera, le migliorie alla vettura e all’alter-ego virtuale andranno ricercate e sviluppate in quello che assomiglia molto ad uno skill-tree, fatto da oltre 100 potenziamenti e upgrade.
Questa modalità di gioco già nelle passate edizioni non si limitava alle sole gare del campionato di Formula 1, ma cercava di coinvolgere il giocatore in una serie di extra che potessero far respirare l’aria dei paddock e dei box. In F1 2017 tali attività hanno subito un’ulteriore accelerazione.
Mai termine fu più adatto: a far da corollario alle venti gare che compongono il campionato sono stati infatti inseriti svariati eventi, che vanno ben oltre ai soliti allenamenti o time trial, e che vedono sfidarsi come assolute protagoniste circa una dozzina di autovetture classiche. Dai bolidi iconici degli anni ‘70 fino ad arrivare alle Frecce d’Argento di più recente memoria, si aggiungono le immancabili Ferrari -che tutti i nostalgici del Cavallino Rampante tanto rimpiangono – e ovviamente chiudono il cerchio le Red Bull portate in trionfo negli anni recenti da Sebastian Vettel.
Se pensate che queste aggiunte siano dei semplici reskin dei mezzi odierni beh, vi sbagliate completamente: pad alla mano, anzi impugnando saldamente il volante e muovendo i piedi con frenesia tra acceleratore e freno, queste vetture si sono rivelate dei veri e propri cavalli selvaggi, capaci di scatenare una potenza bruta a cui è davvero difficile tenere testa.
Dopo la rapida panoramica dei passi avanti fatti nella Carriera, dopo aver fatto le consuete brutte figure nei primi test – il primo impatto con un volante dopo tanto tempo non è così agevole – era però arrivato il momento di esplorare quanto di altro avesse da offrire l’ultima fatica targata Codemaster.
Accanto alla carriera F1 2017 mette a disposizione del giocatore svariate altre modalità, come le gare rapide – utili per le sessioni di gioco più brevi – gli eventi, le prove a tempo ed i campionati: sommando ogni singola componente del gioco, è facile immaginare come F1 2017 sia il sogno bagnato di ogni appassionato di questo sport, capace di regalare ore e ore di sorpassi, frenate, staccate e ovviamente incidenti.
Proprio quelli che spesso e volentieri hanno troncato sul più bello le mie (terribili) prestazioni.
Fortunatamente, Codemaster ha pensato anche a noi giocatori meno esperti e F1 2017 si è rivelato un gioco dalla doppia anima, difficile da maneggiare ma assai appagante nel momento in cui si decide di scendere in pista senza alcun aiuto alla guida, ma ben più mansueto e docile giocando nel menù delle opzioni e attivando ad esempio il controllo della trazione o le traiettorie di guida.
Pur non spingendosi verso la simulazione più cruda, F1 2017 è comunque capace di regalare non poche emozioni, mettendo alla prova i riflessi e le abilità dei giocatori più navigati, soprattutto grazie alla sensazione di velocità che riesce a trasmettere.
Inutile dire che, con negli occhi ancora il rocambolesco gran premio di Baku, mi sia voluto cimentare proprio in quel percorso cittadino: la prima cosa che colpisce è la pulizia grafica del titolo, perfettamente fluido e stabile nonostante la pioggia battente sull’asfalto (il titolo è stato testato su una Playstation 4 “liscia”), un’ulteriore spinta verso la dinamicità e verso la rapidità d’azione.
Sull’altare del frame rate non sono però stati sacrificati i dettagli e la cura grafica: se qualche imprecisione emerge in fase di presentazione della gara – qualche albero ed edificio in bassa definizione – nulla si può obiettare sulla maniacale ricostruzione dei veicoli, che riproducono fin nel minimo dettaglio le loro controparti reali.
F1 2017 cade proprio a pennello: l’opera di Codemaster non solo si mostra più in forma che mai, ma il suo arrivo è previsto proprio nella pausa del campionato mondiale, quest’anno stranamente aperto e vivace. Insomma, F1 2017 può essere la cura perfetta per quando i motori delle monoposto tacciono.