[Gamescom 2015] EITR – Hands On
Insieme a Mother Russia Bleed, EITR è stato uno dei titoli apparsi nel video di Devolver durante la conferenza Sony all’E3, passato quasi in sordina a causa dell’annuncio del remake di Final Fantasy VII subito prima – ed è stato un peccato, perché per quanto legittimo sia stato lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo di una rivelazione simile, EITR è davvero bello.
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Facciamola breve: Demon’s Souls incontra Diablo e si mostra in pixel art. “Basta cloni di Souls e Diablo, ancora non sono riuscito a finire quelli! E che noia questa pixel art, ormai è ovunque!“, direte voi, e in effetti non possiamo biasimarvi. Ma non siate così prevenuti, perché lo ripetiamo: EITR è davvero bello. Perché? Perché tutto il gioco – dalla storia ai personaggi, dall’ambientazione agli oggetti – è basato sulla mitologia nordica, perché una grafica in pixel art così curata e animata da lasciare a bocca aperta non si vede tutti i giorni, e perché – soprattutto – è intrigante da giocare. Chi vi scrive è il primo a dire che la mancanza di originalità è la morte del videogioco, ma quando ci si trova davanti a qualcosa di fatto così bene non si può restare indifferenti.
Nella mitologia norrena il fato di tutti gli esseri viventi è stabilito sin dalla nascita. In questo gioco il dio dell’inganno Loki ha interferito con il normale scorrere degli eventi contaminando l’albero Yggdrasil (albero che connette i nove mondi in cui è diviso l’universo) con l’Eitr, la sostanza che ha dato origine alla vita ma che è velenosa al punto da corrompere tutti gli esseri viventi. Per la protagonista, una shieldmaiden (ovvero una donna guerriera) senza nome, il destino ha riservato qualcosa di diverso e sconosciuto: è l’unica a non essere stata colpita dagli effetti dell’Eitr, ed è condannata a combattere per ristabilire l’ordine e scoprire il suo fato.
Yggdrasil agisce come l’hub di Demon’s Souls, permettendo di scegliere in quale mondo entrare e iniziare l’esplorazione – e no, ambienti e dungeon non sono generati proceduralmente, lettori malpensanti. C’è molta cura nel level design e tutto volge a interconnettere fra loro molti percorsi, sbloccando mano a mano percorsi e scorciatoie nuove analogamente a quanto avviene nella serie Souls. Non si tratta dell’unica caratteristica comune: anche qui sono presenti i fuochi dove salvare la partita e ripristinare le energie, anche qui ogni nemico è potenzialmente letale, e anche qua l’esperienza raccolta viene persa con la morte – con la differenza che non c’è possibilità di recuperarla: una volta abbattuti, l’esperienza è persa per sempre. Non finisce qua: l’esperienza, qui chiamata Favor, può essere spesa per migliorare permanentemente le statistiche della protagonista, oppure per sbloccare potenti abilità che però vengono perse nel momento della morte. E ancora non abbiamo detto tutto: la shieldmaiden, come ormai avrete capito, è condannata a risorgere ogni volta che viene abbattuta, ma ogni volta che ciò accade si verificherà un effetto casuale che può essere sia positivo che negativo – potreste ritrovarvi favoriti dagli dei e avere statistiche potenziate, oppure risorgere senza un arto e costretti a combattere con un arto solo.
Abbiamo anticipato che qua, come nella serie Souls, ogni nemico è potenzialmente mortale, e questo perché tutti i mostri che si incontrano fanno un sacco di danni e sono contraddistinti da diversi metodi di attacco e difesa. La shieldmaiden ha tanti modi per combattere: può imbracciare scudo e arma, oppure due armi, oppure arco, e ha diverse abilità e stili che la rendono più o meno agile e in grado di parare o sfuggire ai colpi nemici. Ovviamente non mancano boss enormi e dotati di attacchi devastanti in grado di uccidere con un colpo solo, e da quel che abbiamo potuto vedere sono tutti molto diversi fra di loro sia nell’aspetto che nei pattern. Un’elemento differenziante da Souls ma che avvicina invece agli hack’n’slash sono gli oggetti: la maggior parte degli oggetti che si troveranno in giro o che cadranno dai mostri saranno generati a caso con statistiche che li renderanno più o meno potenti. Nota bene: nemmeno loro saranno immuni dalla distruzione, infatti uno degli effetti che potrebbe verificarsi quando la shieldmaiden muore è la loro rottura – nessun oggetto escluso, nemmeno i più potenti.
Laddove giochi come Lords of the Fallen cercano di creare un esperienza Souls-like più accessibile, EITR fa il contrario e rende tutto ancora più difficile. Una frustrazione non adatta a tutti? Non lo potremo sapere finché non avremo il gioco completo fra le mani, ma siamo certi di una cosa: lo stile è bellissimo e il potenziale per essere un piccolo capolavoro c’è tutto. EITR è previsto per il 2016 su PC e PlayStation 4.