EGX Rezzed: Tokyo Dark – Provato
Il secondo gioco di EGX Rezzed da noi provato con la città di Tokyo nel nome non condivide quasi nulla con il primo. Tokyo 42, del quale potete leggere qui, è una specie di GTA 2 molto colorato e ricco di robot, mentre Tokyo Dark è un punta & clicca abbastanza classico. L’unico elemento ovviamente in comune è l’ambientazione, ovverosia la gigantesca e fantastica capitale nipponica.
Tokyo Dark ha origini alquanto bizzarre. Intanto, è sviluppato da un team indipendente giapponese (Cherrymochi), cosa – anche assurdamente se vogliamo – parecchio rara al giorno d’oggi; inoltre, la sua gestazione è avvenuta tramite crowdfunding su Kickstarter, pratica ancora più peculiare per il Sol Levante. Tokyo Dark è stato in grado di raccogliere più di 200.000$, quasi cinque volte il budget iniziale richiesto dai devs per realizzare questa possibile perla, davvero di nicchia.
Oltre a Kickstarter, Cherrymochi ha anche potuto usufruire del supporto di Square Enix Collective, una etichetta per titoli indipendenti della casa giapponese (a EGX Rezzed lo stand era parecchio nutrito) che offre consulenza e supporto al marketing dei giochi, più un QA (Quality Assurance) finale sul prodotto.
Ambizioni non da poco
Con tutte queste buone credenziali e il motto dello studio di sviluppo, che si promette di “fungere da ponte tra game design giapponese e occidentale”, Tokyo Dark parte con i presupposti giusti e il nostro test ha solo confermato le buone sensazioni. Nel gioco innanzitutto, seguiremo le vicende della affascinante detective Itō tra i vicoli e i luoghi più malfamati di Tokyo, alla ricerca di notizie sulla sparizione del suo partner, misteriosamente scomparso.
Le vicende ovviamente non si dipaneranno in maniera tranquilla o usuale, in quanto strane forze e presenze si intrometteranno nella ricerca della giovane investigatrice. Ovviamente non abbiamo ricevuto, ma neanche chiesto, ulteriori informazioni o spoiler sull’intreccio: Tokyo Dark ha un’ottima premessa e questo ci deve bastare.
Punta e clicca, dicevamo, e in due dimensioni: in Tokyo Dark tutto viene gestito con il mouse, come prerogativa del genere, ma rispetto ad altri famosi esponenti come Broken Sword o Day of the Tentacle, adotta una visuale side-scroller con un solo piano d’azione, non sviluppandosi in profondità. Tutto questo potrebbe portare eventualmente a una banalizzazione del livello di sfida, ma il titolo Cherrymochi non basa apparentemente la sua difficoltà su POI difficili da raggiungere o puzzle irrisolvibili, ma piuttosto sui dialoghi e la componente psicologica di Itō.
Il lato “oscuro” di Tokyo
La breve demo a cui abbiamo avuto il piacere di giocare ci ha portato nei vicoli di Shinjuku (uno dei quartieri meno “per famiglie” della capitale nipponica), dopo una breve introduzione su un vagone di un treno, la quale ci ha introdotto alla già citata protagonista e al sistema più originale del gioco, che risponde all’acronimo S.P.I.N (Sanity, Professionalism, Investigation, Neurosis). In pratica ogni decisione o scelta di dialogo compromettente o azzardata che effettueremo in Tokyo Dark influirà su questi quattro fattori. Per esempio: stiamo cercando di ottenere una confessione da un uomo d’affari tracagnotto con la passione per le squillo. Facile perdere la pazienza di fronte alle sue avances e alle sue affermazioni sessiste, scegliendo di minacciarlo: in quel caso ovviamente guadagneremo in Investigation, in quanto otterremo le informazioni desiderate, ma perderemo sicuramente in Professionalism (professionalità), avendo abbandonato il protocollo, perdendo la pazienza.
Non vi sveliamo nulla su altre apparizioni invece più “strane” a parte che inficeranno senza dubbio sulla nostra Sanity e Neurosis (salute fisica e mentale). I valori di SPIN saranno fondamentali a capire come evolverà la storia, raggiungendo uno degli 11 finali (+1 bonus legato al New Game +) preparati dagli sviluppatori.
Tokyo Dark S01E01 Sub Ita
Infine, siamo rimasti estremamente soddisfatti dallo stile artistico del gioco, totalmente reminiscente degli anime moderni, pulito, ottimo anche in azione e completo di cut-scenes animate alla perfezione. Tokyo Dark sarà anche doppiato da capo a fondo in giapponese: non male per un indie PC only!
In arrivo questa estate, al momento solo su PC e Mac, Tokyo Dark difficilmente ci farà abbandonare il nostro Persona 5 o Ni-Oh, ma promette – se la storia e gli enigmi si dimostreranno all’altezza per tutta la durata della trama – di offrire un’ottima distrazione e di farci esplorare un lato di Tokyo un po’ noir che non avremmo pensato di poter mai conoscere.