EGX Rezzed: Formula Fusion – Provato
Il sotto-genere dei racer arcade futuristici è storicamente stato dominato da due nomi: F-Zero di Nintendo (da tempo dormiente tuttavia) e WipEout di Sony (anch’esso in procinto di tornare, ma certo non nel periodo più fulgido della sua carriera dopo la chiusura di Psygnosys). E dire che si tratta di una nicchia di dimensioni considerevoli, con un nutrito numero di fan e decisamente radicata nella community dei videogiocatori, anche quelli non troppo esperti o hardcore, quindi un terreno apparentemente fertile per sviluppatori in cerca di soldi facili. O meglio, apparentemente facili, perché in un campo appunto segnato da due colossi difficilmente eguagliabili, tantomeno superabili, la possibilità di realizzare soltanto un poco ispirato clone è dietro l’angolo.
Così questo rischio se lo sono accaparrato, negli ultimi periodi, alcuni sviluppatori indipendenti, pubblicando titoli come Fast RMX (appena arrivato su Nintendo Switch), l’italianissimo RedOut (presto anche su console) e oggi anche Formula Fusion, che abbiamo appena testato per voi ad EGX Rezzed, in vista (finalmente, dopo quasi due anni di Early Access) dell’uscita ufficiale.
Un approccio diverso
Formula Fusion, sviluppato in Unreal Engine 4 da R8 Games e accompagnato da una colonna sonora dubstep composta dal musicista britannico Leon Switch, nonostante una grafica più che discreta e un gameplay che – joypad alla mano – soddisfa pienamente, aveva bisogno così di qualcosa di particolare per imporsi. Titoli di questo tipo sono infatti spesso e volentieri molto belli da vedere, ma soffrono di mancanza di mordente a lungo termine e di una cronica assenza di contenuti: facile divertirsi per un paio d’ore a un Fast RMX qualsiasi per poi ritrovarsi a guardare il soffitto o re-inserire la scheda di Breath of the Wild nella console.
R8 Games ha una soluzione tutta sua e quasi inedita a questo problema: trasformare per la prima volta un racer arcade al sapore di anti-gravità nel circolo degli eSports. Tutto vero: Formula Fusion pone infatti l’accento sul multiplayer competitivo, e il team di sviluppo ha già messo in moto accordi con ESL per organizzare tornei, corse e coppe ad esso dedicate. Dobbiamo dire che si tratta di una buona idea per distinguersi dalla massa, sebbene la natura stessa del gioco, con tanto di armi à la Mario Kart, possa metterci qualche dubbio sul suo effettivo funzionamento in un ambiente competitivo (nonostante i devs abbiano reiterato come non sia presente il classico rubber-banding della serie Nintendo).
Racing as a service
Detto del multiplayer, moltissimi gradiscono affrontare la gravità da soli e Formula Fusion propone un approccio originale anche per quanto riguarda i contenuti single player. La quantità infatti di veicoli (seppur personalizzabili) e di tracciati offerti al day one (previsto per l’estate su PC ed entro fine anno su console) non entusiasma, anzi: stiamo parlando di 5 e 8, rispettivamente.
Formula Fusion, però, sarà un’animale in continua evoluzione dopo il lancio: R8 Games infatti farà esordire la sua creatura con una sola ambientazione ispirata agli Stati Uniti d’America, con piste dai nomi poco equivocabili come Mannahatta e Niagara GP. Nei mesi successivi al lancio il team ha promesso aggiornamenti costanti e aggiunte, fino a raggiungere addirittura 8 regioni, oltre a nuove navi e modalità. L’esempio citato è stato quello di Rocket League, altro grande successo indie in grado di sfondare negli eSports e in costante aggiornamento ed espansione dal giorno dell’uscita. Se questo approccio – fatto di DLC gratuiti e microtransazioni per elementi cosmetici di personalizzazione – funzionerà per R8 Games così come ha funzionato per Psyonix solo il tempo saprà dircelo; quello che vi diciamo noi, per ora, è di tenere d’occhio questo Formula Fusion.