E3 2019: Wolfenstein Youngblood – Provato
Il nuovo sequel/spin-off di Wolfenstein sembra decisamente in forma
Durante l’E3 2019 abbiamo avuto l’opportunità di vedere più da vicino Wolfenstein: Youngblood, seguito temporale di Wolfenstein II: The New Colossus, che ci mette però nei panni delle figlie di B.J. Blazkowicz. Abbiamo provato il gioco per circa un’ora in modalità co-op con un altro giornalista, con il quale abbiamo comunicato spesso per riuscire a completare le nostre missioni.
Come già anticipato, in Wolfenstein: Youngblood vestiremo i panni di Jess e Soph, figlie di B.J. le quali sin da piccole sono state addestrate per essere pronte al combattimento. I primi dieci minuti della demo ci hanno mostrato una cut-scene riguardante appunto questo addestramento dove Jess e Soph vengono addestrate da mamma e papà al combattimento e all’utilizzo delle armi.
Terminato l’addestramento delle due ragazze veniamo a conoscenza dei fatti che dovremo affrontare in Wolfenstein: Youngblood. Siamo a Parigi, nel 1980, circa 20 anni dopo i fatti di Wolfenstein II: The New Colossus, e stiamo cercando nostro padre, che è stato rapito durante una missione contro i nazisti a Parigi. La scelta della sorella da utilizzare ci permette anche di effettuare una leggera personalizzazione, basata sulla scelta dell’elmo, del colore della corazza, dell’arma da lancio e di alcune emote che potremo effettuare a nostro piacimento.
Creato il personaggio e completata la cut-scene entriamo finalmente in azione con il nostro compagno di gioco. Veniamo introdotti alle meccaniche standard del gioco tramite un tutorial, che non si discosta molto da quanto abbiamo visto nei precedenti capitoli. L’unica novità significativa è la possibilità di effettuare il doppio salto, il quale ci permette di superare determinati ostacoli e completare determinati percorsi ambientali, mentre per il resto il gameplay rimane inalterato, sempre velocissimo e super dinamico.
Avremo a disposizione la classica ruota delle armi, che ci permetterà di scegliere quello che più si addice alla situazione che stiamo affrontando, infatti ci saranno alcune armi più o meno utili su alcuni nemici, che adesso oltre alla barra della vita mostrano anche il livello di uno scudo che deve essere distrutto per poter danneggiare e quindi uccidere i vari nemici. Ogni arma potrà poi essere potenziata con dei modificatori, che ci permetteranno, spendendo delle monete d’argento, di migliorarne il mirino, il caricatore e tantissimi altri parametri. Esiste anche un sistema di leveling del personaggio stesso, che ad ogni livello acquisirà dei punti da spendere in un albero delle abilità composto da tre macro categorie: forza, energia e mente.
Ma la vera novità di Wolfenstein: Youngblood è la cooperazione con nostra sorella, personaggio che può essere gestito da un’IA oppure da un nostro amico. Il discorso della co-op non riguarderà però solamente il discorso dell’uccisione dei nemici, ma spingerà i giocatori ad avere una perfetta coordinazione per via ad esempio di alcuni puzzle ambientali. Per aprire alcune porte, casse o più semplicemente per sbloccare il codice di una porta, sarà necessaria la cooperazione tra i due personaggi, non sarà infatti possibile proseguire oltre determinate zone della storia senza l’altro compagno, che sarà ad esempio indispensabile per aprire una porta troppo pesante.
Nella demo da noi provata abbiamo anche affrontato una boss fight, che ci ha permesso di valutare la componente co-op anche in questo frangente. Distrarre il boss mentre la sorella lo colpisce con un fucile pesante, oppure ripulire i nemici minori per permettere al nostro compagno di recuperare vita sono solo alcuni degli aspetti co-op che potrete vivere in Wolfenstein: Youngblood, che sembra promettere un’esperienza ancora più folle e divertente.
Dal punto di vista tecnico siamo sempre sullo stesso livello del precedente capitolo, che per quanto ci riguarda è decisamente piacevole, sia dal punto di vista grafico che della fluidità dell’azione, aspetto fondamentale in un titolo così veloce. Anche il comparto audio è di livello, sia per quanto riguarda le cut scene che per le scene giocate, dove gli effetti ambientali e il feed dei colpi sono ottimi, come la serie Wolfenstein ci ha sempre abituati.
Insomma, Wolfenstein: Youngblood si presenta come un valido sequel/spin-off che introduce due noi personaggi e permette di giocare tutto il gioco in co-op o in singolo con l’IA. Per quanto riguarda il gameplay ovviamente funziona tutto, riprende quanto introdotto con Wolfenstein II: The New Order e lo migliora con l’introduzione di alcune nuove meccaniche e soprattutto di una migliore gestione delle abilità e dei potenziamenti delle armi.