E3 2018: Warhammer 40.000: Mechanicus – Anteprima
Capita di sovente che un videogioco sia frutto di idee maturate nel corso di molti anni: spesso è un progetto nel cassetto di qualche game designer, a volte una vecchia idea adolescenziale, e talvolta persino un sogno dell’infanzia. Poi c’è chi un giorno si sveglia, si trova per caso a leggere il Codex Adeptus Mechanicus, riflette un attimo e pensa “Ehi ma perché non ci facciamo un vidorgioco sopra?“. Parliamo dunque del progetto di Bulwark Studios, Warhammer 40.000: Mechanicus.
Mechanicus è un gioco di ruolo tattico a turni naturalmente ispirato a XCOM ma che non manca di offrire delle specificità uniche, a partire dai protagonisti, a cui finalmente si rende giustizia. Gli Adeptus Mechanicus, infatti, sono l’armata più tecnologicamente avanzata dell’Impero dell’Umanità nell’universo di Warhammer 40K, ma nei videogiochi li abbiamo sempre visti limitati al ruolo di costruttori nella serie Dawn of War, senza mai dare attenzione alle loro capacità offensive.
In questo titolo prendiamo i panni del comandante di una nave in spedizione verso il pianeta Silva Tenebris, sotto controllo da parte dei Necron – una razza di automi in grado di rigenerarsi anche dopo essere stati uccisi e che prendono vagamente ispirazione dalla mitologia egizia. L’esatto scopo della missione non ci è stato spiegato, ma sappiamo che il giocatore ha solo 30 possibili spedizioni per concluderla prima che avvenga un evento catastrofico…
La principale caratteristica degli Adeptus Mechanicus è essere più macchine che umani: i Tecno-Preti sono di fatto customizzabili non solo con armi ed oggetti differenti, ma anche impianti biomeccanici che cambiano completamente le loro abilità e il loro aspetto visivo. Queste abilità sono divise in discipline diverse, ma senza rami forzati: sarà possibile infatti combinare abilità ed evoluzioni di discipline diverse per creare le proprie classi uniche.
Ci sono poi anche delle truppe standard con capacità ridotte ma che consentono comunque degli upgrade generici limitati – poco più che carne da macello di supporto alle unità principali, e che possono essere riprodotte in quantità prima di ogni battaglia (contrariamente ai Tecno-Preti, che una volta persi, sono persi per sempre).
Abbiamo visto poco della parte gestionale del gioco, pertanto parliamo del combattimento: le missioni sono una sorta di esplorazione in stile gioco di ruolo cartaceo, in cui un ologramma ci illustra le stanze già esplorate, cosa si trova al suo interno, le scelte possibili e, se si incontra un nemico, si passa alla classica mappa a scacchi tipica dei giochi come XCOM. Contrariamente ad XCOM, però, ogni azione a disposizione delle unità può essere utilizzata una volta – potrete muovervi, sparare, usare abilità e oggetti nello stesso turno con ciascun personaggio.
Il motivo è semplice: Mechanicus è un gioco estremamente positivo. Il numero dei nemici e la loro potenza sale di mano in mano che si passa tempo nella missione, rendendo sempre più probabile la possibilità di perdere unità, che pertanto è bene sfruttare al massimo. Non solo: la maggior parte delle armi da fuoco sono controllate dal cosiddetto Spirito della Macchina, che fa si che non possano essere utilizzate in sicurezza più di un certo numero di volte consecutivamente per missione. Se si decide di usarle oltre il limite, le armi potrebbero non sparare, sparare a caso, colpire gli alleati o esplodere!
Per concludere, Warhammer 40.000: Mechanicus offre un alto tasso di rigiocabilità: il limite di missioni possibili, la molteplicità di evoluzioni possibili per i propri personaggi e i finali multipli sono tutti fattori che indurranno i giocatori a ripetere l’esperienza più volte per poter scoprire tutto ciò che il titolo propone. Il gioco è previsto per PC entro fine 2018.