E3 2018: Dragon Quest XI – Provato
Dragon Quest è una delle serie JRPG più longeve sul mercato e, sicuramente, una delle più fedeli alle proprie radici. Dopo gli ultimi due capitoli leggermente fuori dai soliti binari e con un occhio al multiplayer (il nono capitolo uscito per Nintendo DS e il decimo in formula MMORPG), era decisamente arrivato il momento di ricondurre la serie alle sue radici più pure di avventura single-player, molto più simile ai fasti raggiunti con l’indimenticabile Dragon Quest VIII, ed è proprio questo l’obiettivo che Dragon Quest XI: Echi di un’Era Perduta si prefigge.
Durante l’E3 2018 di Los Angeles abbiamo avuto modo di provare una demo del gioco divisa in due parti. Nella prima abbiamo assistito al momento in cui il nostro eroe senza nome abbandona il villaggio nativo di Cobblestone per dirigersi verso la capitale del regno Heliodor e parlare al re riguardo il fatto di essere la reincarnazione del Luminare, ovvero un leggendario eroe che in passato ha salvato il mondo.
Le prime caratteristiche che abbiamo notato sono state l’ampiezza e la qualità visiva del mondo, che grazie alla potenza della PlayStation 4 è molto più vasto rispetto al passato. Abbiamo quindi esplorato un po’ il villaggio di Cobblestone, collezionando qualche oggetto nascosto e aiutando un abitante in una rapida missione secondaria.
Come da tradizione il character design è stato affidato al maestro Akira Toriyama, e i personaggi godono di un buon livello di dettaglio e animazioni, pur non eccedendo mai fuori dai limiti caratterizzanti che la grafica cartoonesca in cel-shading naturalmente impongono. Gli ambienti sono colorati, vividi e discretamente particolareggiati, e anche ai nemici è stata dedicata una notevole cura.
Una volta lasciato il viallaggio in groppa al nostro cavallo, il mondo di gioco si è aperto davanti ai nostri occhi, esibendo una draw distance mai vista prima nella serie, che assieme alla mappa consultabile ci dà un’idea delle grandi dimensioni delle ambientazioni. Se queste parole spaventano il giocatore tradizionalista che è in voi non vi allarmate, non siamo di fronte a un open world: il percorso che in questa prova ci ha separato dalla nostra destinazione era abbastanza lineare attraverso pianure e caverne, con solo alcuni bivi lungo la strada e qualche occasione per esplorare le vicinanze del sentiero per scoprire oggetti nascosti.
Le battaglie casuali sono state accantonate, e nella mappa è possibile vedere tutti i nemici sul nostro cammino, che potremo quindi evitare a piacimento o attaccare direttamente, o ancora meglio assestando un colpo alle loro spalle potremo guadagnare un leggero vantaggio in battaglia. A quel punto si passa alla schermata di combattimento classica, dove turno dopo turno dovremo sconfiggere i nostri avversari; tra le impostazioni di gioco ce n’è una che permette di muoversi liberamente nell’arena di battaglia, ma si tratta di una variante puramente estetica che non va a cambiare in alcun modo la natura dei combattimenti.
Abbiamo ritrovato un battle system prevedibilmente invariato, senza novità degne di nota rispetto alla formula classica, con i ricorrenti comandi di attacco, magia e utilizzo degli oggetti. Probabilmente ci sarà spazio per alcune piccole implementazioni alle dinamiche, ma se così fosse queste non erano presenti nella demo, soprattutto considerando che era ambientata nelle prime battute dell’avventura. Ancora una volta, quindi, da Dragon Quest potremo aspettarci un gameplay incentrato sull’ottimizzazione delle abilità dei personaggi e la gestione tattica dei turni.
La possibilità di viaggiare a cavallo non rende solo l’avanzamento e l’esplorazione più rapidi, ma ci permette anche di correre attraverso le orde di nemici evitando i combattimenti. Questo ci permette di evitare lunghe e sgradite sessioni di viaggio “a singhiozzo” e avere una maggiore libertà di scelta su quando e quanto combattere per accumulare esperienza.
La seconda parte della demo, invece, si concentrava su aspetti come le missioni secondarie, l’esplorazione della città e una boss fight. Sulle missioni c’è poco da dire: sono le classiche richieste degli NPC in cui ci viene richiesto di sconfiggere alcuni nemici specifici, consegnare degli oggetti o raggiungere determinati luoghi. L’esplorazione della città, al contrario, si apre a nuove frontiere per la serie dato che per raggiungere alcuni luoghi bisognerà ingegnarsi e avere accesso ai vari scrigni o luoghi segreti. Non mancheranno anche attività secondarie, come l’immancabile casino o, in questo caso, le corse di cavalli: un ottimo diversivo per accumulare un discreto gruzzoletto da investire poi sui costosi equipaggiamenti.
Per quanto concerne la boss fight, abbiamo affrontato un grosso serpente del deserto. Lo scontro non ci è parso particolarmente complesso (forse anche per via del livello e dell’equipaggiamento medio del party), ma sicuramente non è stato banale. I buff e i debuff resteranno elementi chiave per avere in mano la vittoria, a patto di avere un personaggio che si prenda cura del party e che non vada mai in status di K.O.
Rispetto alla versione giapponese (uscita ormai lo scorso luglio), facciamo notare che la versione occidentale di Dragon Quest XI godrà di alcune implementazioni, nello specifico i dialoghi delle cutscene completamente doppiati in inglese, un’aggiunta che già in Dragon Quest VIII contribuì non poco alla profondità dei personaggi, oltre che la possibilità di correre anche a piedi e l’aggiunta di una visuale in prima persona per osservare meglio lo spettacolare mondo circostante.
Dragon Quest XI ha il potenziale per diventare uno dei migliori capitoli della saga e, se così fosse, sarebbe il modo migliore per festeggiare i 30 anni della serie. Resta da valutare la bontà della trama, dei personaggi e dei contenuti del gioco lungo tutta l’avventura, ma per quello che abbiamo visto ci sentiamo già da ora piuttosto fiduciosi. Il prossimo appuntamento con il gioco, a questo punto, sarà direttamente in sede di recensione, dal momento che il gioco ormai è in arrivo il 4 settembre 2018, solo su Playstation 4 e PC (la versione Switch è stata confermata ma non ha ancora una data di uscita).