Deathgarden – Provato
Il nuovo titolo della Behaviour Interactive non ha intenzione di discostarsi molto dai temi per esempio trattati ne “La notte del cacciatore”, I 30 Seconds to Mars ci scrissero persino una canzone dal testo decisamente macabro. Deathgarden è un gioco per PC ancora in Closed Beta, un action game asimmetrico in cui un singolo cacciatore decisamente potenziato (Hunter) dovrà abbattere cinque Runner molto agili.
La base del gioco non si allontana di molto dal precedente titolo della casa videloudica Dead By Daylight, ma anzi, trae ispirazione proprio da esso al fine di concepire un gioco del tutto nuovo.
In Deathgarden, così come in DbD, si può scegliere il ruolo da giocare, Hunter o Runner. Come Hunter, il tuo obiettivo è quello di uccidere i 5 Runner che cercheranno di scappare dal giardino. Hai 2 playstyle: Multiple Weapons ti permette di avere proiettili più forti nei tuoi caricatori e delle torrette da poter posizionare a piacere sulla mappa. Multiple Powers ti fornirà abilità e poteri per raggiungere il tuo traguardo.
L’Hunter potrà scegliere 2 tra 4 armi: fucile a pompa, cecchino, assault rifle e LMG e sarà dotato di perks diversi a seconda del playstyle scelto, come ad esempio una corsa accelerata con salti più alti e agili o una skill per stunnare i Runner in un raggio limitato di spazio. La tua schermata sarà in prima persona, esattamente come in DbD, pertanto sarà molto più difficile notare i Runner che si nascondono all’interno del giardino, per vincere è necessario che il cacciatore abbatta almeno tre Runner su cinque.
Nei panni del Runner, invece, il tuo scopo è fuggire dal giardino. Un po’ come gli aderenti dei distretti più alti in Hunger Games, i Runner hanno abbracciato la competizione e hanno deciso volontariamente di parteciparvi a costo della propria vita; per riuscire a portarsi a casa la vittoria, dovranno uscire almeno tre Runner su cinque. A differenza dell’Hunter, i Runner non possiedono armi letali, ma sono agili, scattanti, si arrampicano sui muri e possiedono un piccolo arco modificabile. Ad inizio match, vi verrà chiesto quale tra i playstyle proposti avete intenzione di giocare: Torment vi fornirà frecce in grado di segnalare l’Hunter a tutti i giocatori o di rallentarlo. Il Support è il curatore del team, sarà provvisto di frecce curative o in grado di dare scudi e altri tipi di supporto. Il Control possiamo paragonarlo a una mosca in una stanza: fastidioso, irritante, insopportabile. È dotato di frecce che riusciranno a stunnare l’Hunter o renderlo cieco per un periodo limitato di tempo, è l’unico playstyle in grado di salvarsi da solo o di salvare un compagno dall’inseguimento.
Il vostro scopo come Runner è quello di aprire l’uscita tramite la conquista di due punti sui tre disponibili, la coordinazione di team è fondamentale. All’interno del giardino saranno presenti tre box, una vi fornirà frecce, una la salute e l’ultima upgrade. Per avere frecce abilità è necessario collezionare box upgrade e recarsi presso delle torri sparse nella mappa per modificare il proprio arco. Per scoccare una freccia abilità sono però necessari gli NPI che si possono accumulare svolgendo azioni per il team (come segnalare box, aiutare un compagno a terra in status bleeding e altro ancora). A differenza dell’Hunter la vostra schermata è in terza persona, sarà quindi molto più facile notare la posizione del cacciatore da dietro gli ostacoli o nell’erba alta, inoltre, se il nemico è vicino, ci sarà una musica che si farà sempre più alta, se la musica è assente significa che l’Hunter è molto lontano dalla vostra posizione.
Sostanzialmente, Deathgarden ricalca molto quello che è il playstyle di Dead by Daylight: stile di gioco asimmetrico, singolo Killer/Hunter in prima persona, Survivor/Runner in team play che lottano per la propria vita. Purtroppo però, secondo un mio onesto parere, Deathgarden non è all’altezza del titolo precedente firmato Behaviour, almeno per il momento visto che siamo ancora nelle fasi di Closed Beta. Lo Shotgun dell’Hunter è decisamente troppo forte, è in grado di abbattere un Runner in soli 2 colpi nonostante tutte le sue armi abbiano un recoil molto marcato. Il giardino, anche se muta a ogni match, rimane sempre lo stesso e inoltre il gioco non fornisce sufficienti playstyle per rendere le sfide almeno un po’ varie, dopo alcune partite si accusa troppo la ripetizione e si finisce per annoiarsi. Dead by Daylight, dall’altro lato, riusciva a ovviare a questo problema grazie a una vasta gamma di Killer a nostra disposizione con stili completamente differenti in grado di intrattenere sia il Killer stesso che i Survivor.
Altra enorme pecca di Deathgarden è l’assenza completa di un tutorial o di una guida in game. Il giocatore viene letteralmente buttato nei match senza alcuna conoscenza delle basi del gioco e senza aiuti. L’unico tutorial disponibile è presente su Youtube, mentre le guide è necessario cercarle online. Sono certa che gli sviluppatori riusciranno a limare quelle che sono le imperfezioni più marcate nel gioco, ad esempio in futuro verranno implementate altre caratteristiche, quali la Voice Chat per i Runner o aumentare il loro grado di sopravvivenza, incrementare il numero di alberi e avere cambiamenti meteo all’interno del giardino. Sicuramente ci sono anche nuovi perks in arrivo per entrambi i ruoli.
Deathgarden è un gioco con delle fondamenta molto solide, ma ha ancora molto su cui lavorare per essere all’altezza di altri titoli del suo genere. Sarebbe poco intelligente dare per spacciato un gioco che è ancora nelle fasi di sperimentazione e aggiornamento, le basi sono ben salde, ma necessita di più carattere; deve serrare i pugni, digrignare i denti e farsi spazio tra la folla per arrivare alla vetta, i presupposti ci sono tutti.