E3 2018: Dead or Alive 6 – Provato
Dead or Alive 5 ha prosperato per ben sei anni prima di lasciare le redini al suo successore, ovvero Dead or Alive 6, presente all’ E3 2018 di Los Angeles in forma giocabile. A detta di Team Ninja, lo sviluppatore del gioco, pare che Dead or Alive 6 rappresenterà un importante passo evolutivo per la serie, non tanto per il gameplay (che comunque offrirà delle novità importanti) quanto per l’immagine e il nuovo mood della serie.
Non è un segreto che la serie di Dead or Alive sia conosciuta in primis per l’alta carica erotica emanata dai suoi personaggi femminili, che da sempre hanno fatto sfoggio delle loro grazie per via dei costumi succinti che non lasciano nulla all’immaginazione. Tutto questo ora potrebbe cambiare, perchè il Team Ninja ha deciso di dare un’impronta più matura alla serie, nascondendo le forme delle protagoniste dando loro un tono da vere guerriere.
Se per qualche ragione, nel leggere quanto scritto poco fa percepite un senso di deja-vu non preoccupatevi, non siete i soli: le stesse identiche dichiarazioni furono fatte prima del lancio di Dead or Alive 5, salvo poi vedere (a seguito dell’inveire dei fan storici della serie) il rilascio dei primi season pass composti di soli costumi , uno più sexy dell’altro. Non ci è dato sapere se per Dead or Alive 6 gli sviluppatori decideranno di mantenere questa purezza di intenzioni, ma certamente ci crediamo poco e senza ipocrisia diciamo apertamente che saremmo davvero felici se il Team Ninja decidesse di tornare sui suoi passi. Anche perché, diciamocelo, coprire Kasumi e lasciare poi i personaggi maschili a petto nudo fa emergere un pizzico di incoerenza in tutta questa discussione.
Detto questo, vediamo di parlare di cose più serie e importanti: il gameplay. La demo da noi provata ci ha messo a disposizione 4 personaggi: Kasumi, Helena, Zack e Jann Lee, ma sappiamo già che tra quelli ià annunciati troveremo anche Hayabusa e Hayate. Il parco mosse di ciascuno di essi era prevalentemente lo stesso dei precedenti capitoli e le meccaniche classiche del sistema di combattimento sono rimaste apparentemente le stesse: anche in questo nuovo DoA ritroveremo la morra cinese dell’attacco che batte la presa, presa che batte il contrattacco e contrattacco che batte l’attacco. Questo equilibrio verrà però sconvolto dal Fatal Rush, uno speciale attacco eseguibile solo una volta riempita una barra chiamata Break Gauge. E’ la prima volta che l’HUD di Dead or Alive si arricchisce di una barra extra al di fuori di quella dell’energia.
Il Fatal Rush si può utilizzare in due modi specifici: per eseguire una combo speciale che si conclude con un attacco finale che spazza via l’avversario, oppure per eseguire un contrattacco distruttivo. Questa, al momento, è l’unica grande novità presente all’interno del sistema di combattimento di Dead or Alive; all’apparenza può sembrare poco, ma in realtà vi garantiamo che cambia moltissimo lo svolgersi degli scontri.
Grande importanza sarà data anche all’interattività degli stage, altro elemento caratteristico della serie e mai replicato in altri picchiaduro. Purtroppo nei due stage che abbiamo provato l’interattività era minima: uno era il classico ring di Dead or Alive, con le corde elettriche che aumentano il danno delle combo e delle prese che spingono il nemico verso di esse, mentre il secondo era un vicolo losco circondato da persone poco raccomandabili che spingono i combattenti al centro del ring se questi finiscono nelle loro grinfie.
A livello tecnico il gioco si presenta con un nuovo motore grafico che abbandona, tra le altre cose, il soft engine, ovvero quello che gestiva la fisica del celebre “ballonzolamento” dei seni. Questo nuovo motore gestisce in maniera incredibile l’illuminazione dei vari stage, oltre che regalare un look più realistico ai personaggi, che nel corso della battaglia suderanno, si sporcheranno e subiranno danni ai loro costumi. Quello che forse stupisce di più in questo Dead or Alive è però la telecamera, che fa un ottimo lavoro di regia in alcuni tipi di colpi, soprattutto quelli al volto o a quelli legati alle mosse speciali. Nel caso dei colpi al volto c’è persino un rallentamento con zoom sul viso del personaggio che subisce il colpo, a sottolineare perfettamente il dolore e la fisicità del colpo.
Dead or Alive 6 si è presentato sicuramente in splendida forma a livello estetico e riconferma la bontà del suo sistema di combattimento, nonostante le poche novità che comunque impattano non poco nel flusso della lotta. Secondo noi però era lecito presentarsi con qualcosa di più concreto e roboante, come la presenza di almeno uno stage interattivo che mettesse in gioco le abilità del Team Ninja nel creare degli scenari dinamici cambiano a seconda di eventi e situazioni imprevedibili. C’è comunque tempo per il team di sviluppo di lavorare al gioco e di presentare eventuali altre novità visto che il gioco uscirà nei primi mesi del 2019 su PC, PlayStation 4 e Xbox One.