Dynasty Warriors 9 – Provato
Ogni volta è sempre la stessa storia, l’annuncio di un nuovo Dynasty Warriors qui in Giappone ci manda sempre in confusione perché non ci ricordiamo mai che la nostra numerazione della serie è avanti di un capitolo per un “errore di gioventù” dell’allora Koei, prima che si fondesse con Tecmo.
L’ultimo in dirittura d’arrivo sui nostri scaffali è Dynasty Warriors 9, mentre l’8 nella terra del Sol Levante, e abbiamo avuto modo di provarlo durante il Tokyo Game Show tenutosi qualche giorno fa.
Dynasty Warriors è probabilmente la serie più importante di Omega Force visto che stiamo parlando del capostipite che ha dato origine al genere (anche se in realtà si può definire sottogenere) Musou, ad oggi ormai proposto in tutte le salse possibili e immaginabili, soprattutto con il recente trend dei Musou basati su famose IP basate su popolari anime (tipo One Piece o Berserk) e videogiochi (tipo Zelda o il prossimo Fire Emblem).
L’arrivo di questo Dynasty Warriors 9, in occasione dei 20 anni della serie, potrebbe dunque rivelarsi un momento fondamentale, in quanto sta per dare un primo tangibile scossone ad un genere che nel corso di tutti questi anni non è stato capace minimamente di evolversi, vuoi un po’ per la pigrizia degli sviluppatori vuoi anche per il pubblico che ha sempre saputo accontentarsi e che da sempre li ha considerati i classici giochi per “spegnere il cervello”.
La prima novità di questo capitolo, infatti, è quella del voler adottare un setting Open World permettendo quindi di visitare una grande porzione della Cina in completa libertà, con oltre 10 città da visitare. Pensate che da un estremo all’altro della mappa ci vorranno ben 3 ore reali di viaggio per raggiungerlo.
Ci sarà un ciclo giorno/notte e un sistema di meteo dinamico che potrà influenzare gli assalti ai territori e alle fortezze nemiche, introducendo sulla carta un primo elemento strategico all’interno della serie.
I combattimenti non sono stati stravolti poi moltissimo e il feeling della serie è rimasto, ovvero quello di trovarsi di fronte a orde infinite di nemici da eliminare semplicemente elargendo colpi a destra e a manca. Quello che è cambiato è il sistema di combo e mosse speciali, questa volta non solo più limitati alla concatenazione dei due pulsanti Attacco Debole- Attacco Forte, ma tramite la pressione del tasto R1 avremo accesso a ben 4 mosse speciali personalizzabili dalla potenza devastante, ciascuno con un range differente da utilizzare a seconda del posizionamento del nemico. L’IA degli avversari sarà come sempre tarata verso il basso, ma possiamo dire che rispetto al passato abbiamo notato un’aggressività maggiore, soprattutto dagli ufficiali di alto rango. Inoltre in giro per la mappa potremo imbatterci in animali feroci come tigri e orsi, quindi ci si prospetta anche un po’ di varietà.
Troveremo nel gioco missioni principali per avanzare nella trama e quelle secondarie, per ottenere denaro e punti esperienza da investire sul nostro personaggio per oggetti ed equipaggiamenti. Di base, per quello che abbiamo provato, si trattano di missioni il cui scopo è andare in un punto specifico della mappa ed eliminare tutti i nemici presenti e conquistare la zona, ovvero il cuore di ogni Dynasty Warriors. La cosa particolare è che questa volta si possono approcciare diversi modi per completare le quest, tipo supportando le unità alleate nella lotta contro quelle nemiche, o infiltrarsi nelle fortezze nemiche ed eliminare il comandate. La particolarità delle infiltrazioni è che adesso il nostro protagonista potrà scalare palazzi, arrampicarsi e così via, raggiungendo luoghi che prima non era possibile raggiungere.
E’ stato inserito inoltre un sistema di crafting che purtroppo non abbiamo compreso per via dei troppi kanji giapponesi.
A livello tecnico il gioco è migliorato sensibilmente: sebbene non raggiunga lo standard di tanti altri giochi di questa generazione, il salto evolutivo è decisamente evidente, con texture ad alta risoluzione, un frame rate più stabile, animazioni meno banali (anche se le cavalcate a cavallo, i salti e le scalate vanno ancora migliorate).
Dynasty Warriors 9 ci ha lasciato in bilico tra la soddisfazione e l’insoddisfazione. Si vede e si percepisce chiaramente l’intento di fare il passo successivo che il genere dei Musou necessitava da anni, ma dall’altra parte vediamo che sotto sotto il gioco continua a essere sempre la solita solfa e non sappiamo come questa cosa verrà spalmata su tutto il gioco, generando noia o ripetitività o proponendo varietà e situazioni che ancora non abbiamo avuto modo di testare.
Il gioco arriverà nei primi mesi del 2018 e sinceramente curiosi di capire in che direzione vorrà andare questo nuovo capitolo della serie, potrebbe cambiare per sempre il futuro dei Musou.