Dying Light The Beast ANTEPRIMA | GAMESCOM 2024
Anteprima del gameplay di Dying Light The Beast, il nuovo capitolo stand-alone ambientato nell'universo di Dying Light.
Nonostante siano trascorsi pochi anni dall’uscita di Dying Light 2, Techland ha deciso di rinforzare il valore di questa IP e dell’intero universo con un supporto ancor più corposo rispetto al passato annunciando – durante la Opening Night Live – un nuovo titolo di Dying Light.
Più che un sequel è uno spin-off stand alone che si reggerà sulle sue gambe, catturando sicuramente l’attenzione di molti fan della serie – in special modo il primo capitolo – visto il ritorno di Kyle Crane, il protagonista del primo Dying Light.
La sfida di Techland è doppia: da un lato cercare di potenziare il supporto post lancio di Dying Light 2 (e in generale dell’universo di Dying Light), dall’altro, quello di tentare di catturare l’attenzione di un nuovo pubblico.
Dying Light The Beast ANTEPRIMA | GAMESCOM 2024
Durante l’anteprima di Dying Light The Beast, ho avuto l’opportunità di assistere a una sostanziosa sessione di gameplay dal vivo, accompagnata dal commento del Game Director di questo capitolo stand-alone della serie Dying Light.
Le mie prime impressioni sono state quelle di un prodotto che si allinea decisamente all’infrastruttura del secondo capitolo, ma con le giuste accortezze che potrebbero addirittura renderlo superiore a Dying Light 2. Questo porta a riflettere sulle scelte compiute durante il travagliato sviluppo del secondo capitolo, ma questa è un’altra storia.
Dying Light The Beast si presenta come un’avventura ambientata in una nuova mappa open world che, secondo il Game Director, è grande quanto uno dei distretti di Dying Light 2. Uno scenario quindi molto interessante da esplorare, che, grazie a una dimensione più contenuta, potrebbe offrire una maggiore densità di dettagli e una cura più approfondita degli interni.
Un altro elemento di spicco di questo spin-off è il nuovo bioma. Abbandonati gli ambienti cittadini, ci troviamo in un elaborato mix tra una cittadella del nord Europa e foreste con piccoli villaggi, offrendo un’ottima combinazione tra zone aperte, che si espandono verso l’orizzonte, e aree urbane, classiche della serie, caratterizzate da uno sviluppo verticale.
Per quanto riguarda il gameplay, come accennato in precedenza, si percepisce chiaramente l’influenza del secondo capitolo. Originariamente, questo titolo era stato concepito come il secondo DLC di Dying Light 2, ma a causa di numerosi leak riguardanti la trama, il team ha deciso di trasformarlo in qualcosa di molto più ambizioso.
In questa nuova avventura, Kyle Crane è stato tenuto prigioniero per molti anni, per ragioni ancora sconosciute, tanto che il mondo post-apocalittico in cui si trova ora è completamente nuovo per lui. Questo approccio rende Dying Light The Beast un punto d’ingresso ideale per chiunque voglia avvicinarsi alla serie.
Dopo essere fuggito, Kyle è alla ricerca di coloro che lo hanno imprigionato, mentre cerca di adattarsi alle sue nuove condizioni fisiche, che gli conferiscono, come in Dying Light 2, una serie di abilità speciali.
Una delle novità confermate è un ramo delle abilità specifico per questi momenti, che nel capitolo precedente era stato poco sviluppato. Inoltre, sono state aggiunte un maggior numero di armi da fuoco, sebbene, come ha sottolineato il Game Director, questo non intaccherà il focus sul combattimento corpo a corpo, da sempre una caratteristica distintiva della serie.
Un’altra novità interessante è il ritorno dei veicoli guidabili, che permetteranno spostamenti più rapidi all’interno del mondo di gioco e saranno parte integrante di diverse meccaniche. Sarà necessario prestare attenzione a non esaurire il carburante o subire troppi danni, per assicurarsi di portare il veicolo a destinazione in sicurezza.
Il gameplay si è concluso con una boss fight che ho trovato piacevole, a differenza di molte delle boss fight presenti nel secondo capitolo. Ho percepito un ritorno alle origini della serie, arricchito dall’esperienza accumulata con Dying Light 2.
Infine, la notte è tornata ad essere veramente inquietante: fa paura, mette in pericolo, e obbliga il giocatore a prestare molta attenzione. Ho particolarmente apprezzato l’accento posto sulle parti stealth, che sottolineano ulteriormente l’idea che di notte sia pericoloso esplorare il mondo di gioco, rendendo essenziale trovare un rifugio sicuro il prima possibile.
Per il momento Dying Light The Beast sembra essere più interessante di Dying Light 2 e già questo potrebbe bastare a delineare quanto con poche sistemazioni del gamplay di Dying Light 2 e una migliore ispirazione narrativa si poteva già avere un perfetto Dying Light 2. Ora però i giocatori potranno riprendere controllo dello storico Kyle Crane dopo oltre dieci anni. Sai cos’hanno in comune Dying Light e Indiana Jones? Niente, ma leggiti comunque la nostra anteprima di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, scritta da Federico De Santis.