Neverwinter è il nuovo titolo free to play della Cryptic Studios ed è l’ultimo MMORPG ambientato nel mondo di Dungeons and Dragons. Il suo stile è molto innovativo se paragonato agli altri prodotti di spessore della sua categoria e il fatto che il suo nome riecheggi oramai da anni non può che essere sinonimo di garanzia. Nonostante sia ancora in fase di beta testing, l’assenza di limitazioni ci ha permesso di provare un prodotto che al momento ha solamente bisogno di qualche piccola stondatura, ma è completamente accessibile a chiunque: dovremo comunque aspettare la data di uscita per poter vedere quale sarà l’effettivo numero di razze, classi e contenuti end-game.
Cominciamo con il gameplay. Innanzitutto la personalizzazione del personaggio che andiamo a creare è talmente dettagliata da portare via una grossa fetta di tempo anche ai giocatori meno avvezzi a questa fase: dopo la scelta della razza e della classe, avremo la possibilità di manipolare a proprio piacimento i numerosi dettagli fisionomici, dopodichè sarà possibile cambiare le proprie origini, dal luogo alla storia, per poi concludere con la scelta delle stats di partenza.
Il giocatore comincerà quindi la sua avventura con una quest-tutorial che spiegherà nei particolari come funziona il sistema di combattimento, l’interfaccia e il sistema di quest. Ma andiamo per gradi: già dai primi ingaggi ci accorgeremo di esser di fronte ad un titolo molto diverso rispetto agli altri MMORPG. L’assenza del classico puntatore libero di scorrazzare per lo schermo durante un combattimento apre le porte ad uno stile più movimentato e posizionale, in quanto il target principale per le nostre abilità sarà quello evidenziato da un “mirino” al centro dello schermo: vien da se che per cambiare target dovremo ruotare il nostro personaggio fino a che il focus non sarà sul nemico scelto e questo diventa un problema nel momento in cui dovremo affrontare un grosso pack di nemici sia ranged che melee. Per fortuna tutto ciò viene risolto semplicemente da una skill difensiva impostata sullo Shift con la quale è possibile schivare o parare i colpi più letali, ma dopo soli due usi consecutivi dovremo aspettare che la barra dell’energia si carichi nuovamente prima di poterne riusufruire. Oltre a questa abilità, le skill da usare in combattimento sono nove, nonché sette attive e due passive, ma come sempre ogni classe ha tre alberi di skill differenti che rispecchiano lo stile di gioco che si vuole adottare, se orientato alla difesa, all’attacco o al supporto. Comunque esse vengano scelte, i combat saranno sempre pieni di azione e per questo le skill principali devono essere comode da usare: è stato pensato di metterle su i tasti del mouse e intorno ai tasti di movimento WASD, come abbiamo visto per esempio in Bloodline Champions. Il paragone con questo titolo può sembrare inadatto, ma non è assolutamente casuale, in quanto sottolinea perfettamente la facilità con cui Neverwinter possa rientrare nella categoria degli Action-RPG.
Molto interessante anche il sistema delle professioni, per cui ogni classe ha una sua abilità unica con cui può raccogliere i materiali sparsi per il mondo, mentre avrà bisogno di alcuni “kit” per poter raccogliere quelli che solamente le altre classi potrebbero raggiungere. La fase di crafting invece è leggermente più meccanica: per trasformare i materiali raccolti in qualcosa di più utile è necessario assumere un crafter fittizio, nonché un lavoratore al quale possiamo dare un qualsiasi compito inerente alla professione. Con l’aumentare dei livelli sarà possibile assumere un gran numero di crafter, fino a formare un vero e proprio team di lavoratori, ma questo sistema ha l’unica pecca di portar via molte ore a chiunque voglia riuscire a craftare qualcosa di utile.
Ma la vera chicca di Neverwinter è chiamata “The Foundry” ed è un software attraverso il quale i giocatori possono creare mappe, quest e storie per poi condividerle con gli amici o con l’intera community, un po’ come il Workshop per Steam. Uno strumento del genere aprirà le porte ad infiniti scenari e a contenuti sempre nuovi e originali, fintanto che i modders continueranno a interessarsi a questa feature: spetta quindi alla Cryptic Studios mantenere alto l’interesse ad usufruire di uno strumento che, col passare del tempo, potrebbe esser capace di aumentare drasticamente la playerbase del loro prodotto.
Ciò che invece a mio parere getta fango su questo titolo è lo “Zen Market”, ovvero l’immancabile shop di ogni prodotto free-to-play. Sebbene sia possibile giocare senza spendere 1 centesimo, alcuni oggetti o feature si possono ottenere esclusivamente tramite carta di credito, come ad esempio il full respec delle skill del personaggio, delle pozioni di cura in grado di far recuperare il massimo degli hp o delle chiavi speciali capaci di aprire qualsiasi forziere. Il resto dello shop consiste in item perlopiù cosmetici, ma la loro poca originalità non giustifica i prezzi così alti.
Stessa cosa si può dire per il sistema di quest e per la poca fantasia con cui è stato implementato, in quanto le missioni richiedono di svolgere compiti poco originali e affrontare nemici visti e rivisti.
La grafica è semplice, ma è l’attenzione ai dettagli a renderla più realistica di quanto sembri a primo impatto. Potrebbe sembrare un Dark Age of Camelot in full HD, soprattutto per la sua atmosfera molto cupa e la sua ambientazione medievaleggiante, per non parlare della rapidità con cui si passa da una zona molto tranquilla ad una piena di azione. Inoltre i paesaggi sono ricchi di elementi, per cui vale la pena soffermarsi durante i propri spostamenti: molte zone sono veramente spettacolari, tanto che ci è data la possibilità di ammirarle tramite delle sfere fluttuanti chiamate “Scrying Stones”, le quali cambieranno la prospettiva della camera e ci daranno una visuale completa di tutta l’area. Tutto ciò è accompagnato da una colonna sonora che si incastra molto bene con le ambientazioni, ma che rischia di diventare troppo ripetitiva, soprattutto nelle zone più frequentate come le capitali, dove, per un motivo e per un altro, passeremo la maggior parte del nostro tempo.
Per concludere, possiamo dire che Neverwinter merita sicuramente una prova da parte degli appassionati di MMORPG e di Action Games, ha un enorme potenziale per quanto riguarda la sua longevità grazie al Foundry e ha tutte le carte in regola per affermarsi come uno dei titoli più giocati della sua gamma. La Cryptic Studios per adesso ha svolto un ottimo lavoro, ma adesso dovrà prestare particolare attenzione ai numerosi feedback ricevuti: solo la data di rilascio del prodotto completo potrà confermare se Neverwinter sia destinato o no al successo.
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