Dungeon Defenders 2 – Anteprima
Il Tower Defense è stato, di recente, riportato un auge da alcuni titoli che, apportando molte modifiche alla struttura base e aggiungendo molteplici elementi innovativi, sono riusciti a svecchiare uno dei generi più classici della storia dei videogiochi. Parliamo di prodotti come Orcs Must Die e Dungeon Defenders, che hanno inserito di prepotenza nello statico scenario dei Tower Defense una forte componente action, quasi Hack ‘n’ Slash. Sopratutto in Dungeon Defenders, era molto accentuata anche la componente GDR e per quanto il titolo fosse nettamente inferiore tecnicamente al primo Orcs Must Die (uscito nello stesso periodo), è riuscito a fare breccia nel cuore dei giocatori appassionati del genere.
Orcs Must Die ha già avuto un suo seguito, diretto successore ed egualmente amato dagli utenti rispetto al primo capitolo. Mentre il suo “rivale” si godeva il successo, un seguito di Dungeon Defenders stava nascendo, ma sotto forma di MOBA. Esatto, il titolo inizialmente doveva essere un ennesimo Action-RTS, come se ne vedono molti ultimamente. In seguito alle proteste dei vecchi giocatori e anche di alcuni sviluppatori (che lasciarono il progetto e la compagnia), i dirigenti decisero di creare un seguito diretto del primo Dungeon Defenders. Grazie a questa scelta, siamo qui oggi a parlarvi di Dungeon Defenders 2.
Più o meno come prima
La struttura base del gioco è rimasta immutata. Il tutto si svolgerà in delle istanze, raggiungibili tramite il tavolo da guerra, posto al centro della taverna che come al solito fungerà da hub centrale. Una volta all’interno dei dungeon il nostro compito sarà quello di difendere vari punti dai nemici che proveranno a distruggerli. In tutto ciò potremo aiutarci sia piazzando delle torrette difensive o anche attaccando i nemici direttamente, con la nostra arma principale o utilizzando le abilità del nostro personaggio.
Le classi a nostra disposizione, fin’ora, sono quattro: Scudiero, Monaco, Apprendista e Cacciatrice. Tutte e quattro sono caratterizzate egregiamente, sia statisticamente che esteticamente parlando. Ogni eroe avrà a disposizione tre spell e quattro torrette.
Parlavamo prima di come Dungeon Defenders sia riuscito a farsi notare anche, e sopratutto, per la sua forte componente GDR. Nel suo seguito questa tendenza è stata mantenuta, sarà infatti possibile sfruttare i punti abilità, guadagnati salendo di livello, per potenziare il nostro personaggio, senza alcun vincolo di sorta. La personalizzazione dell’eroe non si limita solamente alle statistiche. All’interno dei dungeon è possibile trovare una quantità smodata, molto superiore a quella del primo capitolo, di equipaggiamenti di ogni tipo, che andranno a influire anche sull’aspetto estetico del nostro personaggio, oltre che a potenziarne le capacità.
Botte da orbi e chi se ne frega delle torrette
Siamo sinceri sin da subito, se avete amato alla follia il perfetto connubio tra azione e pianificazione, creato dai ragazzi di Trendy Entertainment con il primo capitolo del brand, probabilmente questo seguito vi deluderà; se invece un pò di action in più non vi dispiace, rimarrete piacevolmente sorpresi.
Il titolo si presenta in una veste molto più improntata all’azione rispetto al suo predecessore. La fase di pianificazione e piazzamento delle torrette e delle difese resta comunque molto importante, ma parecchio marginale rispetto a come il gioco ci aveva abituato. Le risorse messe a nostra disposizione, per la costruzione dei mezzi difensivi saranno veramente poche e ci permetteranno di costruire una quantità esigua di contromisure. La scarsità di risorse, unita alla sorprendente potenza delle abilità degli eroi rendono, molto spesso, l’approccio frontale molto più efficace di quello intellettuale. Come è stato anche in passato, il gioco ci permetterà di giocare in coop con altri tre giocatori, formando così un gruppo di quattro guerrieri, che con l’aiuto di poche torrette ben piazzate e della forza bruta, riusciranno a tenere a bada tutte le entrate dei dungeon.
Tutto ciò potrebbe far storcere il naso a molti appassionati del primo capitolo, ma vi assicuriamo che il titolo riesce comunque a divertire, sopratutto se giocato in compagnia. Costruire un personaggio che basa il suo gameplay sull’utilizzo delle sue torrette non è poi una cosa così impossibile. Tra le statistichevi sono infatti delle intere sezioni dedicate al potenziamento dei vostri mezzi da guerra, ma anche se portate al massimo non potrete far affidamento solamente su di esse.
Passi da gigante
Se qualche critica si può muovere al gameplay del titolo, non possiamo dire nulla sul comparto tecnico. Gli sviluppatori hanno fatto enormi passi in avanti rispetto al passato, sia sotto il lato della stabilità che per quanto riguarda la grafica del titolo. Durante le nostre sessioni di gioco gli unici problemi riscontrati riguardavano: il Netcode, non molto affidabile, e una gestione delle partite private che decisamente non ci ha convinto.
La grafica del titolo è perfetta per il suo scopo, senza troppe pretese ma pulita e piacevole per gli occhi. Una nota di merito va agli equipaggiamenti che, seppur non troppo ispirati e innovativi, risultano veramente ben realizzati e accattivanti.
Il titolo al lancio, su Playstation 4 e PC, sarà Free to Play e in quanto tale presenta delle microtransizioni, che, almeno per il momento, si limitano a oggetti cosmetici che non vanno a influire troppo sul gameplay e a slot aggiuntivi per l’inventario.
[signoff icon=”quote-circled”]Dungeon Defenders 2 potrebbe stupirvi, o potrebbe deludervi, ma sicuramente è un titolo che vale la pena di provare. Certo si discosta parecchio da molti aspetti del suo predecessore, ma poteva andare peggio, poteva essere un MOBA.[/signoff]