Duck Tales Remastered – [E3 2013] DuckTales: Remastered
Per festeggiare il 30esimo anniversario di Capcom, e per continuare la moda di quest’anno legata alle rimasterizzazioni, Duck Tales, uno dei platform più riusciti delle generazioni retro, torna in versione rimasterizzata con una grafica completamente nuova e adattata alla generazione corrente sia per Xbox360 che PlayStation 3, in digital delivery per XBLA e PSN. All’E3 abbiamo avuto occasione di provare le nuove versioni, in particolar modo quella per PS3, assaporandone non solo la bontà del lavoro effettuato da Capcom, ma anche per poter tornare a 23 anni fa, a quel dicembre del 1990, quando Duck Tales arrivava su NES in grafica a 8 bit.
Con le stesse meccaniche che hanno visto il remake di Castle of Illusion starring Mickey Mouse, Duck Tales Remastered presenta una grafica completamente nuova che rivede non solo gli scenari, ma ne aggiusta anche le palette di colori. Partiamo, però, dalla notizia dell’intero showfloor dell’E3: accanto alle quattro console messe a disposizione da Capcom c’era un cabinato, all’interno del quale si poteva cantare, al karaoke, la sigla di Duck Tales. È stato probabilmente l’evento della fiera in cui, ogni momento della giornata, si doveva fare la coda. Nelle vicinanze dello stand, tutti intonavano la nota sigla della serie animata. Un successo che il popolo americano riconosce e che apprezza nella veste rimasterizzata.
I livelli da testare nella demo preparata per l’E3 erano due: il primo riprendeva in pari il primissimo livello di Duck Tales per NES, ambientato in Amazzonia, mentre il secondo ci lanciava all’interno del castello di Dracula e i suoi eredi paperi. Mentre il primo era più dedito all’esplorazione, il secondo richiede maggior attenzione ai combattimenti e anche una maggior strategia nei panni di Zio Paperone. Per chi non lo sapesse, comunque, nell’intera avventura comanderemo esclusivamente Scrooge, potendo utilizzare come unica arma il suo bastone. Come nei più classici dei platform, infatti, Zio Paperone sconfigge gli avversari saltandoci sopra o, per l’appunto, colpendoli con gli oggetti dello scenario mossi dalla propria arma. Oltre al classico jump, sarà possibile combinare il tasto azione con la X: così facendo il personaggio si lancerà in un loop infinito di elevazioni in punta di bastone, colpendo tutto ciò che gli capiterà sotto tiro, ma anche evitando spuntoni o intemperie disseminate sul terreno. Vien da sè che, agendo in questa maniera, il raggio di salto è più alto, pertanto nelle sessioni in cui dovremo evitare pericoli sul pavimento se ne presenteranno altri sul soffitto, rendendo complicata l’intera esperienza.
Mentre nel livello dell’Amazzonia, nel quale avremo il piacere anche di rivedere Jet McQuack, il fedele pilota di elicotteri di Zio Paperone, nella versione originale noto come Launchpad, è l’esplorazione a farla da padrone. Nel castello di Dracula avremo la possibilità di scoprire anche degli oggetti nascosti ed esaltare l’aspetto della ricerca. Dopo la presentazione anche di Qui, Quo, Qua e Gaia, la nipote della Tata assunta da Paperone dopo la partenza di Paperino in marina, ci infileremo tra le mure dell’oscuro maniero del Conte alla ricerca di un passaggio o di un tesoro di inestimabile valore. Nello scorrimento saremo anche chiamati a rintracciare le numerose gemme nascoste, saltando al momento giusto e facendo il possibile per accumulare quanti più punti a disposizione, qui sottoforma di dollari. Inevitabile trovare anche passaggi secondari e strade che conducono ad altre zone aperte o disseminate di tesori. Non mancheranno anche dei cameo importanti, tant’è che abbiamo avuto l’occasione di fronteggiare dei mini-boss misteriosi, i Bassotti nascosti sotto un lenzuolo a mo’ di fantasmi.
Per rispettare gli insegnamenti di Super Mario, Zio Paperone farà dei tesori disseminati nelle casse nel corso dell’avventura un’arma a proprio favore. Il più ricorrente è il potenziamento che rende praticamente invincibile Scrooge e vi permetterà di fronteggiare qualsiasi nemico in qualsiasi condizione e anche evitare di dover subire colpi dallo scenario o da ciò che vi circonda. Ovviamente il potere ha una durata limitata, com’è giusto che sia, e terminerà dopo pochi secondi, pur essendo di grande aiuto in fase di difficoltà. Proprio quest’ultimo aspetto è fondamentale: potendo valutare Duck Tales in parallelo con Castle of Illusion, riproposto anch’esso dopo venti anni su console di generazione corrente, abbiamo l’occasione di valutare due platform dalla difficoltà nettamente diversa. Le avventure dei Paperi si classificano come realmente ostiche e difficili, tant’è che il Game Over è arrivato quasi subito per noi che l’abbiamo provato, a differenza dell’avventura con Topolino. I movimenti di Paperone, d’altronde, sono sì immediati e scorrevoli, ma gli scenari sono difficili e complessi. Mantenendo quindi lo stile della prima versione, disponibile per NES, Duck Tales si prepara a essere un platform dalla difficoltà avanzata e di puro divertimento. Un titolo da non farsi scappare e che chiunque, dal nostalgico all’amante del genere, dovrebbe acquistare, lasciare per buoni dieci minuti sui titoli iniziali per cantare la sigla e gustarsi questa bellissima esperienza.