Drawn To Death – Anteprima

Diamo il benvenuto a Drawn To Death, il nuovo – geniale ed un po’ psicopatico – lavoro del celeberrimo David “God Of War” Jaffe. Il creatore della ormai storica serie con protagonista lo spartano più burbero e depilato dell’antica Grecia, è tornato all’ovile. Difatti, il suo rientro in patria è stato accolto con somma gioia dai pecorari di casa Sony (ehm…), i quali hanno preso sotto la loro ala protettrice il nuovo studio di Jaffe, dal curioso quanto insensato nome: The Bartlet Jones Supernatural Detective Agency. Più facile a dirlo che a scriverlo, dannazione. Andiamo a vedere cosa ci propineranno nell’ormai giunto 2015 questi mattacchioni con a capo uno dei designer più effervescenti della storia moderna.

Disegnati per spaccare i culi

In Drawn To Death, come si può intuire dal nome, avremo a che fare con i personaggi di un bloc notes. Il bloc notes di un ragazzino dalle paturnie piuttosto accese, considerando lo stile ed il fulcro dei suoi disegni: la morte, il sangue e le armi illogicamente criminali. Quando l’ignoranza sembra essere l’unico baluardo della storia artistica del ragazzo, ecco che finalmente giunge a compimento il sogno di ogni bimbo che si rispetti: i suoi disegni possono prendere vita e gettarsi nella mischia ad un ritmo forsennato, sparando a destra e a manca con armi rivoluzionarie (ed inventate di sana pianta da quel sociopatico di ragazzo), contendendosi la vittoria a suon di morte e distruzione. Il gameplay di Drawn To Death è un deciso richiamo ai vari Unreal Tournament o Quake Arena, tant’è che il video mostrato alPlayStation Experience ci mostra come il nucleo del gioco sia proprio la sua natura di Shooter Multiplayer Arena, per 4 giocatori, scelti tra i “disegni” del bloc notes. Si vedono cose di ogni tipo, da mutaforma impazziti a semi-demoni infernali fino a ratti bastardi con l’amore per il genocidio. Nel mezzo del cammin di vostra vita, vi ritroverete in un casino della madonna scalza. Ogni livello di gioco, ogni arena, pare essere ricolma di spazi aperti intervallati da piccoli ed angusti micro-ambienti, con una importantissima coreografia a forma di mostri alieni a farla da padrone, ovviamente nelle zone esposte. Da dinosauri senza scopo nella vita fino a pseudo-kraken scappati dalla Trilogia di Tolkien, Drawn To Death sembra essere un inno alla follia sparacchina, ricomo già da ora di stile ed elementi veramente distintivi, che fanno di esso un lavoro interessante e da seguire con attenzione particolare.


Disegnati e colorati?

La palette cromatica di Drawn To Death sembra essere abbastanza povera, a primo impatto, ma solo per una questione di scelte artistiche: il buon Jaffe, sottolineando l’originalità del titolo, ha espresso come la sua nuova produzione sia stata forgiata col pensiero di donare ai videogiocatori qualcosa di poco consono, di poco ortodosso, così da avere quel balzo di innovazione – non necessariamente tecnologica e col “graficone” – che tutti noi, in fondo al cuore, desideriamo spassionatamente ad ogni inserimento di un nuovo disco nella console. Desideroso di colpire nel segno, Jaffe insieme al suo team ha ideato un titolo con poca storia, tanta violenza e molta pazzia. Analizzare tecnicamente il gioco, ancora acerbo peraltro, non è semplice, dato che il comparto grafico è bizzarro oltremodo (e sembra essere di tutto rispetto, per il compito che si trova a dover svolgere), mentre quello sonoro ha dalla sua una colonna di animo metallaro – non poteva essere altrimenti, in fondo – e un pack di effetti sonori che risultano essere poco inflazionati, nonostante la vocazione da Multiplayer Arena. Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, bisogna sicuramente dire come sia ancora tutto da scoprire, al di là delle uccisioni degli avversari da praticare in maniera rapida e senza venir seccati a loro volta; anzitutto si sono già intraviste le personalizzazioni dei player, i quali possono essere variati così come il loro equipaggiamento, compatibilmente – qua c’è da scommetterlo – ai punti esperienza maturati alla fine di ogni combattimento, i quali sbloccheranno potenziamenti, armi e nuove particolarità fisico-grafiche.

Insomma, Drawn To Death si preannuncia essere un titolo dai tratti parecchio curiosi, tutto da scoprire e seguire con un’attenzione particolare. Jaffe solitamente non delude, per cui daremo spazio nuovamente al suo “prototipo”, probabilmente prima di quanto ci aspettiamo.

CURIOSI PER L’ENNESIMA PAZZIA TARGATA JAFFE, NON POSSIAMO FAR ALTRO CHE APPREZZARE GIÀ IL PRIMO VIDEO GAMEPLAY.
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