Dragon’s Dogma 2 | Provato per un’ora
Capcom sempre in vetta
Per parlarvi di Dragon’s Dogma 2 devo confessarvi che il mio rapporto con Dragon’s Dogma, al tempo, non fu esattamente dei migliori. L’ho iniziato e poi abbandonato dopo qualche ora, ma decisi di dargli una seconda chance con l’arrivo di Dark Arisen, la sua prima ed unica espansione.
Da allora, è stato un amore totale verso l’opera di Capcom e il suo autore, Hideaki Itsuno, noto per Devil May Cry dal 3 al 5, e Ryota Suzuki, che di recente ha lavorato sul sistema di combattimento di FFXVI.
Ma cosa è cambiato dalla versione originale a Dark Arisen e perché ve lo sto raccontando? La risposta è che ieri, 16 novembre 2023, ho provato Dragon’s Dogma 2, la stessa Build che Nicolò aveva provato al Tokyo Game Show, ma questa volta potendoci giocare per un’ora abbondante.
Dragon’s Dogma 2 | Provato per un’ora
L’approccio a questo seguito mi ha ricordato molto quello del suo predecessore, con la differenza che questa volta conoscevo le meccaniche e le dinamiche che caratterizzano questa IP, facendomi sentire subito a casa. Il punto è che potrebbe non essere così per tutti in quanto Dragon’s Dogma non è uno di quei giochi che si lasciano avvicinare facilmente.
Potreste essere affascinati dall’estetica medievale fantasy con draghi e grifoni da sconfiggere, ma dietro quel bellissimo velo si cela anche un’avventura piuttosto ardua e impegnativa, caratteristiche che la prima volta mi portarono all’abbandono.
Nonostante sia fondamentalmente un Action RPG Open world, ci sono alcuni aspetti legati alla sopravvivenza che, se non accettati e interiorizzati da subito, potrebbero rendervi la vita molto complicata.
Alcuni esempi possono essere la gestione del peso dell’inventario, che vi costringe a scegliere tra mobilità e stamina a discapito di risorse utili per affrontare emergenze, come erbe curative o potenziamenti temporanei agli attacchi.
C’è poi come il titolo affronta il tema della notte in modo particolare, rendendola uno dei momenti più pericolosi in assoluto, poiché se non si possiede una lampada ad olio (che si consuma nel tempo) ci si trova in balia di sé stessi nel buio più totale, con il rischio di essere attaccati da creature pericolose, alcune delle quali appaiono solo durante il calare delle tenebre.
Inoltre, man mano che si subiscono ferite, i punti vita massimi del nostro Arisen diminuiscono e l’unico modo per ripristinarli è riposare, ma non esistono viaggi rapidi in Dragon’s Dogma e l’alternativa sarebbe quella di tornare a piedi alla locanda più vicina. Al massimo si può sperare di trovare un luogo adatto per accamparsi, sfruttando l’occasione per cucinare qualcosa che potrebbe tornare utile mentre si esplorano grotte o miniere misteriose.
L’esplorazione è un’avventura che richiede impegno e sacrificio, ma in qualche modo sa sempre ricompensare, che si tratti di un tesoro o semplicemente dell’esperienza di aver superato un luogo, una sfida o uno scontro con una creatura mitologica, pronta per essere affrontata in ogni modo possibile, tra cui quella di arrampicarcisi addosso per raggiungere un punto debole o distrarla per permettere ai propri compagni di agire.
Sì, in Dragon’s Dogma non saremo mai soli perché potremo viaggiare con delle figure chiamate Pedine, uno degli elementi più unici e caratteristici dell’opera Capcom. Le Pedine sono compagni di lotta che possono crescere, equipaggiarsi e combattere esattamente come il protagonista.
La particolarità è che, essendo basate su un’IA, possono apprendere le abitudini del giocatore e imparare a supportarlo sempre meglio col tempo. Capiranno il vostro modo di giocare e si adatteranno ad esso fino a diventare il vostro perfetto braccio destro. E se una Pedina non fosse sufficiente, potrete selezionarne altre due provenienti da altri mondi, ovvero dal mondo dei vostri amici o da quello di perfetti sconosciuti. Scegliete quelle che preferite in base alle vostre esigenze e create il vostro party ideale.
Qualcuno di voi potrebbe giustamente segnalarmi che quanto descritto finora è essenzialmente il primo capitolo, ma cosa c’è di nuovo in questo sequel? Fondamentalmente nulla, ad eccezione di un comparto tecnico aggiornato, di animazioni più fluide e sinuose, un attraversamento della mappa più semplice e senza ostacoli, un’IA più reattiva e aggressiva per le Pedine e… basta direi.
È possibile che le sorprese arrivino più avanti o debbano ancora essere annunciate o semplicemente non le ho notate durante la mia prova, dato che la versione di prova mi ha permesso di provare solo alcune classi in tre punti della mappa diversi e di esplorare liberamente dove volevo.
Anche il poco accenno di trama che ho incontrato sembrava praticamente identico all’inizio del capitolo precedente. Ma sapete una cosa? Va bene così. Ho giocato quest’ora di Dragon’s Dogma 2 con un sorriso sulle labbra ed è stato bello tornare a vivere quel tipo di esperienza e senso di avventura.
Dragon’s Dogma 2 non ha ancora una data di uscita ufficiale, anche se è previsto per il generico 2024, salvo ulteriori posticipi. Sarà disponibile su PS5, Xbox Series X|S e PC ed è assolutamente consigliato da me, indipendentemente dal fatto che abbiate o meno giocato al suo predecessore.
Se siete principianti, potreste trovare qualche difficoltà ad entrare nel ritmo del gioco, ma una volta che lo troverete, vedrete che ve ne innamorerete. Questa potrebbe essere l’ennesima meraviglia prodotta da Capcom nella loro età dell’oro. Io ci credo.