Dragon’s Crown Pro – Provato
Negli uffici di Koch Media abbiamo potuto provare Dragon’s Crown Pro, versione PlayStation 4 rimasterizzata dell’omonimo titolo uscito su Playstation 3 e Playstation Vita sviluppato da Vanillaware.
Il titolo è un action RPG a scorrimento laterale, ispirato ad alcune pietre miliari del genere come Dungeons and Dragons: Tower of Doom.
Una volta impugnato il controller, il gioco vi porrà davanti alla scelta del personaggio: guerriero, nano, maga, amazzone, elfa o stregone; ognuno di questi personaggi potrà essere controllato da un utente (fino ad un massimo di 4) o assegnato all’IA, che nella nostra prova ci è sembrata molto legata al titolo originale: limitata a svolgere il compitino. Oltre ai membri del party (che anche in questa versione non hanno limite di doppioni) nelle vostre avventure verrete affiancati dal ladro Rannie che recupererà per voi i tesori e scassinerà i forzieri.
Ognuno dei personaggi sarà completamente personalizzabile dal punto di vista dell’equipaggiamento: con nuove armature e armi trovate in missione o acquistate nei negozi. Inoltre, ogni personaggio con l’aumentare del proprio livello apprenderà nuove abilità, quest’ultime potranno essere scelte dal giocatore fra due macro-categorie: abilità comuni e abilità uniche di classe. Il gioco è strutturato in missioni principali e missioni secondarie che vi chiederanno di esplorare determinati stage, eliminare i nemici e solitamente affrontare un boss alla fine del livello. Per accettare le missioni, prepararsi alla partenza e scegliere il luogo in cui andare, avrete accesso ad una mappa rotante molto ispirata artisticamente, e ad un Hub centrale contente i negozi, la taverna e altri punti di interesse come il tempio, il castello e la torre del mago.
Ogni personaggio, con il suo stile, permette di affrontare le battaglie in modo unico e differente, invogliando così la fruizione del titolo in co-op locale. Il sistema di controllo dei personaggi invece è pressoché identico per ogni classe, e si basa (come nel gioco originale) sull’utilizzo di un tasto per attaccare che associato all’analogico sinistro permette varie combo, la pressione dello stesso tasto in modo prolungato per parare, ed infine un tasto per il salto e uno per l’attacco potente: il quale causerà dei malus temporanei al personaggio. Come si può intuire il sistema non è proibitivo, e il suo essere così semplificato risulta un’ulteriore scelta per spronare il gioco in cooperativa al fine di avere un team variegato ed efficace.
Dal punto di vista narrativo, il gioco punta su una trama semplice che racchiude in sé molti cliché del genere fantasy: con un re scomparso e un manufatto in grado di controllare i draghi da recuperare. Differente è invece la questione del comparto grafico, la nuova veste grafica risalta la caratterizzazione grottesca dei personaggi, che oggi più che mai, risultano sì buffi ma allo stesso tempo in perfetta sintonia con le ambientazioni. Anche dal punto di vista dei combattimenti, essi risultano più spettacolari, permettendo così al fruitore di rimanere soddisfatto anche visivamente dopo una serie di combo. Infine, sottolineiamo come sia davvero piacevole la colonna sonora che, oggi come allora, combina motivi rilassanti ad alcuni più movimentati ed incalzanti.
In conclusione, la nostra breve prova di Dragon’s Crown Pro ci ha portato indietro nel tempo, riscoprendo quello che è stato un grande omaggio di George (Jouji) Kamitani al genere fantasy. La nuova veste grafica esalta lo stile quasi caricaturale dei personaggi e delle creature, favorendo l’appagamento visivo anche durante i combattimenti. Anche in questa versione rimasterizzata il gioco da l’impressione di essere fruibile appieno soprattutto in cooperativa, lasciando qualche dubbio sulla sua fruizione in singolo e sulla sua longevità.
Ho adorato questo titolo in ogni sua parte e sfaccettatura. Semplicemente un capolavoro nostalgico