Dragon Ball Xenoverse – First Look
Imparare dagli errori, tornare dove precedentemente ci si era affermati: così fa Namco Bandai, che con il franchise Dragon Ball, dopo lo scivolone di Battle of Z, ci riprova, stavolta con Xenoverse, sviluppato dallo studio Dimps, del celebre Dragon Ball Z: Budokai. Alla Gamescom 2014 abbiamo avuto modo di scoprire le novità del titolo, parlarne a fondo con Masayuki Hirano, producer e creatore del titolo, e lasciarci colpire da molte delle proposte e delle idee messe in campo, tutte – per fortuna – vincenti e funzionanti.
Xenoverse sarà disponibile su PlayStation 4 e XboxOne diventando così il primo titolo del franchise ad arrivare su console di next gen, ma sarà compatibile anche con PlayStation 3 e Xbox360, così da assicurare la continuità concessa ai videogiocatori che non hanno ancora effettuato l’upgrade generazionale. La data di uscita per ora è nota soltanto per il Nord America e fa riferimento al mese di dicembre, mentre per l’Europa, così come per il Giappone, si attende una conferma per l’inizio del 2015. L’obiettivo principale, come chiarito da Hirano, è quello di dare nuovamente vita all’anime, un prodotto che oramai ha dalla sua una vetusta età (la prima tv risale al 1986, per poi finire nel 1989), adattandolo alle necessità della next gen, che richiede, come logica suggerisce, un lavoro grafico e tecnico di ben altro spessore. È stato quindi necessario ridisegnare i personaggi, mantenendo il concept originale, senza ovviamente stravolgere alcun aspetto, ma adattandoli, così come è stato effettuato un grande lavoro di definizione per gli effetti di luce: a supporto di questa operazione, la Dimps ha utilizzato lo YEBIS 2, un sistema sviluppato dal team giapponese dei Silicon Studio e già utilizzato in MXGP 14, il nuovo titolo dell’italiana Milestone pronto ad arrivare in HD su PlayStation 4, che abbiamo avuto modo di vedere anche alla Gamescom. Lo YEBIS 2 possiede la capacità di renderizzare l’immagine, trattandosi inoltre di un’operazione post-produzione, e assicurare un effetto visivo che costeggia la realtà della luce: in Xenoverse è possibile notarlo, nonostante quella che abbiamo testato fosse una versione alpha del titolo, soprattutto nella diffusione dell’energia Ki o negli attacchi dalla distanza di Goku e compagni, tutti perfettamente riprodotti e che offrono un aspetto visivo di pregevole fattura.
Restando ancorati all’aspetto grafico, che merita maggior attenzione soprattutto per quello che abbiamo avuto modo di vedere, segnaliamo anche un’altra importante aggiunta: le espressioni facciali, che per storia del tratto non sono mai state una topica del disegno giapponese, finalmente riescono ad avere un’interazione e a essere modellate con lo scenario. La scena mostrataci, in una delle battaglie demo giocate da Hirano, vedeva Goku, già Super Saiyan, combattere contro Freezer nei secondi che precedono l’esplosione di Namecc: colpito con un forte pugno dritto in faccia, il distruttore del pianeta Vegeta ha mostrato visibilmente sofferenza chiudendo gli occhi, inarcando la bocca e subendo la distorsione dello zigomo colpito dalle nocche del Saiyan. Un’evoluzione importante dal punto di vista stilistico, che permette ai Dimps anche di potenziare e aumentare gli eventuali effetti slowmo e mostrare alcuni dei momenti salienti della battaglia con dei primi piani, allontanandosi dall’inquadratura totale. La seconda battaglia mostrataci, all’interno della Stanza dello Spirito e del Tempo, ha visto Gotenks Super Saiyan affrontare Majin Bu, confermando le buone impressioni regalateci dal viso di Freezer: anche quelle dell’alieno rosa, infatti, sono riuscite a soddisfare le richieste dei presenti.
La topica di Dragon Ball Xenoverse, però, è sicuramente rappresentata dal 21esimo guerriero sconosciuto. Per ora, infatti, il roster annunciato comprende 20 personaggi diversi, che saranno sicuramente arricchiti nei prossimi mesi, per arrivare quantomeno a coprire lo stesso numero offerto da Battle of Z. Comparso su tutte le locandine che hanno annunciato il titolo, il misterioso guerriero si presenta con dei capelli rossi, molto simili a quelli di Gohan, uno scouter verde all’occhio sinistro e gli unici elementi noti fanno riferimento al suo arrivare dal futuro e sapersi trasformare in Super Saiyan. Per quanto in rete siano già trapelate notizie a riguardo, Hirano ci teneva a mantenere ancora un po’ di suspense sull’argomento, salvo poi arrivare a svelare che il guerriero misterioso altri non è che il giocatore stesso. Arrivato dal futuro – cosa d’altronde vera, dato che l’anime è terminato da oltre 20 anni – munito di scouter per visualizzare l’energia altrui – d’altronde noi umani non ne siamo capaci – arriverà per essere protagonista all’interno della storia di Dragon Ball. La soluzione narrativa trovata per ovviare alla problematica di un inserimento all’interno della continuity di Akira Toriyama è stato inserire una richiesta da parte di Trunks del futuro al drago Shenron affinché questi potesse inviargli un guerriero da addestrare e inviare nelle passate ere a salvare l’umanità. Xenoverse andrà a concentrare molte delle sue novità nello sviluppo di questa importante novità, perché rappresenta il vero fulcro innovativo del brand. Partiamo col dire, quindi, che il Guerriero del Futuro sarà completamente customizzabile, non soltanto nei vestiti e nei colori degli accessori, oltre che della pelle, ma anche nella classe. Sebbene siano state annunciate diverse classi, alla Gamescom era possibile avere a disposizione solo quella Umana, Majin e Namecciana, tutte con delle caratteristiche precise, non solo dal punto di vista fisico: gli umani hanno una capacità media nelle abilità più alta degli altri, così come la loro energia Ki rende meglio nei colpi dalla distanza; i Namecciani hanno la capacità di recuperare energia durante le battaglie e di gestire al meglio la loro elasticità; infine i Majin hanno una maggior quantità di HP a disposizione. La scelta compiuta all’inizio quindi ritroverà degli effetti variabili nel corso dell’avventura, così come potrete customizzare le vostre mosse speciali: i terrestri, gli umani, ci si sono presentati come capaci nell’utilizzare le mosse di Crilin, come ad esempio il disco tagliente, mentre i namecciani erano emuli di Piccolo, come prevedibile, e così via.
Per far sì che nell’online vi sia anche interazione tra i vari Guerrieri del Futuro, la Dimps ha sviluppato anche Tokitoki City, una città completamente nuova, mai vista in Dragon Ball, che Hirano presenta come un hub dove far vivere i viaggiatori nel tempo. Per ora il network dovrà essere testato, ma l’obiettivo è quello di creare un vero e proprio luogo di ritrovo per tutti i giocatori di Dragon Ball Xenoverse, come una piazza. Ovviamente nuove informazioni arriveranno nei prossimi mesi, ma Hirano ha confermato che nonostante il gioco sia pensato per l’online, sarà giocabile anche offline, pur dovendo accettare la perdita di numerose features pensate esclusivamente per la condivisione.
Non ci soffermiamo eccessivamente sul gameplay perché non è stato possibile mettere le mani sul titolo, ma semplicemente guardare mentre il producer gestiva le battaglie demo. Quello che però è stato possibile comprendere e che Hirano è stato spinto a dire e confermare, è che Xenoverse si allontanerà il più possibile dalle meccaniche di Battle of Z, che aveva proposto un battle system di 4 vs 4: si torna indietro, come avevamo detto poc’anzi in apertura, focalizzando l’intera esperienza in un combattimento 1 vs 1, senza infarcire inutilmente l’intero scenario con situazioni confusionarie e che, almeno su PlayStation Vita, hanno comportato non pochi rallentamenti del titolo. Non approfondiamo nemmeno troppo l’aspetto grafico, perché ci trovavamo dinanzi a una versione alpha, ma quello che ci è stato mostrato con grande passione e interesse è stata la possibilità di interagire con lo scenario meglio del passato, e soprattutto di poter sfruttare la presenza dell’acqua in alcune ambientazioni. Per ora, c’è da dire, gli scenari risultano essere gli elementi meno riusciti del titolo, rappresentando d’altronde da sempre una pecca per il franchise di Dragon Ball, ma in una delle battaglie mostrataci, nel dettaglio un Goku Super Saiyan 3 contro Kid Bu, l’acqua ha dimostrato di essere davvero l’elemento aggiuntivo di questo prodotto: Hirano, durante la sua prova, si è più volte immerso in acqua con la sua protesi digitale mostrando anche l’effetto particellare della stessa, che si adattava al momento e che ricreava lo stesso effetto proposto sovente nell’anime dell’acqua che si inarcava seguendo la direzione del volo di Goku e compagni.
Dragon Ball Xenoverse, insomma, si presenta come un tentativo di grande riscatto da parte di Namco Bandai, reduce da una tradizione forte e convincente di titoli che ultimamente stava andando a scemare. Abbandonare il già fin troppo citato Battle of Z era d’obbligo, così come era necessario finalmente abbracciare l’idea di fornire al giocatore una customizzazione, per una maggiore interazione e profondità all’interno della storia, modificabile attraverso le nostre azioni. Ci troviamo comunque in una situazione ancora embrionale, perché mancano quasi cinque mesi all’uscita del titolo e non ci è stata ancora data possibilità di testarlo con le nostre mani. Vi terremo comunque, ovviamente, aggiornati sulle novità e sulle prossime prove.