Doom Eternal: Anteprima – Gamescom 2019
Il titolo di id Software continua a impressionare.
Che la pubblicazione di Doom Eternal sia ferventemente attesa dalla comunità che videogioca è aspetto, ovviamente, scontato quasi quanto il biscotto perpetrato ai danni dell’Italia di Giovanni Trapattoni da Danimarca e Svezia a Euro 2004.
Già da quanto provato nel corso del passato E3 di Los Angeles, infatti, il first person shooter di Id Software sembra configurarsi come un sequel dannatamente adrenalinico dell’ottimo reboot della leggendaria serie sparacchina che debuttò nell’oramai lontano 1993 grazie (anche) allo straordinario contributo degli oramai mitologici John Romero e John Carmack.
Nel corso della Gamescom 2019 siamo riusciti a provare nuovamente, su un PC dalle specifiche tecniche notevoli, lo sparatutto sviluppato dalla software house texana, confermando le ottime impressioni maturate precedentemente.
L’azione di gioco, assolutamente freneticissima, alimenta quella sensazione di voler approfondire ogni dedalo offerto dal gioco alla ricerca di armi e munizioni, nonché di ogni piccolo, grande segreto nascosto all’interno dell’environment di gioco.
Ogni aspetto del gioco trasuda ultraviolenza digitale, contraddistinguendosi per una qualità realizzativa che appare sin da ora senza precedenti. Le glory kills appaiono sempre più belle e spettacolari, le ambientazioni ancora più esplorabili mediante tutta una serie di accorgimenti e piccole introduzioni – quali ad esempio tubi da utilizzare quasi come fossero trapezi circensi – la grafica concretamente one step forward rispetto all’ultimo capitolo del gioco, con la colonna sonora perennemente a pompare all’interno dei padiglioni auricolari del fruitore.
L’orgasmo digitale in atto a ogni pié sospinto, con il videogiocatore freneticamente impegnato a gestire il proprio arsenale corrispondentemente alla feccia nemica che si staglia fra lui e la meta finale: uccidere un cacodemone rappresenta ovviamente una sfida differente rispetto a un comune soldato zombie, pertanto selezionare il corretto strumento di annichilimento in mezzo alle orde demoniache che Doom Eternal vomita quasi senza soluzione di continuità rappresenta una sfida quantomai importante.
Combattimenti tattici, quindi, che non prescindono tuttavia dall’abilità del player con mouse e tastiera (o pad, eventualmente): la materia prima fondamentale risulta essere, come da canone della serie, la sagacia del giocatore nell’eliminare con precisione e rapidità qualsiasi ostacolo gli si ponga innanzi.
Alla luce dell’introduzione di Battlemode, la nuova modalità multiplayer PvP 2vs1 rivelata da Bethesda giusto un paio di mesi fa, c’è da aspettarsi inoltre una rinnovata attenzione agli aspetti social blastatori di Doom Eternal.
Mancano ancora tre lunghissimi mesi all’uscita di Doom Eternal. Le premesse per un’opera epocale ci sono tutte: tanta violenza, splendore audiovisivo e giocabilità al top. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, prepariamoci a un’esperienza davvero indimenticabile.