Deus Ex: The Fall – [E3 2013]Deus Ex: The Fall
Nel mercato dell’intrattenimento mobile e tablet si tende a prediligere esperienze semplici ed immediate a titoli più complicati, vuoi per attirare maggior massa possibile, vuoi per necessità di medium: un touch screen non permette infatti la stessa mobilità di un controller. In barba a tutto questo, Square-Enix se ne esce fuori di punto in bianco con Deus Ex: The Fall, una sorta di Human Revolution reso portatile per iOS che abbiamo provato con le nostre mani su un iPad a Los Angeles.
Abbiamo detto “Human Revolution portatile”, ma sarebbe più corretto parlare di “Icarus Effect giocabile”. Per chi non lo sapesse, Icarus Effect è un romanzo che prende piede prima degli eventi del titolo pubblicato da Square due anni fa, più precisamente raccontando la storia di Ben Saxon, mercenario all’inconscio servizio del gruppo che assalterà il quartier generale di Sarif, e protagonista della nuova avventura. Non abbiamo modo di sapere quanto il gioco per iPhone e iPad rispecchi la narrazione del libro, ma è comunque un buon incentivo per provarlo.
Al di là della differenza narrativa, “Human Revolution portatile” non è un’analogia così errata. Sin dai primi secondi di gioco, l’impressione è davvero quella di star giocando il medesimo titolo, in particolar modo per l’aspetto grafico che, incredibilmente, ne mantiene tutto lo stile: è come se stessimo giocando a dettagli bassi un gioco su PC, riducendo i modelli poligonali, togliendo i filtri e gli effetti più pesanti e abbassando la risoluzione delle texture; la spettacolarità ne viene meno, ma la quantità di dettagli ed elementi a schermo è inalterata.
Non è calata nemmeno l’ampiezza dei livelli e e l’alto numero di interazioni: tutto ciò che si poteva fare in Human Revolution è possibile anche qua, dai combattimenti con e senza coperture, al corpo a corpo con scelta tra letale e non, passando per le meccaniche stealth e senza togliere nessuna caratteristica di gameplay tipica della saga, come l’hacking e i potenziamenti.
Tutto ciò ha ovviamente pro e contro: i programmatori hanno fatto del loro meglio per rendere il gioco gestibile tramite touch-screen, inserendo sia i classici doppi-stick virtuali che il doppio-tap su un punto per muoversi in quella direzione, con pulsanti dedicati a sparare e abbassarsi e comandi a pop-up per andare in copertura, compiere gli atterramenti ed altre azioni legate a uno specifico elemento che appaiono quando ci si avvicina abbastanza ad esso; ciononostante, è piuttosto macchinoso da padroneggiare, ed in situazioni di combattimento con più di un nemico diventa davvero difficoltoso agire con scioltezza, specialmente su un non-leggerissimo tablet da 10 pollici e la sua scomodità intrinseca per un qualsiasi genere di gioco che richieda l’uso di ambo le mani e più dei due pollici. Gli unici aspetti che probabilmente guadagnano qualcosa dai controlli tattili sono i menù interni al gioco e l’hacking.
Ovviamente, da un gioco mobile bisognava aspettarsi anche qualche forma di microtransazione, che si palesa con crediti di gioco acquistabili per sbloccare armi tramite l’apposito menù – unica vera differenza di sostanza rispetto a Human Revolution. Per il resto, il feeling, come già detto, è molto simile: mappe ramificate, possibilità di approcci differenti, stile di gioco variabile, dialoghi a scelta multipla; tutte cose che fanno dimenticare la linearità degli altri giochi mobile in prima persona. E tutto questo già dal primo livello.
La commercializzazione del titolo è prevista “presto, durante l’estate” al prezzo di €6,99, e sarà solo il primo di una serie di episodi, la cui durata si aggira intorno alle 6 ore. Ci auguriamo che la qualità, di gioco e specialmente narrativa, mantenga le aspettative, e che arrivi presto anche su Android, come promesso da Square.