Destiny 2 Beta – Provato
In un mondo dove la quantità di giochi che escono ogni anno è sempre maggiore è sorprendente come Destiny sia riuscito a creare intorno a sé una folta schiera di appassionati che non ha mai smesso di seguire gli aggiornamenti del gioco. Sin dalla sua uscita nel 2014, i fan sono arrivati al punto di averlo sfruttato così tanto da non poter fare a meno di un seguito.
La beta di Destiny 2, che tra poche ore sarà accessibile a tutti, offre dei contenuti molto limitati ma ciò nonostante significativi per comprendere in che direzione si sta muovendo il brand di Bungie. In questo articolo vi parliamo di tutti i cambiamenti che abbiamo potuto scoprire, partendo dal gameplay e analizzando poi nel dettaglio le quattro modalità di gioco disponibili.
Inventario
Andiamo dritti al punto: gran parte dell’intrattenimento offerto da Destiny risiede nella quantità esorbitante di armi ed equipaggiamenti disponibili, a cui si sommano le abilità delle varie sottoclassi dei personaggi, rendendo virtualmente impossibile che due giocatori abbiano un Guardiano esattamente identico. Questo spinge gli utenti a modificare costantemente il proprio inventario e le proprie abilità per trovare combinazioni sempre più potenti e/o adeguate al contesto di gioco, che sia un missione o una partita in multiplayer. Tuttavia dopo anni di test Bungie non è riuscita a trovare un bilanciamento ideale tra le varie categorie di armi, e la casualità di determinati valori non è stata particolarmente apprezzata dai giocatori.
Per i suddetti motivi il primo cambiamento che si può osservare è la nuova categorizzazione delle armi: non più Primarie, Secondarie e Pesanti, ma Cinetiche, Energetiche, e Distruttive. Cinetiche ed Energetiche comprendono entrambe: fucili da ricognizione, fucili automatici, cannoni portatili, armi da supporto e la nuova categoria mitragliette, divise semplicemente in base all’assenza o presenza di danno elementale. Potremo quindi avere allo stesso tempo due armi della stessa tipologia, semplicemente differenziate dal tipo di danno. Le armi Distruttive sono essenzialmente come le vecchie Pesanti ma oltre a nuove aggiunte come i lanciagranate, esse includono anche fucili a pompa, fucili a fusione e fucili da cecchino. Superfluo puntualizzare quanto questa scelta stia causando non poche polemiche, dato il completo diverso utilizzo delle medesime.
Sempre parlando di armi e inventario, ci due altri importanti cambiamenti da segnalare: prima di tutto, armi ed equipaggiamenti non avranno più valori e perk randomici, pertanto il fucile “Pippo” sarà sempre uguale per tutti e a ogni drop: ma cosa fare dopo aver raccolto per la dodicesima volta il medesimo armamento? Ecco che entra in gioco quindi la maggiore personalizzazione delle armi: osservando l’inventario possiamo infatti notare che è possibile inserire delle “mod”, anche se al momento l’unica che abbiamo potuto vedere riguarda il tipo di danno elementale. In secondo piano, la cromatura di ogni singolo pezzo di inventario ora sarà modificabile individualmente (così da permettervi di mostrare al mondo il vostro cattivo gusto in termini di abbinamento).
Abilità
Stesse classi, nuovi modi di giocarle. Titano, Cacciatore e Stregone non sono cambiati nel concetto, ma le sottoclassi legate agli elementi sono state stravolte con un albero evolutivo decisamente più elaborato.
Al centro di ogni sottoclasse troviamo la “super”: sebbene modificate alcune di queste le conosciamo già, come la Pistola d’Oro del Cacciatore, la Bomba Nova dello Stregone o lo Schianto del Titano, mentre altre sono completamente rinnovate. Il Cacciatore può diventare Fulminatore utilizzando una lancia per il corpo a corpo, lo Stregone attaccare con una spada infuocata nella sottoclasse Lama dell’Alba, e il Titano diventare a tutti gli effetti Capitan America con lo scudo del vuoto offerto dalla classe Sentinella.
I rami dedicati a salto, granate e corpo a corpo rimangono grosso modo simili al primo Destiny, mentre viene aggiunta una terza abilità attiva differente per ogni tipo di Guardiano: il Titano può evocare delle barriere tattiche, lo Stregone dei campi di forza per curare o aumentare l’attacco di chi è all’interno, mentre il Cacciatore guadagna una schivata rapida che ricarica immediatamente il corpo a corpo o le armi.
Cambiamenti radicali invece per la abilità passive, ora divise in due sotto-rami e con effetti molto diversi per ogni singola sottoclasse: possono influenzare la super, altre abilità attive, o fornire bonus passivi più o meno significativi.
Infine le armature non influenzeranno più i tempi di recupero delle abilità, che rimarranno identici per tutti: al posto di Forza, Destrezza e Disciplina troviamo Difesa, Agilità e Recupero, che modificano rispettivamente i danni subiti, altezza dei salti e velocità, e recupero della salute.
Storia
Avviato Destiny 2, il giocatore è chiamato a scegliere un Guardiano prefabbricato tre le tre classi disponibili. Quello che segue è la missione “Ritorno a Casa”, ovvero esattamente ciò che abbiamo potuto vedere a maggio durante l’evento di presentazione a Los Angeles: la stessa sequenza cinematica in cui assistiamo all’assalto della cittadella per mano delle truppe Cabal, per poi proseguire in prima persona alla difesa di quello che era il principale hub del primo Destiny. L’impatto emotivo è forte: per un fan, è impossibile non rimanere toccati dal vedere questo ambiente così familiare ridotto in macerie, così come rincontrare i personaggi più noti e combattere insieme a loro per la difesa della Torre.
La sequenza finale, unica parte di questa missione non ancora nota al pubblico, mette di fronte alla sconcertante realtà che sarà al centro della narrazione di Destiny 2: i Cabal hanno “catturato” il Viaggiatore, e la sua Luce viene sottratta all’umanità. Della storia non sapremo nulla di più fino all’uscita del gioco completo, ma con una sola missione di meno di mezz’ora possiamo già trarre una conclusione: Bungie ha preso sul serio il suo impegno di proporre un’esperienza narrativa e cinematografica molto più coinvolgente del precedente episodio.
PVE
Gli Assalti sono sempre stati al centro delle attività PvE del primo Destiny: una missione per 3 giocatori dallo svolgimento lineare e in genere composta da più mini-boss, per concludersi con uno scontro finale particolarmente impegnativo. Questa beta propone un Assalto chiamato “Spirale Invertita” ambientato in uno dei nuovi pianeti proposti, Nessus, completamente compromesso dai Vex. Il suo aspetto e la sua struttura, infatti, ricordano quanto visto nelle missioni più avanzate di Venere.
Se la struttura dell’assalto, rimasta identica al passato, non ci ha impressionato, lo stesso non si può dire del suo design: Destiny 2, al contrario del primo, nasce esclusivamente sulle console di questa generazione, permettendo di proporre ambienti molto più vasti ed elaborati.
PVP
Le modalità multiplayer competitive di Destiny 2 sono ciò in cui abbiamo potuto osservare più cambiamenti rispetto al primo Destiny: la beta suddivide il PvP in 2 gruppi, Crogiolo e Partita Veloce. Il primo è inteso come una raccolta di modalità più intense per giocatori in cerca di una sfida, mentre il secondo raccoglie le modalità più classiche e meno stressanti per i non avvezzi alla competizione.
In Crogiolo abbiamo potuto provare la mappa Midtown, ambientata nell’Ultima Città, nella modalità Detonazione, una novità assoluta che prende chiaramente ispirazione da Counter-Strike: i team si divideranno in attaccanti e difensori, dove i primi dovranno attivare uno dei due esplosivi presenti nella mappa, mentre i secondi dovranno impedire che questo esploda uccidendo tutti gli avversari. In questa modalità i giocatori non potranno “respawnare” autonomamente, e gli altri giocatori potranno resuscitare un compagno una sola volta.
In Partita Veloce scopriamo la mappa Endless Vale nel mondo Nessus, dove troviamo la già conosciuta modalità Controllo, sebbene differente dal passato: ogni squadra inizia già con un punto di controllo attivo, e non è più necessario “liberare” un punto avversario per poterlo catturare ma si passa direttamente da blu a rosso e viceversa. Inoltre, il numero di Guardiani presenti nel punto non renderà più veloce la cattura.
Troviamo inoltre delle novità di rilievo comuni a tutti i tipi di partita: le munizioni secondarie non esistono più e il giocatore partirà sempre con il massimo dei caricatori per armi Cinetiche ed Energetiche, mentre le munizioni pesanti, che come solito appariranno a intervalli regolari, saranno disponibili solo al primo giocatore che le prende, e non anche a quelli vicini a esso.
Un cambiamento che sta creando molte discussioni è la riduzione delle squadre da un massimo di 6 a 4 giocatori. Bungie ha giustificato questo cambiamento per offrire maggiore cooperazione e competizione, ma si contano continue proteste nelle community online.
Preferiamo sorvolare sul bilanciamento: il primo Destiny, per tutta la sua durata, è stato sottoposto a continui aggiornamenti del bilanciamento delle armi, per cui sarebbe superfluo giudicare questo aspetto di Destiny 2 in base a una versione beta.
La beta di Destiny 2 è molto compatta, ed è importante tenere a mente che, trattandosi di una beta (e non di una demo), tutto è potenzialmente soggetto a cambiamenti. L’impressione generale è che Bungie, positivamente o meno, stia creando un sequel che risponde a tutte le richieste fatte dai fan nel corso degli anni. Per chi non ha apprezzato il primo Destiny difficilmente cambierà qualcosa, e ci chiediamo come reagirà la community PC (sul quale sarà da fare un articolo a parte), ma se avete giocato Destiny fino al midollo e volete continuare a vivere le avventure dei Guardiani e del Viaggiatore, siamo piuttosto sicuri che questo sia il titolo che stavate aspettando.