Demon’s Souls – Anteprima Demon’s Souls
Dopo due capitoli della serie Armored Core, From Software torna sulle console di nuova generazione e lo fa in grande stile. Un ritorno alle origini per la software house nipponica, che trasporta su PlayStation 3 un sequel spirituale (pessimo gioco di parole) del vecchio King’s Quest. Il prodotto in questione è Demon’s Souls, gioco di ruolo dai tratti occidentali permeato da una pesante vena dark, nonché da una severità che non perdona errore alcuno. Le premesse paiono interessanti, ma vediamo cosa offre l’ennesima fatica di From Software.
Tra gioco di ruolo e survival horror
L’angusto corridoio sale senza fine nelle tenebre, illuminato solamente da qualche timida fiaccola ormai morente. Il clangore metallico dell’armatura risuona nel buio, vostro unico beffardo compagno di ventura. L’angoscia è una morsa invisibile che vi stritola le viscere mentre attraversate passerelle di travi marce sospese su baratri senza fondo. La falsa calma viene improvvisamente spezzata da grugniti e sinistri passi, raccogliete così tutto il coraggio di cui disponete e vi gettate nelle nere fauci dell’oscurità. Una sensazione di freddo pungente vi attraversa le budella, e subito dopo calore che cola lungo le gambe. È il vostro sangue che sgorga mentre una vecchia lama rugginosa vi trapassa il ventre. Un maleodorante cadavere in putrefazione brandisce l’arma, un avventuriero come voi, l’ultima cosa che vedete prima che la sensibilità abbandoni i vostri arti e la vista si offuschi. Game over.
Concedete questo piccolo delirio narrativo che ben si presta a descrivere quel che vi aspetta in Demon’s Souls.
Re Allant XII portò prosperità sul regno di Boletaria grazie al potere delle anime, finché una nebbia impenetrabile tagliò fuori il regno dal resto del mondo. Chiunque provi ad entrare nella nebbia non fa più ritorno, finché un giorno ne uscì un uomo che rivelò quel che stava accadendo. Il re ha risvegliato un antico mostro accompagnato da una legione di demoni, il cui potere cresce ad ogni anima divorata. Da allora molti uomini valorosi si sono avventurati nel regno maledetto, ma nessuno è mai tornato.
Dovrete far ricorso a tutte le vostre risorse per venire a capo dei nemici
La trama, seppur ben sviluppata e ricca di potenziale, viene messa in secondo piano dall’ambientazione e dall’atmosfera. A fare da padrone saranno infatti le riproduzioni di manieri, sotterranei e caverne, corrotti e infestati da creature immonde che vagano nel buio.
L’angoscia sarà la vostra compagna, la morte vi aspetterà dietro ogni angolo tra salti nel vuoto e nemici che vi accerchieranno, e non ci sarà pietà alcuna per il giocatore. Ad ogni morte perderete tutto il denaro, l’esperienza e l’equipaggiamento, riottenendoli solo tornando a reclamare la vostra anima nel luogo della vostra dipartita. Ogni nemico costituirà un pericolo mortale soprattutto all’inizio, e non avrete nessuna seconda possibilità: gli errori si pagano cari, vista anche la presenza di un autosalvataggio costante, ma volete mettere la soddisfazione di farcela?
Ogni passo falso, ogni nemico preso con leggerezza, ogni equipaggiamento mal sfruttato, ogni enorme boss che vi riduce in poltiglia per un attacco azzardato, ogni singola morte, serviranno a farvi capire che in Demon’s Souls vengono premiate la prudenza e l’approccio ragionato piuttosto che la temerarietà. Ogni affondo, sprint e capriola consumeranno la barra della stamina, che si ricaricherà in breve tempo, ma servirà un occhio di riguardo nella scelta dell’azione giusta al momento giusto. Restare privi di stamina significherà non poter parare il prossimo attacco o non poter fuggire da un gruppo di nemici, morendo miseramente. Se ciò non bastasse, esiste il sistema di Tendencies, una sorta di allineamento verso la luce o l’oscurità influenzato dalle azioni intraprese. Morire vi trascinerà sempre più verso l’oscurità, così come uccidere personaggi neutrali. Sconfiggendo un demone maggiore invece sposterà l’allineamento verso la luce.
Ogni parte del mondo avrà un proprio livello di Tendency, che modificherà l’ambiente con nuove vie, nuovi personaggi e influenzerà la forza dei nemici. Espedienti che vi manterranno costantemente in stato di tensione e inquietudine, avvicinando l’esperienza al survival horror.
E se il vostro cavaliere sarà senza macchia, avrà sicuramente paura dei boss, giganteschi mostri che riempiranno lo schermo, capaci di mettervi fuori gioco con un singolo, devastante colpo. L’essenza del trovare l’approccio giusto, presente in tutto l’avventura, si farà pressante ed indispensabile quando vi troverete di fronte ad un dragone alto trenta metri e dotato di attacchi che per voi significano morte istantanea.
Ad ognuno la sua classe, anche online
L’approccio, com’è ovvio che sia, verrà pesantemente influenzato dalla classe scelta dal giocatore. Potremmo impersonare uno degli eroi icona del genere fantasy occidentale, ovvero cavaliere, prete, mago, ladro, barbaro, cacciatore ed altri ancora facenti parte dell’immaginario collettivo. Il personaggio potrà essere personalizzato nell’aspetto e con una moltitudine di diverse armi, armature ed oggetti, ma non solo. Utilizzare una classe determinerà forze e debolezze, ma non significa essere limitati a sviluppare solamente i talenti relativi ad essa. Spendendo le anime acquisite potremo infatti potenziare il nostro personaggio con abilità provenienti da diversi rami, creando eroi ibridi e multi uso. Attenzione però a come spendete le anime, serviranno anche per riparare l’equipaggiamento in vostro possesso e come moneta di scambio.
Notare l’ascia grande come il nostro eroe. E non è neanche lontanamente uno dei nemici più grandi
La gran varietà di classi, vie di sviluppo ed equipaggiamenti garantiscono una longevità non indifferente, necessitando diverse partite per poter sperimentare più combinazioni possibili, annullando la ripetitività grazie ai diversi approcci di ogni classe.
I combattimenti sono ben strutturati e offrono attacchi normali e potenti, schivate, l’uso di oggetti quali pozioni, parate, magie offensive e protettive, il tutto contribuisce a formare un sistema di combattimento rapido, efficace e tutto da sperimentare, tra statistiche come danni inflitti, velocità d’attacco e possibilità di effettuare colpi critici.
Strano ma vero, è stata inserita una modalità online alquanto atipica. Non ci saranno chat vocali o scritte, niente matchmaking o inviti di alcun tipo. Per trovare gli altri giocatori sarà necessario utilizzare apposite pietre, che lasciate sul terreno potranno essere utilizzate da altri eroi per accedere al vostro mondo e unirsi a voi. L’unica comunicazione possibile avverrà tramite animazioni prestabilite, selezionabili da un menù. Capiterà di vedere residui spirituali di altri eroi che affrontano i propri nemici, avvertimenti di chi ha già affrontato quel tratto. Essi rappresentano un’arma a doppio taglio: se alcuni lasceranno utili consigli su come proseguire, altri potrebbero condurvi alla morte mentre saltate nel vuoto seguendo l’esempio del vostro predecessore. Sarà anche possibile intromettersi nelle partite altrui sia sotto varie forme spirituali (ognuna con caratteristiche peculiari) sia fisicamente, aiutando l’eroe a completare lo scenario o, perché no, attirando su di lui dei mostri che lo condurranno a morte certa.
Tecnicamente parlando, Demon’s Souls non sempre è al passo coi tempi, mostrando compenetrazioni bizzarre tra gli oggetti, ragdoll altrettanto strani e alcune imperfezioni nelle textures. Tutto sommato, il prodotto riesce comunque a distinguersi grazie ad un’atmosfera cupa e desolante decisamente ben riuscita, con forti tinte derivate dal fantasy occidentale. Peccato per un framerate ballerino e leggermente instabile. Le musiche, evocative e capaci di accentuare la già ottima atmosfera trasmettendo la giusta quantità di ansia, sono unite ad un sapiente uso degli effetti sonori, quali urla, suoni metallici e tutto quel che può arricchire un’ambientazione del genere.
In conclusione
Demon’s Souls saprà farsi amare nella sua crudeltà. Un gameplay ben variegato e con una moltitudine di elementi si sposa con la sublime atmosfera malinconica, decadente e decisamente dark. Graficamente non sarà il top della generazione, ma le carenze grafiche vengono compensate dal ricco piatto del gameplay e dell’ambientazione.
Una delle poche creature amichevoli che incontrerete
Con l’atmosfera accentuata dalle musiche e impreziosita da quella che pare essere una trama classica, ma non per questo banale, ci troviamo di fronte ad un gioco di ruolo di vecchio stampo, con la difficoltà come biglietto da visita, ma capace di regalare soddisfazioni. Non resta altro che armarsi di pazienza e attendere la release europea, facendo presente che le versioni Usa (con tanto di limited contenente la guida al gioco) e Asia, doppiate e sottotitolate interamente in inglese, funzionano anche sulle PS3 europee.