Demons Age – Anteprima
L’estate regala sempre, se non giochi di primo livello, anteprime molto promettenti.Demons Age è una di quelle anteprime colme di difetti (è ancora in fase beta) ma con un potenziale illimitato. E quando dico illimitato intendo davvero illimitato.
Una trama per nulla scontata
Si intravede già, in Demons Age, una trama dalle tinte fosche nel miglior “stile Diablo”. In effetti, le somiglianze sono molte: dalla vista aerea isometrica (zoomabile), all’ambientazione oscura e deprimente ma (lo scriverei molto grande se potessi questo “ma”, NdR) dall’anteprima possiamo notare ed affermare che questo gioco riesce ad emanciparsi da titoli dotati di maggiori budget e di una forte tradizione. Finalmente, verrebbe da dire, visto e considerato che le scopiazzature nel mondo dei videogiochi sono all’ordine del giorno. Certo, la trovata dei demoni che invadono il mondo fantasy di turno non è una genialata che oseremmo definire inedita, ma Demons Age la vende bene, creando un mondo in cui i demoni non avevano avuto alcun contatto con gli uomini ed erano solo una teoria strampalata di qualche pazzo religioso.
L’elemento che colpisce di più è quello del reietto che diviene eroe. All’inizio del gioco viene infatti chiesto al giocatore di scegliere il suo personaggio fra i prigionieri di una grande galea che solca il mare. Una tempesta cambierà il destino di uno di essi e del mondo intero.
Tecnicamente, a che punto siamo?
A livello di gameplay c’è qualcosa da limare. Per ora il combattimento avviene a turni su una scacchiera ad esagoni, che ormai ci siamo abituati a vedere un po’ ovunque. Per compiere qualsiasi azione dovremo prima selezionarla dalla lista di quelle disponibili, e questo rende il combattimento lento e macchinoso.
Graficamente parlando, invece, Demons Age colpisce positivamente per la ricchezza dei passaggi e la cura maniacale dei dettagli ambientali, che, con la possibilità di ruotare la telecamera, regala degli scorci davvero pregevoli. Ciò che serve è un’operazione di pulitura dei modelli per quanto riguarda i personaggi giocanti e non, che risultano un po’ sproporzionati e poco definiti, ma molto probabilmente anche questo aspetto verrà limato (speriamo). Qualcosa manca anche ai menù e allo hud in generale: vanno migliorati e magari arricchiti di particolari visto che per ora sono ancora un po’ blandi. Quello che però possiamo dire ci sia e sia davvero pregevole è l’idea di gameplay che c’è dietro. Demons Age infatti, già a questo stadio, propone un rapporto inedito fra la telecamera e il mondo circostante. Questo viene chiarito da subito tramite una stele presente nei tunnel che ci propone un indovinello che lì per lì lascia interdetti e la cui interpretazione fa la differenza tra il riuscire a progredire nel gioco e il fermarsi senza speranza in quelle stesse fogne senza apparente uscita.
Da tenere d’occhio!
Siamo davanti ad un videogioco molto promettente e che potrebbe segnare la nascita di un sottogenere o di una saga molto particolare. Le musiche sono quelle giuste, crescono e calano nei momenti giusti, senza disturbare, ed inquietano il giocatore al punto giusto facendogli percepire ogni variazione come avvicinamento ad un momento clou del gioco. C’è qualcosa da rivedere, lo dicevamo poc’anzi, per quanto riguarda la grafica in generale che risulta un po’ “arrangiata” nonostante le ambientazioni stupende. A questo punto non possiamo che aspettarci un gioco pieno di aspetti inediti nell’inflazionato genere del gioco di ruolo.