Defense Grid 2 – doppia prova
I tower defense sono i giochi perditempo da ufficio per definizione, perché accessibili e disimpegnativi. Defence Grid: The Awaking ha ridefinito gli standard del genere, grazie alla cura della grafica e al tempo investito nella qualità e quantità dei contenuti, rendendo appetibile anche ai giocatori più “seri” un genere che, fino ad allora, era considerato banale. Hidden Path Enterteinment è pronta a ripeterne il successo conDefense Grid 2, del quale vi presentiamo la nostra doppia prova: la prima si è svolta all’E3, in cui abbiamo testato la modalità cooperativa su PlayStation 4, la seconda a casa, nella versione beta ridotta in single-player per PC.
Cosa e come
Il famoso detto “squadra che vince non si cambia” funziona anche per i videogiochi, a patto che si lavori sulle inevitabili falle che anche i migliori hanno, o finché non ci si imbatte in qualcuno migliore e in grado di surclassarli – un problema che cresce esponenzialmente con il tempo che passa (e i giochi che escono). In un mondo così pieno di concorrenti e ormai stagnante come quello dei tower defense, i creatori di Defense Grid hanno seguito due strade molto sagge per costruire il loro seguito, ovvero innovazione e feedback: la prima è la preannunciata introduzione del multiplayer, la seconda è l’adeguamento del prodotto ai requisiti e suggerimenti dei fan.
Percorsi non molto nascosti
Veniamo subito al dunque: la struttura di base del gioco è quella già vista nel predecessore (e nel 99% degli altri tower defense), in cui si creano torri per impedire alle ondate di mostri di arrivare al reattore e portarne via i nuclei. Cos’è cambiato? Anzitutto la grafica, che non usa più il motore Gamebryo (il medesimo di The Elder Scrolls IV: Oblivion) ma uno nuovo e sconosciuto in licenza, il quale, dai menù, avremmo giurato fosse Unity – poco importa, conta il risultato finale, ovvero un motore moderno e flessibile che permetterà il lancio contemporaneamente su PC, Xbox One e PlayStation 4.
Fin qua tutto molto bello, ma ciò che conta davvero è altro. Parliamo del multiplayer: la modalità cooperativa prevede essenzialmente di giocare i medesimi livelli (21 totali) della campagna single player dividendo però le piastrelle della mappa utilizzabili tra i due giocatori, così come i punti e le risorse. Il risultato, essenzialmente, è che finalmente si potrà fare questi giochi anche in compagnia di ragazza/collega/amico/sconosciuto online. Per i più sbizzarriti, invece, annunciamo che è stata introdotta anche la modalità competitiva, dotata di mappe dedicate nelle quali i due giocatori avranno ciascuno il loro nucleo dal qual usciranno le ondate di mostri dirette verso quello dell’avversario. Tutto qua? No: la particolarità, infatti, è che ogni volta che un mostro viene ucciso questo rinasce in direzione opposta, tornando al mittente. Non abbiamo potuto provarla, ma siamo sicuri che le partite saranno davvero frenetiche.
Non è finita
Procediamo poi con un elenco dei dettagli particolarmente di rilievo per chi ricorda bene il primo Defense Grid: abbiamo finalmente vista introdotta la possibilità di ruotare la telecamera, mancanza di cui non si comprendeva la logica, la sparizione dei nemici aerei (anch’essi non graditi dai più, parrebbe), l’introduzione dei blocchi per deviare i nemici che, a differenza degli altri giochi, qua potenziano la torre che si costruisce eventualmente sopra di essi, e infine l’arrivo di qualcosa di totalmente nuovo, ovvero il centro di comando. In quest’ultimo sarà possibile spendere risorse per far apparire nuove griglie in cui piazzare torri, affiancando quelle già esistenti. Inoltre, sempre parlando delle mappe, giocando in single player abbiamo potuto constatare che le mappe tendono a evolvere nel corso del gioco, con percorsi che salteranno fuori di punto in bianco costringendo cambiare la strategia usata fino a quel momento.
Aspettative
Defense Grid 2, come anticipato, prende tutto ciò che di buono aveva il suo predecessore e lo migliora affidandosi ai consigli dei giocatori. Da quello che abbiamo visto pare tutto molto buono, ma c’è ancora di meglio: la versione PC sarà supportata da un editor associato Steam Workshop, permettendo di creare, condividere e addirittura vendere le mappe. In altre parole, se vi piace il genere, questo potrebbe essere il tower defense definitivo. Certo, se siete stufi del genere difficilmente cambierete idea, ma, qualora aveste bisogno di uno svago meno impegnativo, ora sapete dove posare gli occhi. Appuntamento in autunno 2014 su console di nuova generazione, PC, Mac e Linux.