Deathloop – Anteprima
Arkane ci ha mostrato un po' del dietro le quinte di questo suo interessante titolo.
Deathloop è un titolo che, sotto molti aspetti, è nel radar dei giocatori sin dal reveal avvenuto durante l’E3 2019. Le sue comparsate sono state numerose, dall’evento Sony di Giugno 2020, all’annunciato ritardo di Agosto dello stesso anno fino a quello di qualche settimana fa e, a Settembre, quando finalmente potremo metterci le mani, avremo modo di darvi più informazioni su questo Cluedo invertito che sarà esclusiva temporale PlayStation 5 per anno.
Per ora, però, possiamo dirvi qualcosa di più grazie a un evento stampa al quale siamo stati invitati a partecipare, ovviamente da remoto, qualche giorno fa.
Partiamo con un breve recap, giusto per rinfrescare le idee: Deathloop è un titolo action-adventure di Arkane Studios e pubblicato da Bethesda nel quale si vestiranno i panni di Colt che, risvegliatosi sulla spiaggia della misteriosa isola di Blackreef, scoprirà presto di essere al centro di una situazione paradossale; l’isola infatti è l’epicentro di un loop temporale che si resetta ogni 24 ore ma, se i suoi abitanti non si rendono conto di ciò, Colt ricorda ogni loop. Sembra un gioco che quasi si scrive da solo ma il lavoro di Arkane ha davvero dello straordinario, almeno per quello che abbiamo potuto vedere finora, soprattutto grazie all’introduzione di Juliana, un personaggio potente quanto e più di Colt che cercherà di mettergli continuamente i bastoni fra le ruote, mosso da un giocatore che decide di invadere la partita o dalla IA. Nell’anteprima abbiamo potuto assistere all’incipit del gioco, che ovviamente non vi spoilereremo, e abbiamo potuto rivolgere qualche domanda a Dinga Bakaba (Game Director) e Sébastien Mitton (Art Director), che vi riportiamo qui sotto.
Deathloop è un titolo che sembra contemporaneamente facile e difficile da spiegare, quindi: cos’è Deathloop?
Dinga: “Presi come riferimenti iniziali titoli quali Ritorno al Futuro, Sourcecode e altri, abbiamo concepito Deathloop come un murder puzzle, una sorta di Cluedo invertito nel quale il ruolo dei player è quello di scoprire il modo migliore per uccidere gli otto obbiettivi che poniamo loro davanti ma a onor del vero alcuni lo paragonano a un Dishonored con tante armi e abilità più snelle. Lo scopo di Arkane però è sempre stato quello di costruire esperienze volta a un genere simulativo immersivo; in questo contesto Deathloop è l’esplorazione più folle del genere FPS, complice la libertà data dal team creativo, di muoversi in spazi atipici nel mondo AAA. A livello di genere ho sentito anche chiamarlo roguelike, ma personalmente non lo definirei così: in Deathloop puoi praticamente sempre scegliere dove andare e quando andarci; ci sono quattro distretti e quattro momenti diversi della giornata fra i quali scegliere quindi il player si muove in autonomia per arrivare a capire il loop migliore per uccidere tutti gli obbiettivi prima che il giorno finisca. Non è assolutamente un gioco difficile di per sé, solamente atipico: il giorno è sempre lo stesso, Colt è la variabile“
Sébastien: “Abbiamo sicuramente deciso di optare per un mondo colorato e personaggi strani uniti a un level design molto aperto e di ampio respiro: non è un’isola grandissima ma ogni zona è facilmente riconoscibile e ha una sua identità precisa. In tutto il percorso creativo peraltro era un continuo confrontarsi su un’idea, svilupparla in autonomia e poi confrontarla; ogni volta. Per quanto riguarda l’estetica io e il reparto art abbiamo voluto spingere sugli anni ’60 anche per restituire visivamente e diegeticamente la libertà di quegli anni, sovrastata da un filtro retro sci-fi che perfettamente si adatta alla meccanica di base del gioco.”
Quanto è rigido il loop temporale nel quale Colt è intrappolato? Quant’è la libertà che lui e il player hanno?
Dinga: “Vi posso anticipare senza problemi che andando avanti con la campagna se da un lato si arriverà a una capacità offensiva talmente elegante da sembrare qualcosa preso direttamente da un John Wick, dall’altro si scopriranno anche modi di rompere il loop temporale, almeno in un certo senso. Di base, soprattutto all’inizio, ogni loop permette di scoprire cose che serviranno al loop successivo, siano esse il codice per aprire una porta o la posizione di uno dei nostri obbiettivi. C’è addirittura un potere che permette una sorta di mini-rewind fino a due volte, senza resettare interamente il loop.
Per il resto c’è molta libertà nel senso di personalizzazione, dai trinket che permettono di adattare le armi al proprio playstyle, fino alle abilità che gli Slabs forniscono: c’è chi per esempio si ritroverà più spesso a usare Shift (il teletrasporto – N.d.R.) per aggirarsi furtivamente e chi invece sfodererà aggressivamente Nexus o Karnesis (il primo collega i nemici fra di loro per applicare a tutti il danno che facciamo a uno di essi, mentre il secondo è una sorta di telecinesi – N.d.R.). Soprattutto appena partiti però vi consigliamo di optare per un playstyle più mirato allo stealth, perché Colt non è sicuramente un tank, almeno a inizio avventura.”
Se il ruolo di Colt è chiaramente quello di cercare di distruggere il loop, Juliana (l’antagonista) a cosa mira?
Dinga: “Colt ha sicuramente il ru0lo di variabile in un mondo, anzi un’isola, che continua a resettarsi; Juliana invece vuole proteggere il loop per ragioni che ovviamente non è ancora dato sapere. Più che un vero e proprio nemico è quasi più un frenemy (nemico-amico). Le sue invasioni sono una parte essenziale dell’esperienza che vogliamo procurare tanto che il suo arrivo è segnalato da un chiarissimo input acustico che il player difficilmente potrà ignorare. Nel posizionarla nel concept di gioco onestamente non l’abbiamo mai pensata come un’ostacolo, una rovina partita, quanto più come una sorta di generatore di storie per il giocatore.”
Deathloop sarà esclusiva temporale su PlayStation 5 per un anno. In che modo avete deciso di sfruttare le performance della console?
Dinga: “Credo sia l’integrazione dei grilletti la cosa più interessante. La caduta dei bossoli di alcune armi si sentirà dallo speaker sul controller certo, ma potrete anche sentire direttamente sul controller quando ad esempio un arma si blocca: questo aumenta molto l’immersività anche se la quasi totalità dell’intimità con le armi che abbiamo voluto creare avviene a livello visivo, con le personalizzazioni. A livello di prestazioni della console in sé invece, Deathloop ne sfrutterà a pieno il potenziale girando a 60 FPS con risoluzione 4K adattiva: serve senza dubbio una piattaforma performante per quando la sezione stealth all’improvviso va in frantumi perché abbiamo fatto un errore di valutazione. PlayStation 5 ci permette inoltre di gestire meglio i comportamenti degli NPC, rendendoli più complessi e quasi dei veri e propri loop comportamentali realistici.”
Un’ultima cosa: a livello di durata, quante ore ci possiamo aspettare di passare in compagnia di Colt?
Dinga: “Considerando che è impossibile fare tutto in un’unica run senza morire – dato che ci sono passaggi che per essere superati hanno bisogno di indizi che possiamo scoprire solo in altri loop – direi che siamo attorno alle 15-20 ore, più verso le 20. Internamente qualche elemento del team si sta anche dilettando con delle interessanti speedrun, ma non posso dirvi a che durata minima siamo arrivati.”
Qualche novità l’abbiamo potuta scoprire insomma ma rimane ancora un po’ di mistero attorno a Deathloop, segreti che ve lo assicuriamo, scopriremo insieme a voi da qui all’uscita del titolo, il 14 Settembre 2021. Voi non avete che da rimanere sulle nostre pagine.