E3 2017: Days Gone – Anteprima
Days Gone è un altro di quei giochi che fanno arrabbiare, anche se in senso relativamente positivo: in sviluppo ormai dal 2015, ha stupito con i primi video gameplay già all’E3 2016 per tornare in grande stile alla conferenza Sony dell’E3 2017. Perchè arrabbiarsi? Perché non è ancora stata confermata una data di uscita, e dopo le conferme che abbiamo avuto in quel dell’E3 non vediamo l’ora di metterci le mani sopra, un po’ come uno zombie non vede l’ora di papparsi un appetitoso cervello.
Come era lecito aspettarsi, anche nel nuovo trailer si sprecano i riferimenti a The Last of Us, tra l’altro grande assente all’ultima E3 proprio per decisione di Sony, che ha preferito focalizzare l’attenzione sui giochi in uscita (a questo punto lo scriviamo sperando che sia la verità) prima della conferenza del prossimo anno. Ma nonostante il protagonista di Days Gone debba combattere contro un virus che ha trasformato in bestie fameliche gran parte dell’umanità (e del mondo animale), e che per farlo si accucci nell’erba e tenda trappole, l’esperienza finale dovrebbe comunque discostarsi da quella proposta dal pluripremiato capolavoro di Naughty Dog.
Gli sviluppatori di Bend Studio – sì, quelli di Syphon Filter – stanno creando un survival horror in un mondo open world. La più grande differenza stilistica con The Last of Us pertanto sarà la possibilità di muoversi liberamente nel mondo di gioco, immaginiamo con il fine di esplorare le varie aree alla ricerca di missioni che permettano di proseguire nella storia.
Deacon St. John, il protagonista, è un motociclista cacciatore di taglie, cosa che lo aiuterà molto nel mondo di Days Gone: la moto gli permetterà di muoversi velocemente e le sue capacità nel combattimento e nell’uso delle armi gli saranno fondamentali per sopravvivere nell’ambiente ostile. Rifacendosi sempre a The Last of Us, ma anche ad altre pellicole a tema zombie come La Notte dei Morti Viventi e la serie di The Walking Dead, la narrazione verterà principalmente su come l’orgoglio e l’egoismo possano portare gli uomini a combattersi invece che unirsi anche di fronte a una minaccia come l’apocalisse zombie.
Il meccanismo dell’open world aggiungerà una componente ruolistica nell’esperienza di gioco: durante l’esplorazione del mondo sarà fondamentale tenere gli occhi aperti alla ricerca di oggetti e materiali per mantenere il protagonista, le armi e i mezzi di trasporto sempre al top della forma. L’alternarsi del giorno e della notte, invece, farà sì che alcune aree risultino più pericolose in base all’ora in cui Deacon vi si recherà a causa dei mostri che potrebbe incontrare, un po’ come accadeva in Dying Light.
Nel video mostrato all’E3 2017 si può chiaramente vedere come la cruda violenza la faccia da padrone, tanto nei combattimenti contro i non morti quanto contro gli avversari umani. D’altronde si tratta di sopravvivenza, e sicuramente la componente survival del gioco sarà ben marcata.
Già alla presentazione dello scorso anno avevamo avuto modo di vedere come l’engine grafico fosse in grado di muovere orde di zombie composte da molti individui in maniera fluida e convincente, caratteristica confermata nella conferenza di quest’anno: verso la fine del video si può vedere Deacon far saltare una paratia che divide un campo nemico da un’ondata di zombie, che prontamente si riversa al di là della recinzione ormai in pezzi attaccando senza remore chiunque gli si pari di fronte.
Ovviamente la presentazione si è chiusa con il botto, con nientemeno che un grizzly in versione zombi in procinto di attaccare il protagonista. Per quanto riguarda il gameplay, insomma, niente da dire: pare che azione ed esplorazione saranno ben bilanciate ed entrambe in grado di offrire spunti molto divertenti. Resta qualche dubbio sul comparto tecnico, che sebbene capace di gestire parecchi personaggi in movimento sullo schermo sembra ancora in fase di ottimizzazione per quanto riguarda le espressioni facciali. Restiamo anche in attesa di vedere come il motore grafico gestirà l’illuminazione nell’alternanza giorno/notte e il tempo atmosferico, anch’esso variabile.
Days Gone è interessante ma non privo di punti oscuri. Allo stato attuale dello sviluppo è ancora troppo riconducibile a questo o quel gioco per poterci convincere: le meccaniche di The Last of Us, l’esplorazione di The Witcher, le indagini di Batman, sono tutti elementi che il trailer dell’E3 ha richiamato alla memoria. C’è comunque ancora tempo perchè il gioco dimostri di avere una qualche unicità che ci spinga ad affrontare l’avventura senza costringerci a fare paragoni. Speriamo soltanto che questo tempo non sia troppo, dal momento che un gioco del genere meriterebbe il proprio spazio e l’attenzione mediatica di noi addetti ai lavori prima che gli sguardi si spostino inevitabilmente verso quel The Last of Us: Part II che catalizzerà certamente tutta l’attenzione degli amanti del genere.