Days Gone – Anteprima
Zombie, Zombie e ancora Zombie.
Invitati da Sony abbiamo provato in anteprima Days Gone, titolo Bend Studio in uscita il 26 aprile che vuole provare ad affermare la sua personale interpretazione del tema zombie. Dopo averlo provato quasi un anno fa, siamo dunque tornati a vestire i panni di Deacon in maniera più approfondita e sostanziosa.
Durante le tre ore in compagnia di Days Gone abbiamo potuto finalmente capire di più sulle reali potenzialità del titolo, che nasconde più di una trovata interessante ma che in gran parte delle scelte prese dagli sviluppatori risulta ancora piuttosto claudicante. Il primo aspetto che balza subito agli occhi (e anche il più positivo) appena avviato il gioco è la fortissima impronta narrativa che Days Gone vuole mostrare: la trama, le emozioni dei personaggi, la potenza scenica di alcuni momenti vengono tutti esaltati nel titolo proprio perché la volontà è quella di raccontare una storia in grado di mostrare diverse sfaccettature e non ancorarsi ad un semplice binario come “la sopravvivenza a tutti i costi”. L’infestazione a causa di un virus, la desolazione del mondo, la pericolosità delle orde di zombie, la dura vita dei sopravvissuti e la vita privata di Deacon si uniranno per formare un intreccio narrativo che durante la nostra prova ci ha più che soddisfatto. Gli spunti narrativi intravisti nella nostra prova ci hanno intrigato e ad oggi questo è il miglior lato di Days Gone che abbiamo potuto vedere.
Sul lato del gameplay il titolo invece oscilla tra gli alti di alcune buone trovate e diversi bassi di scelte non proprio azzeccate. La componente di shooting in terza persona, ad esempio, è ben realizzata con armi che ci hanno restituito un buon feeling, variegato tra le diverse tipologie di armi con addirittura l’implementazione della fisica per le frecce. Anche il combattimento melee ci ha soddisfatto, con una buona varietà di animazioni per le diverse armi a disposizione e una discreta riproduzione delle animazioni durante l’eliminazione definitiva. Purtroppo non ci possiamo definire altrettanto soddisfatti della componente survival: non si sente la necessità di cercare materiali in giro per la mappa, il crafting è inutile e praticamente inesistente e a chiudere il cerchio si aggiunge un menù per la selezione delle armi, degli oggetti e del crafting terribilmente poco intuitivo e alle volte frustrante. Questi tre elementi – shooting, combattimento melee e componente survival – sono anche il centro dello skill tree adottato in-game: potrete personalizzare alcuni elementi del gameplay spendendo gli skill point guadagnati compiendo azioni nel gioco per sbloccare nuove abilità come il rallentamento del tempo durante la mira, o l’allungamento del numero di colpi corpo a corpo eseguibili. Sempre lato gameplay, va sottolineato come la gestione della stamina giocherà un ruolo fondamentale proprio perché scegliere come consumarla vi potrebbe salvare la vita da un incontro fortuito con un orda di zombie o da uno scontro con più ribelli.
Ultimo elemento di gameplay da analizzare è la moto di Deacon. Come mostrato più e più volte, il mondo di Days Gone sarà completamente esplorabile a bordo della vostra motocicletta. Essa andrà riparata, rifornita di carburante e migliorata nella componentistica. Purtroppo però la moto ci è sembrata davvero problematica nella guida, con comandi poco responsivi e derapate difficili da gestire, fastidio che purtroppo mina decisamente tutta la componente di esplorazione dell’open world. Proprio su questo aspetto vorremmo soffermarci: l’Open World di Days Gone ci è sembrato davvero spoglio, e non parliamo della rappresentazione di un mondo desolato e in rovina, parliamo della sensazione che anche nelle fasi avanzate di gioco (abbiamo provato anche quelle) offre pochi spunti di interazione con l’ambiente circostante sia in termini di “consumabili” sia in termini di missioni o eventi disponibili. Anche dal punto di vista tecnico Days Gone si dimostra un po’ claudicante, con paesaggi ispirati e animazioni facciali molto espressive, ma allo stesso tempo anche textures poco rifinite e animazioni corporee non troppo convincenti. Da sottolineare invece l’ottima proposta audio con sonorità molto ispirate e musiche in grado di enfatizzare i momenti più importanti.
La nostra prova di Days Gone ci ha lasciato l’amaro in bocca, come un ottimo piatto di carbonara alla vista straordinario, ma che alla prova del gusto dimostra di avere tra i suoi ingredienti la pancetta e non il guanciale. Se da un lato l’eccelsa componente narrativa ci fa essere davvero curiosi sull’avventura ideata da Bend Studio, sono alcune scelte di gameplay e alcuni aspetti tecnici che ci fanno essere molto cauti con le aspettative. Circa un mese ci separa dall’uscita di Days Gone e solo allora potremo emettere il nostro giudizio definitivo.