Darkest Dungeon – Anteprima
Darkest Dungeon, sviluppato e distribuito da Red Hook Studios Inc. tramite Steam, è un GDR a turni che focalizza la sua attenzione sullo “stress” che può colpire gli avventurieri. Questo significa che, oltre alla classica sfida fisica e d’abilità, i nostri eroi si troveranno di fronte a orrori che metteranno a dura prova la loro psiche in un viaggio che ci porterà nelle viscere di oscuri e inquietanti dungeon. Attualmente disponibile tramite accesso anticipato, e il cui rilascio completo avverrà tra pochi mesi (19 Gennaio 2016 la data ufficiale), questo interessante prodotto indie è stato finanziato tramite una campagna Kickstarter molto al di sopra delle attese degli sviluppatori. Dunque equipaggiamento in spalla, torcia in mano e avventuriamoci insieme in questa anteprima per scoprire i segreti e i tesori nascosti di Darkest Dungeon.
Comincia il viaggio
Alla base della trama di Darkest Dungeon c’è una lettera/testamento lasciataci da un vecchio parente che ci invita a tornare nelle terre di famiglia, e nella fattispecie nella sua magione per riuscire a dare pace a quei luoghi. Tra carte e leggende sulla costruzione di questo imponente edificio c’era quella che voleva, nelle sue profondità, la presenza di un accesso segreto. Ed è così che il nostro progenitore ha cominciato i lavori di scavo che hanno confermato queste voci e risvegliato qualcosa di malvagio. Il nostro compito sarà dunque quello di avventurarci in questi dungeon sotterranei, senza dimenticare la presenza di altri luoghi periferici alla magione abitati da banditi, presenze spettrali e così vià: insomma un bel quadretto quello che si delinea al principio della nostra avventura.
In fila per uno
Subito dopo un filmato introduttivo, realizzato in stile cartoon ma dai toni estremamente cupi e inquietanti, la voce narrante del nostro avo ci conduce letterariamente nei nostri primi passi illustrandoci i pericoli e le insidie nascoste già nella strada verso casa. In questo modo ci imbatteremo nel primo approccio vero e proprio al gioco tramite un rapido tutorial (due stanze e un corridoio) che ci illustra in modo molto sbrigativo l’interfaccia di gioco e il sistema di combattimento mentre altri elementi saranno rivelati man mano che si procede nella nostra discesa nell’oscurità. Fin dalle nostre prime mosse è evidente come Darkest Dungeon non sia il tipico GDR esplorativo ma racchiuda, tramite uno stile 2D sia di personaggi che ambienti, un’ambizioso e originale approccio di gioco. Il titolo di questo paragrafo non è un caso: i nostri personaggi si muoveranno uno dietro l’altro e non solo per un mero fattore estetico in quanto ogni tipologia di avventuriero andrà collocato nel party in modo coscienzioso. Inizialmente guideremo le gesta di due personaggi: un crusader (crociato) e un highwayman (bandito). Ogni classe presenta varie abilità e peculiarità che le rendono uniche e adatte a varie situazioni come ad esempio il bandito che, padroneggiando armi a lunga gittata come le pistole, sarà senza alcun dubbio posizionabile in seconda o terza linea. La fase esplorativa risulta molto importante perché potremo rinvenire possibili tesori, ma anche trappole, libri ecc. che condizioneranno lo stress del personaggio. Questo preambolo ci porta all’elemento maggiormente interessante e sicuramente più originale di Darkest Dungeon: l’Affliction System.
I nostri eroi accumuleranno punti stress e rischieranno di finire, appunto, afflitti da varie patologie (pessimismo, egoismo e peggio ancora) che potrebbero portare alla totale pazzia e infine alla morte per un vero e proprio attacco di cuore. Ma, attenzione, sarà possibile curare queste patologie e alleviare lo stress dei nosti avventurieri grazie alla presenza, nella città che fa da nostro campo base, di edifici atti a questo scopo come la taverna o l’abbazia.
Anche i combattimenti, rigorosamente a turni, influenzeranno il livello di stress dei nostri eroi in modo parecchio realistico e credibile: assistere alla morte di un compagno di viaggio, un fatto tutt’altro che inusuale nel titolo dei Red Hook, non lascerà impassibili i superstiti. Perciò durante gli scontri sarà necessario ponderare bene, oltre alla composizione del team, anche le mosse da utilizzare studiando le varie statistiche di riuscita. In ogni caso la perdita di un eroe non comprometterà il proseguimento della nostra avventura in quanto nuove leve giungeranno a darci una mano ma attenzione, ogni utilizzo di un personaggio ci porrà di fronte al rischio di perderlo perciò dovremo riflettere bene anche su questo aspetto prima di avventurarci in una missione. Ogni dungeon esplorato avrà il suo obiettivo che potrà variare dalla semplice esplorazione, al ritrovamento di un oggetto per giungere a scopi ben più ambiziosi come l’uccisione di un boss. La città rappresenta il nostro rifugio in cui potremo, oltre alle già citate azioni, potenziare e sbloccare nuove abilità, evolvere gli equipaggiamenti e così via.
Oscurità e sangue
A livello visivo il titolo Red Hook presenta un 2D abbastanza fumettoso con uno stile piuttosto particolare e accattivante. I colori risultano molto scuri e conferiscono quell’aura di oppressione che grava sulle teste dei nostri eroi durante ogni passo nei temibili dungeon. La luce della torcia attenua l’oscurità restituendo, comunque, colori molto opachi e sinistri. L’impatto dato dal motore grafico di Darkest Dungeon è positivo con buone animazioni corredate da fumetti che presentano i commenti dei nostri personaggi, sia in caso di fortune che di sventure. Gli effetti sonori sono curati e presentano un doppiaggio inglese eccellente e suggestivo così come di ottima fattura risulta la colonna sonora seppur composta da pochi brani. Manca al momento la localizzazione in lingua italiana che potrebbe essere presente nel prodotto finito che vedremo presto dopo questa lunga fase di early access.
Tirando le somme, attualmente questo Darkest Dungeon si preannuncia un titolo indie davvero interessante e non solo per i fan dei GDR. Grazie all’affliction system e alla mole di classi degli eroi, così come di nemici e situazioni (i dungeon vengono generati casualmente a ogni missione), alla longevità e al livello di difficoltà, molto alto, anche i giocatori più esperti troveranno una sfida davvero impegnativa. Se la trama si dimostrerà qualcosa in più di un mero incipit alle nostre scorribande tra un dungeon e l’altro, il lavoro dei Red Hook Inc. sarà senz’altro da tenere in considerazione per l’originalità e la cura del dettaglio che lo contraddistingue.