Dark Souls II – [E3 2013] Dark Souls II
Annunciato per marzo 2014, Dark Souls II, nuovo capitolo della saga hardcore per eccellenza della FromSoftware, non arriverà su next gen nonostante saranno passati già 5 mesi dall’arrivo di Xbox One e PlayStation 4 sul mercato: il terzo capitolo della serie Souls, quindi, sembrerebbe già partire in svantaggio, ma la rivoluzione apportata in termini grafici comporta significativi passi in avanti per questo titolo che sarà quasi sicuramente il canto del cigno più importante e imponente della current gen.
Partiamo proprio da quest’ultimo aspetto, che è stato anche il primo sul quale hanno voluto battere gli sviluppatori della FromSoftware. L’engine è completamente rifatto e viene proposto in maniera completamente nuova, con molti giochi di luce che risulteranno essere fondamentali anche durante l’esperienza di gioco. Ci siamo ritrovati in una zona molto scura, infatti, nella quale è stato necessario equipaggiarci con la torcia, di default nel nostro equipaggiamento, per poter illuminare la zona. Usufruendo, quindi, delle fiaccole disseminate nel corso del dungeon in questione potremo accendere la nostra torcia e illuminare il percorso che andremo a compiere: ovviamente mentre la torcia sarà accesa non avremo la possibilità di usare lo scudo per difenderci o comunque la mano sinistra, che così non solo lascerà una parte del nostro corpo scoperta, ma dimezzerà anche le nostre capacità offensive. L’illuminazione sarà però necessaria sia per procedere che per poter anticipare le mosse dei nemici, che altrimenti vi colpirebbero nell’ombra, ma anche per esaltare la qualità grafica di Dark Souls II, ridefinito al meglio in tutti i suoi dettagli e fornito di una qualità grafica elevata, che quasi annulla il passaggio con la next gen.
Terminato l’aspetto grafico passiamo al gameplay nudo e crudo. Iniziamo col dire che non avremo più a disposizione le molteplici classi che Dark Souls ci aveva abituato a scegliere all’inizio della nostra avventura: stavolta saranno solo quattro le scelte, ed andranno dal Warrior, il più classico guerriero, al Sorcercer, lo stregone in questione, passando per il White Knight, un paladino con la possibilità sia di attaccare con spada che di lanciare magie, e il Dual Swordmaster, la classe più innovativa dell’intero sistema di gameplay. Quest’ultimo, infatti, avrà delle animazioni completamente pensate per lui e potrà anche gestire due spade contemporaneamente: potranno essere sia due spade leggere che una leggera e una pesante, così da poter anche variare le combo. Inutile dire che i movimenti saranno molto più rapidi e fluidi proprio per esaltare le qualità dello spadaccino, che però avrà i suoi contro rispetto alle altre classi, come ad esempio il paladino, che sarà invece supportato da uno scudo di grande potenza e rilevanza oltre che delle magie di supporto e attacco non indifferenti. Ogni classe, stando a quanto anticipato flebilmente dagli sviluppatori, avrà il proprio senso di esistere e il proprio background dal quale partire nella vostra avventura.
Modifiche significative sono arrivate anche per quanto riguarda le movenze del vostro personaggio e le caratteristiche stesse di combattimento. Il battle system ora prevede la possibilità di equipaggiare tre armi e non più due, aggiungendo quindi uno slot al vostro inventario con la possibilità di variare due volte l’arma in uso. Ugualmente lo scudo potrà essere sostituito, come dicevamo poc’anzi per il Dual Swordmaster, da un’arma e quindi potrete agire senza dovervi necessariamente parare. Allo stesso tempo le combo non saranno più legate a delle animazioni statiche che vi porteranno a compiere due o tre volte la stessa mossa: tutte le combinazioni d’attacco saranno armoniche e molto più realistiche, con i fendenti che seguiranno il corso delle cose andando prima verso l’alto, poi in orizzontale e poi nuovamente verso l’alto. Da notare anche la possibilità di colpire l’avversario dopo o durante un salto, utile soprattutto con quei nemici che sono sdraiati al suolo e che attendono il vostro momento di distrazione per assaltarvi, o anche la spinta, essenziale per fronteggiare nemici che decidono di barricarsi dietro il proprio scudo e che dovrete prendere necessariamente alle spalle: con una spinta, a mo’ di spallata, li farete cadere a terra, se sarete bravi e puntuali, così da poterli poi terminare con una fatality dall’alto verso il basso. Una soluzione sicuramente appagante e che soddisferà i giocatori più accaniti.
Un aspetto che rende più semplice Dark Souls II rispetto al predecessore, però, c’è ed è legato ai focolari. Riprendendo il sistema di Demon Souls, stavolta riposarsi ai focolari non solo sarà possibile in qualsiasi momento, ma vi aiuterà anche a scappare dai mostri che vi stanno assalendo. Moltissime volte, invece, in Dark Souls eravamo costretti a distruggere tutti gli assalitori per poterci poi rifocillare di energia e riposarci al focolare, costringendoci a una barricata d’altri tempi per poter sbloccare l’agognata sosta: stavolta, invece, in situazione di pericolo basterà toccare il bonfire e tutto si risolverà. Inoltre, per semplificare gli spostamenti, sarà possibile anche teletrasportarsi nei luoghi precedentemente visitati in qualsiasi momento, senza dover attendere di sbloccare l’annessa feature, che in Dark Souls veniva resa disponibile soltanto dopo metà dell’avventura, precisamente dopo aver sconfitto Ornstein e Smough in Anor Londo. Decisioni che lasciano leggermente storcere il naso a fronte di una ricercata difficoltà crescente, ma che a conti fatti possono aiutare a distendere i nervi in alcune occasioni.
Nella demo provata, poi, abbiamo avuto anche l’occasione di fronteggiare un boss, nella fattispecie il Guerriero dello Specchio (Mirror Warrior): una battaglia che non siamo riusciti a portare a termine, così come nemmeno lo sviluppatore, per sua ammissione, è riuscito nell’arco dei due giorni di prova e test. Una sfida preceduta da una particolare idea di social game: nel corridoio che precede l’ingresso alla sfida c’erano moltissime candele accese e ognuna di essa si infiammava alla morte di un giocatore con il boss. Pertanto, a patto di avere la connessione attiva e quindi i contenuti del multiplayer a disposizione, potevamo goderci uno spettacolo di illuminazione a festa sapendo che anche noi di lì a poco avremmo fatto il possibile per aumentare la visibilità della zona. Più sarà illuminata la nebbia, insomma, più sapremo quante chiazze di sangue hanno tappezzato il suolo della nostra prossima battaglia.
Dark Souls II, in sostanza, si presenta come un titolo imponente che rispetta in toto i precedessori, cercando un compromesso importante tra difficoltà e facilità riducendo le eccessive complicazioni e migliorando anche la scelta della classe iniziale, per quanto gli RPG addicted possano rimanere infastiditi dalla scarsa possibilità di customizzazione del proprio personaggio. Indubbiamente, però, la decisione di voler uscire cinque mesi dopo l’inizio della next gen su quella che sarà la old gen resta un punto a sfavore della FromSoftware, che ha ammesso, comunque, di essere già a lavoro per preparare qualcosa per il futuro generazionale. Nel frattempo Dark Souls II resta indietro, ma sicuramente in molti resteranno indietro con lui dandogli il merito che merita.