Captain Tsubasa: Rise of New Champions – Provato
Holly e Benji ritornano finalmente con un videogioco
Conosciuto in Italia come Holly e Benji, le avventure calcistiche di Captain Tsubasa hanno letteralmente segnato la vita di intere generazioni, cresciute con la passione per il calcio e la fantasia di poter bucare la rete della porta con un pallone. Tutti (e chi nega semplicemente mente), hanno provato almeno una volta il tiro della tigre di Mark Lenders o la leggendaria catapulta infernale dei fratelli Derrick. Sicuramente con scarsi risultati.
In un paese come il nostro dove il calcio va oltre il mero concetto di sport, essendo un vero e proprio fenomeno dell’intrattenimento radicato nella nostra cultura, un prodotto come Captain Tsubasa rappresenta uno di quelle opere che non fanno di certo fatica ad attirare l’attenzione. Non c’è dunque da stupirsi se l‘annuncio di un videogioco come Captain Tsubasa: Rise of New Champions, in arrivo su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC (inspiegabile l’assenza della versione Xbox One) abbia destato l’interesse da parte di un sacco di persone che per decenni hanno sognato un gioco dedicato al giovane Tsubasa Ozora, meglio conosciuto in patria come Oliver Hutton.
Questo perché dal 1988 al 2010, tutti i videogiochi prodotti su licenza furono da sempre confinati in terra nipponica, obbligando i fan più accaniti a ricorrere al mercato d’importazione giocando a titoli non proprio banali con un testo incomprensibile. Con la breve parentesi di un capitolo per DS del 2010 e uno per mobile del 2017, Captain Tsubasa: Rise of New Champions rappresenta la prima vera e grande occasioni per i fan di godersi finalmente un gioco basato sull’opera realizzata dall’autore Yōichi Takahashi.
Captain Tsubasa: Rise of New Champions come si può immaginare, non è esattamente un classico gioco di calcio e chiunque abbia mai guardato anche solo una puntata di Holly e Benji, sa benissimo cosa ci si può aspettare durante una partita. Il punto forte di questo adattamento videoludico, è proprio quello di ricreare l’esperienza delle partite vissute nella serie originale per restituirle a schermo pad alla mano. Preparatevi quindi a contrasti impossibili, salti sui pali, tiri di una potenza tale da spedire sia la palla che il portiere dentro la porta. Tutto quello che caratterizza Captain Tsubasa è riproposto in maniera fedele all’interno del gioco e possiamo assicurarvi che quanto provato durante la nostra prova a Milano ci ha lasciato estremamente soddisfatti.
Sebbene nel gioco sarà presente una modalità storia (che quasi certamente coprirà tutti gli eventi principali, dalle prime partite con la Nankatsu fino alle olimpiadi con la nazionale giapponese), l’unica modalità che abbiamo potuto testare è il multiplayer locale, che supporta fino a 4 giocatori. Quanto basta per capire le meccaniche del gioco e del ritmo delle partite.
Una volta selezionate le squadre, la prima cosa da tenere presente è che ogni giocatore vanta di abilità e caratteristiche uniche e quindi bisogna giocare in funzione di chi si è messo in campo e sfruttare le loro capacità. Dimenticate Fifa e dimenticate Pes, il calcio di Captain Tsubasa funziona con regole tutte sue. Sebbene i tasti e le azioni da poter compiere siano quelli canonici dei giochi precedentemente citati, sono presenti diversi automatismi nel gioco inseriti apposta per divertire ed enfatizzare l’azione che i giochi tradizionali neanche si sognerebbero.
Si parte da contrasti da effettuare con il giusto tempismo per far partire un dribbling impossibile con tanto di animazione, fino ai tiri potenziati tenendo premuto il tasto apposito fino a quando non si carica la barra che permette un gol quasi assicurato. Diciamo quasi perché i portieri possono sfruttare mosse come la super parata, o addirittura delle abilità passive che permettono di alzare i loro parametri di difesa a seconda di determinate condizioni. Nel caso di Ken Wakashimazu Ken (Ed Warner), più tiri agli angoli della porta riceve e meno probabilità ci saranno di fargli goal. Nel corso della partita inoltre, verrà caricata man mano una barra per attivare la Zona V, ovvero un’abilità di squadra che potenzia le statistiche di tutti i giocatori per renderli più prestanti per un breve periodo di tempo. Non è ben chiaro se con questa Zona V abbia altri effetti oltre a quelli già descritti, ma siamo fiduciosi a riguardo.
Possono capitare anche degli eventi casuali (o forse predeterminati da casi specifici che non abbiamo avuto modo di comprendere), in cui la palla schizza in aria e fa partire una sfida di button smashing tra i giocatori per vincere un contrasto in volo ad altezze improponibili. Questi contrasti inoltre possono concludersi con dei mega tiri tipo le rovesciate che anche se inspiegabili lasciano sinceramente divertiti e ammaliati. Con i tasti direzionali, si possono impostare le tattiche di gioco, da offensiva a difensiva ad esempio, molto utile per le fasi di contrattacco.
Il gioco prevede i falli (c’è una statistica a fine partita che li riporta, così come le punizioni), ma nelle partite che abbiamo effettuato non è capitato neanche per sbaglio che l’arbitro fischiasse, nemmeno per le scivolate peggiori effettuate da dietro tranciando le gambe dell’avversario. Probabilmente la build che abbiamo provato era ancora acerba e non li considerava. Lo dimostra anche il frame rate che ogni tanto si lasciava andare a qualche momento di incertezza, anche se tutto sommato non ha mai compromesso il ritmo di una partita. Captain Tsubasa: Rise of New Champions vanta di una grafica in Cel Shading davvero eccezionale quando si tratta dei filmati previsti per tutte gli eventi speciali del gioco (tiri, dribbling, parate ecc…), ma non risplende durante il gameplay nudo e crudo. Le animazioni risultano poco convincenti, soprattutto durante gli scatti o i momenti in cui un giocatore riceve la palla e anche l’intelligenza artificiale lascia ogni tanto interdetti, soprattutto durante gli scambi di passaggi in cui alcuni compagni di squadra compiono della azioni totalmente senza senso.
Tutti aspetti che chiaramente possono essere migliorati, visto che il gioco con ogni probabilità uscirà quest’estate in concomitanza degli Europei o delle Olimpiadi (sarebbe folle non cavalcare quell’onda): il tempo per limare alcuni elementi di gioco c’è.
Al netto di alcune spigolosità il primo approccio con Captain Tsubasa: Rise of New Champions è stato incredibilmente positivo. Sicuramente la nostalgia ha avuto un suo peso ma non cambia il fatto che eseguire un tiro della tigre da fuori area per sfondare la rete della porta lascia un senso di soddisfazione indescrivibile. Siamo davvero curiosi di capire come hanno strutturato la modalità storia per il single player e cosa avrà in riserbo la modalità multiplayer online.
Siamo certi che con la giusta cura nei contenuti Captain Tsubasa: Rise of New Champions possa diventare il gioco di Holly e Benji che noi italiani abbiamo atteso da tanti anni.