Boundary: Anteprima – Gamescom 2019

Fra tutti i titoli che abbiamo potuto provare a questa Gamescom 2019 ormai conclusa, quello di Boundary è un concept allo stesso tempo semplice e straordinario, ed è questa dicotomia che ci guiderà lungo tutta l’anteprima, in una partita senza esclusione di colpi fra l’elementarità dei concetti applicati e la complessità della loro utilizzabilità.

Gamesource.it è lieta di presentarvi Boundary, di Surgical Scalpels.

Ci fu un’idea, quella di mettere insieme un gruppo di persone straordinarie, per capire se potevano divenire qualcosa di più. Questo progetto si chiama China Hero Project, e fu creato per permettere la crescita di piccole realtà indie cinesi e il loro ingresso nell’enorme mercato globale, con l’obbiettivo ultimo di favorire il settore videoludico cinese sia nazionalmente che internazionalmente. Il progetto riceve tuttora il supporto di molti grandi nomi, tra i quali Epic Games, CRI Middleware, Digital Hearts HLDGS., Silicon Studio e Streamline Studios.

Boundary è figlio proprio di questo progetto: nato con il nome “Project Boundary”, è uno shooter tattico con una spolverata di meccaniche MOBA, originariamente considerato per il VR ma che ora rimane focalizzato su PlayStation 4. L’ambientazione è simil futuristica, e porta alcune delle classiche modalità multiplayer nello spazio, aggiungendo l’interessante variabile della gravità zero.

La piccola mappa di gioco, che si espande intorno ad un’astronave apparentemente alla deriva, perde quindi ogni riferimento spaziale, abbattendo le limitazioni degli FPS più tradizionali e dando al giocatore la totale libertà di utilizzare ogni superficie a piacimento e necessità; ulteriore funzionalità è offerta dal rampino che ci permette, nella breve distanza, di ancorarci ad una “parete”. Lontano da appigli, il movimento è relegato all’utilizzo dello zaino e dei suoi propulsori, oggetto quindi tanto funzionale per il giocatore quanto ottimo bersaglio per il nemico che vuole disorientarci e metterci in un posizione sfavorevole.

Boundary è completamente privo di campagna single-player, rimanendo quindi nei confini di un un multiplayer dalla classica struttura 5 vs 5, con 4 modalità: tutti contro tutti, team deathmatch, cattura il complesso, epurazione orbitale (queste ultime due sono essenzialmente Dominazione ed Eliminazione). Le mappe previste sono 5, e vanno da un’astronave orbitante (quella del nostro hands-off) ad un ammasso di detriti spaziali, ad una stazione spaziale di rifornimento.

Ma veniamo alla chiave di volta del titolo di Surgical Scalpels, la personalizzazione delle armi: se il pool di classi dalle quali partire è relativamente standard e ristretto, ognuna di queste 6 categorizzazioni ci permettere di personalizzare ogni singolo aspetto dell’arma. I creatori di Boundary vogliono che il sistema, come è giusto che sia, si adatti allo stile di gioco dell’utente: ogni arma base è completamente customizzabile, fino al tipo di munizioni usate.

Volete un fucile da cecchino con un visore più corto, rinculo migliorato, e che spara proiettili esplosivi e elettromagnetici in sequenza? Si può. Davanti ai nostri occhi uno dei developer ha letteralmente fatto questo.

La voglia di dare al giocatore la capacità di modulare il sistema secondo la propria volontà non pecca mai di trasparenza, perché ogni customizzazione può essere messa alla prova on the fly grazie ad una sorta di poligono di tiro raggiungibile alla pressione di un tasto. Questa estrema personalizzazione della nostra capacità offensiva, aggiunta alle migliaia di possibili combinazioni di classi e conseguenti approcci strategici, promettono di rendere Boundary molto longevo e con un continuo supporto da e verso la community.

Restate sintonizzati perché appena sarà possibile mostrarvi qualcosa di più, lo faremo.