Battlefield V Beta – Provato
Abbiamo provato il nuovo sparatutto DICE grazie all'open beta, con delle prime impressioni generalmente positive, ma qualche dubbio su alcune meccaniche.
Nel frastuono della seconda guerra mondiale come nel caos del mercato videoludico moderno, DICE ritorna a fare Battlefield con il nuovo Battlefield V. Abbiamo potuto provare la Beta, tutt’ora disponibile, in questi giorni, facendoci un’idea di come stia proseguendo il lavoro su quest’ultimo capitolo della serie. La campagna pre-lancio di Battlefield V come sappiamo non sta procedendo molto bene, come evidenziato dai pre-order insoddisfacenti per EA, quindi questa beta è un’ottima occasione per convincere gli scettici ad avvicinarsi al titolo. Per quello che ci riguarda il test si è rivelato alquanto soddisfacente, facendo splendere sull’ultima fatica di DICE una luce molto più positiva di quanto ci aspettassimo.
La modalità più popolata durante questa beta è Conquista, classica modalità di gioco degli sparatutto in cui bisogna conquistare dei punti e mantenere la posizione, uccidendo nel frattempo più avversari possibili. La scala di tali partite è ampia, con anche 64 giocatori coinvolti contemporaneamente su console. In uno scenario con tali premesse, l’aspettativa è quella di ritrovarsi in scontri caotici, poco ragionati in cui i riflessi contano più di qualsiasi altra cosa. Ed è proprio in questo che Battlefield V ci ha sorpreso: lo sparatutto DICE non è nemmeno lontanamente caciarone e casuale come potrebbe sembrare, anzi, le nuove misure di game design e la struttura delle mappe favoriscono un gameplay molto più ragionato di quanto ci si possa aspettare.
Le mappe, dalla dimensione molto ampia, hanno tante strutture, strade secondarie, ostacoli e barricate che permettono di entrare in copertura, nascondersi e tendere agguati ai nemici. Giocare all’interno dei punti strategici risulta molto divertente e coinvolgente, sia che li si debba conquistare sia che li si debba difendere. L’impressione è che DICE stia puntando molto sul rendere i punti da conquistare articolati e vitali, cercando quindi di indurre i giocatori a concentrarsi in tali porzioni della mappa. In contrasto, questo crea molti spazi vuoti, nei quali si corre scoperti sperando di non essere uccisi da qualcuno che è già in copertura. Le porzioni di mappa che separano i vari punti sono infatti scialbe e fin troppo pericolose da percorrere.
Oltre alla costruzione delle mappe, ad averci colpito sono state anche le nuove scelte di game design, che danno una rinfrescata alla formula classica dei Battlefield….nel bene e nel male. Il nuovo sistema della vita è, in generale, promovibile a pieno punteggio. La rigenerazione non è più automatica ma avviene grazie a dei medikit che si possono recuperare o all’interno dei punti da conquistare o dai medici. Questo non solo accentua ulteriormente l’idea del giocare sui punti, ma dà anche un’utilità decisamente importante alla classe del medico. Ma non è solo la vita a dover essere gestita con cautela: anche le munizioni possono scarseggiare molto in fretta. Queste sono reperibili dalla classe assaltatore e, come i medikit, all’interno dei punti. Pare sempre più palese come Dice si stia concentrando sul rendere le zone di conquista il più possibile utili e interessanti.
Ad averci convinto molto meno invece, è il sistema di respawn. Nel caso si muoia senza aver subito colpi alla testa o danni pesanti come esplosioni si entrerà in uno stato di inabilità, in cui potremo premere L2 per velocizzare la nostra morte o R2 per chiedere aiuto e rallentarla. Questa meccanica è abbastanza superflua: chiedere aiuto è quasi inutile perchè difficilmente verremo soccorsi dai nostri compagni, con il risultato che questa meccanica fa semplicemente perdere più tempo del dovuto per il respawn. Altra nota negativa è il fatto che non sia possibile uccidere un avversario che entra in questo stato di temporanea inabilità.
Essendo questa prova ancora in Beta, infine, sono presenti alcuni bug, come veicoli che si compenetrano tra loro e cominciano a volare, problemi audio e qualche errore nel respawn. In generale, però, l’esperienza con questa prova ci ha lasciati con un’impressione positiva per il titolo. Speriamo quindi che DICE prosegua su questa strada limando le imprecisioni per realizzare un Battlefield degno di questo nome.