La scomparsa dei brand Guitar Hero e Rockband era inevitabile: dopo anni di ripetizione dei medesimi titoli senza sostanziali novità nel gameplay, le persone si sono semplicemente stufate di far finta di suonare.
Ma da qui a dire che i rhythm game sono morti, ce n’è di strada. Anzi, si può dire che siamo di fronte a una nuova era: l’ha insegnato da poco tempo Rocksmith, gioco che più che gioco meriterebbe di essere definito un vero e proprio strumento per imparare a suonare la chitarra – l’unica vera quanto fondamentale mancanza che i brand sopra citati hanno sempre avuto.
Il primo giorno di E3 si è per noi aperto con la prova di BandFuse: Rock Legends, distribuito da Majesco e primo prodotto videoludico di Realta Entertainment, titolo che appare chiaramente in diretta concorrenza con Rocksmith.
BandFuse, a detta stessa degli sviluppatori, è un prodotto innovativo che si pone l’obiettivo di insegnare a suonare chitarra e basso a chi parte da zero, trasformando le console da “giocattolo” a utile strumento di apprendimento.
Le principali caratteristiche del titolo sono il completo supporto a qualsiasi tipo di chitarra o basso, persino acustici, grazie alla possibilità di applicare un microfono alla cassa armonica, nonché poter cantare e giocare in multigiocatore locale combinando voci e strumenti.
Il gioco permette di cimentarsi con una selezione di 52 brani (che verrà ampliata tramite DLC), comprendente pezzi pop, rock, funk, punk e metal, giocabili in difficoltà variabile. La “partita” prevede di seguire a vista la tablatura del pezzo, che sarà più o meno complicata a seconda della difficoltà scelta, e che si concluderà con un punteggio variabile insieme ad altri vari fattori che vanno oltre il semplice mancare la nota, come la tonalità. Questo permette inoltre di rendere godibile l’esperienza anche fra giocatori di diverso livello di capacità, poiché un chitarrista più esperto in grado di suonare più veloce viene messo a confronto con la correttezza di esecuzione di chi va più piano, mettendoli allo stesso livello in termini di gioco.
La nostra prova, svoltasi col basso, è stata piuttosto corta, ma ci ha permesso di constatare quanto detto finora, e possiamo dichiarare che la soddisfazione di arrivare al termine di un brano con successo è qualcosa che supera di netto ogni cosa possiate avere ottenuto con altri giochi musicali – e il gioco non è ancora completo. Per chi si stesse chiedendo se sia giocabile online, abbiamo appreso tra una chiacchera e l’altra che l’assenza dl multiplayer online è una necessità tecnica, in quanto il ritardo delle connessioni internet non permette al momento di poter giocare in maniera corretta a un titolo che analizza così a fondo ogni suono riprodotto, ma difficilmente se ne sentirà la mancanza – dopotutto il feeling di una band esiste solo quando si è in compagnia.
Per gli appassionati di musica, BandFuse è sicuramente ciò che cercate e che promette di essere lo strumento di apprendimento definitivo.
L’uscita è prevista per fine anno su Xbox 360 e PlayStation 3. Niente PC al momento.