Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key – Provato

Le prime considerazioni sul terzo episodio dell'amata saga JRPG made in Koei Tecmo.

La saga di Atelier ha saputo, nel corso del tempo, farsi largo tra i cuori di ogni appassionato di produzioni ruolistiche di stampo nipponico.
Colorata, profonda e caleidoscopicamente indirizzata al crafting, questa sequela di creature JRPG accoglierà tra poco più di un mese, il 24 Marzo per la precisione, l’episodio finale di Atelier Ryza.

Atelier Ryza 3

Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è il sequel diretto di Atelier Ryza 2: Lost Legends & the Secret Fairy e ricondurrà il videogiocatore nei profumosi panni di Ryza, prendendolo per mano lungo quella che dovrebbe essere l’ultima avventura avente protagonista questa graziosa donzella kawaii. Il relativamente minuto frammento ludico su cui si fonderanno le riflessioni e le annotazioni effettuate nell’ambito di questo provato è ambientato sull’isola di Kurken, assolata terra circondata dal mare, prezioso giaciglio di NPC da aiutare, ingredienti da raccogliere e feccia nemica da debellare. L’esperienza di gioco è decisamente simile a quanto già esperito nei precedenti capitoli della serie, tuttavia lo stile grafico risulta essere impreziosito rispetto alle ultime uscite, pur non facendo gridare al miracolo, e a livello di environment esplorabile si sente distintamente quell’aria di open world che in tanti, Junzo Hosoi su tutti, continuano a sciorinare come effettivo punto evolutivo in un canovaccio giocoso che, pur non stravolgendo le meccaniche classiche su cui si fonda la serie di Atelier Ryza, continua comunque a divertire.

Quello che sino ad ora abbiamo visto, e soprattutto quello di cui GameSource può parlare in questa brevissima anteprima, ci fa nutrire ottime speranze per la buona riuscita di quella che dovrebbe essere, nelle intenzioni di Koei Tecmo, la produzione che porrà la classicissima ciliegina sulla torta costituita da una serie di opere binarie contraddistinte tutte da una notevole qualità. La possibilità di esplorare liberamente gli ambienti, inerpicandoci lungo frondose rupi piuttosto che su più semplici pioli di scale, garantisce una notevole libertà al videogiocatore, cullato da un alternanza giorno/notte che, come da tradizione, modificherà notevolmente l’ambiente e il comportamento della fauna avversa.

Atelier Ryza 3

Il combat system, come al solito basato su turni e decisamente votato all’action è basato sullo sfruttamento di specifici combat points per poter inanellare attacchi semplici a portentose skill offensive, promettendo sin da ora una notevole flessibilità. La possibilità di switchare on the fly l’eroe controllato in battaglia e di poter istruire la squadra a seguire un comportamento proteso a difendere la propria pellaccia, anziché dedicarsi anima e core all’attacco più becero, aggiungono quella punta di frenesia e tatticismo che non guasta mai. A tutto questo si aggiungono random quest, character quest e le chiavi, utilizzabili per approfondire l’esplorazione, la sintesi e le battaglie, però… Però è ancora troppo presto, ovviamente, per trarre conclusioni affrettate prima della pubblicazione della versione definitiva di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, vi basti sapere che tutto appare sin da subito curato e maneggiato con una cura tale da poter mandare in visibilio anche i fan più esigenti.

Atelier Ryza 3


Le premesse per un ultimo capitolo coi fiocchi ci sono tutte, non lo nascondiamo. Appuntamento a fra un mese circa con la recensione definitiva su GameSource. Stay tuned for more.

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