Assassin’s Creed Unity – Provato
Tra i tanti titoli che abbiamo avuto modo di provare alla Gamescom 2014 di Colonia non poteva non esserci Assassin’s Creed Unity, il nuovo capitolo della celebre saga Ubisoft che per la prima volta si appresta ad approdare solo su console di nuova generazione (PS4 e Xbox One), a differenza del precedente quarto capitolo, Black Flag, che era uscito anche su PS3, Xbox 360 e Wii U.
Il protagonista di Unity si chiama Arno e insieme a lui vivremo il periodo della rivoluzione francese nonché l’eterna battaglia tra assassini e templari.
Nella demo che abbiamo giocato, dopo aver preso il controllo del nostro nuovo assassino ed esserci nuovamente ambientati con i comandi, abbiamo potuto osservare alcune nuove e interessanti novità apportate all’interno della saga, in primis un rinnovato sistema di equipaggiamento basato su statistiche molto simili a quelle classiche da rpg: dagli stivali al cappuccio, infatti, ciascun pezzo permette di aumentare il valore di 4 differenti statistiche che sono attacco, difesa, agilità e stealth, mentre le armi dispongono di caratteristiche uniche a seconda della tipologia, quindi se sono spade, alabarde, pistole, fucili ecc.
Gli equipaggiamenti a disposizione sono decisamente numerosi e permettono una personalizzazione piuttosto varia tale così da poter personalizzare Arno a seconda dello stile di gioco che si preferisce. A dare ancora più importanza a questo aspetto di personalizzazione, c’è poi l’assegnazione delle skill point, dei punti che si ottengono gradualmente completando le missioni principali e secondarie e che permettono di apprendere abilità uniche per sviluppare abilità come il furto, lo scassinamento, contrattacchi ecc. dando così un vero senso di progressione e di evoluzione del protagonista. Queste abilità permettono di essere più efficaci in vari aspetti del gioco, ma soprattutto ai fini delle missioni cooperative, la vera grande novità di Unity.
Ubisoft ha annunciato che non ci sarà nessun multiplayer competitivo all’interno del prossimo Assassin’s Creed e il motivo è stato proprio perché hanno preferito concentrarsi esclusivamente nel creare delle missioni cooperative ad hoc per permettere da due fino a quattro persone di giocare assieme, tra amici o online, attraverso un sistema di matchmaking che si basa proprio sull’equipaggiamento e le skill apprese, in modo da evitare squilibri che magari permettano di essere troppo forti o troppo deboli a seconda delle missioni. Quest’ultime sono sparse lungo tutto la città e perfettamente integrate, non sono quindi separate come fossero una modalità a parte.
Molto delle missioni coop sono piuttosto brevi e spesso prive di sottotrame, ma ne esistono alcune che possono essere definite importanti che si sviluppano nell’arco di tre atti e che si sbloccano progressivamente con il proseguio dell’avventura principale.
La missione che abbiamo avuto modo di testare era per due giocatori e consisteva nell’infiltrarsi in un sotterraneo per recuperare un bottino. La comunicazione tra i giocatori è pressoché essenziale, soprattutto quando si vuole o si è costretti a giocare senza farsi vedere. È quindi importante coordinarsi per gli spostamenti e le uccisioni dei nemici, sfruttando magari le peculiarità dei propri partner che magari hanno abilità che permettono di sbloccare scorciatoie o che possono fare da esca per attirare l’attenzione dei nemici mentre gli altri si preoccupano di aggirare e poi eliminare.
Per chi se lo sta chiedendo, no, il sistema di combattimento non è stato modificato e per quanto Ubisoft continui a sostenere il contrario di capitolo in capitolo, i nemici continuano ad attaccare uno alla volta ed è prevedibile sapere quando attaccano per poi contrattaccarli a loro volta, a maggior ragione in questo Unity dove adesso un barra sopra la loro testa si illumina in pieno stile dei giochi Batman.
L’esplorazione può assumere un ruolo importante anche in queste missioni apparentemente piccole e brevi visto che è possibile trovare casse contenenti tesori ed equipaggiamenti.
Per favorire la comunicazione tra i giocatori il titolo prevede una chat vocale integrata, mentre invece manca ancora un sistema che permetta di farlo per coloro che sono sprovvisti di microfono, tipo segni o gesti.
Ci è dispiaciuto non aver visto nulla della missioni principali, ci sarebbe piaciuto vedere Parigi nella sua estensione e nella sua bellezza mentre la si scala e la si attraversa dai tetti, ma allo stesso tempo ci sentiamo soddisfatti nell’aver visto un Assassin’s Creed ambizioso e promettente che potrebbe ritornare alla ribalta come fu il secondo capitolo a suo tempo.