Assassin’s Creed Mirage PROVATO
Assassin's Creed Mirage provato per circa quattro ore il nuovo capitolo della celebre serie Ubisoft che vuole tornare al passato.
La lunga saga di Assassin’s Creed giunge ad un momento cruciale. Da una parte, la conclusione della trilogia iniziata con Assassin’s Creed Origins – il capitolo che ha dato inizio alla seconda fase del franchise – dall’altra parte un futuro ricco di titoli tutti diversi tra loro.
Il primo di questi nuovi titoli sembra voler fare tabula rasa delle ultime esperienze, votate forse fin troppo sulla quantità e meno sulla qualità, ritornando alle origini della serie con un capitolo più intimo, denso ma non di meno importante: AC Mirage.
Assassin’s Creed Mirage provato per 4 ore circa è stato un primo contatto con il nuovo capitolo del franchise Ubisoft che non vuole nascondere il proprio scopo: essere un titolo capace di omaggiare la prima avventura di Altaïr, un onere non da poco.
Sono infatti davvero tanti gli appassionati di una saga che ha sulle spalle ormai 15 lunghi anni e che in parte, avevano desiderio di un ritorno al “vecchio stile”, con pro e contro di un’avventura più “contenuta”.
Assassin’s Creed Mirage PROVATO | Un omaggio alla saga?
Il provato di Assassin’s Creed Mirage è stato effettuato in remoto, di conseguenza ciò che vedevo a schermo non era l’immagine nativa del titolo.
Faccio questa doverosa menzione in quanto, almeno in questa anteprima, vorrei sottolineare maggiormente il gameplay, ciò che effettivamente rappresenta il fulcro di questo nuovo capitolo e soffermarmi meno sul comparto tecnico (che sarà analizzato con maggior cura durante la fase di recensione).
Tuffiamoci nel passato. Ci troviamo a Baghdad nel IX secolo d.C. durante l’epoca d’oro islamica e il protagonista di Assassin’s Creed Mirage è un volto già noto a chi ha giocato l’ultima iterazione della serie – ovvero Assassin’s Creed Valhalla (qui la recensione) – dato che sto parlando di Basim Ibn Ishaq (qui un video introduttivo sul personaggio).
In questo nuovo titolo della serie, vedremo un Basim più giovane, alle prese con i suoi primi atti da membro della Confraternita degli Assassini che lo porteranno poi ad essere quel personaggio chiave e di fondamentale importanza che si vede in Assassin’s Creed Valhalla, tant’è che gli eventi di AC Mirage accadono solamente venti anni prima dell’epopea di Eivor.
Fin da subito Assassin’s Creed Mirage è stato visto come un capitolo diverso dal solito, però.
In primo luogo per via del fatto che AC Mirage sarebbe dovuto essere inizialmente un grande DLC di Valhalla e secondariamente, la durata del capitolo è nettamente inferiore rispetto all’ultima trilogia in cui si superano abbondantemente le 100 ore di gioco senza correre troppo velocemente con la trama principale.
Insomma, un capitolo “vecchio stile” che per Ubisoft Bordeaux è un modo di omaggiare il primo capitolo della serie e dopo 4 ore ero contento di aver giocato ad un Assassin’s Creed, sensazione che non provavo da molto tempo e che il team di sviluppo ha sicuramente enfatizzato con momenti iconici e meccaniche di gioco provenienti dal passato.
È un passato che si mescola sapientemente con il futuro, però. Quando ho provato Assassin’s Creed Mirage avevo la sensazione di giocare sì, ad una formula già nota, ma al contempo notavo elementi invece presenti in tutti gli ultimi capitoli. Ad esempio, l’interfaccia utente di AC Mirage è ripresa da Valhalla ma con una palette cromatica differente.
Non è un male, del resto Ubisoft è promotrice del “squadra che vince non si cambia” e riciclare qualche asset, se ben fatto, è un pregio non di poco conto. Anche il comparto tecnico (avevo detto che non mi ci sarei soffermato però due parole vanno dette) è perfettamente in linea con quanto visto su Assassin’s Creed Valhalla.
Forse però i colori più caldi della Baghdad di Ubisoft Bordeaux rischiano di amalgamare l’intera composizione dell’immagine a schermo a lungo andare, ma avendo visto poche zone della mappa, non voglio affrettarmi nel far pendere la bilancia da un lato piuttosto che un altro. In generale però, non ti aspettare la rivoluzione grafica in Assassin’s Creed Mirage.
Il valore dello stealth
I fan di vecchia data saranno felici di sapere che finalmente lo stealth torna ad essere quasi imperativo in un Assassin’s Creed. La direzione che ha preso la serie dopo Assassin’s Creed Origins non rimuoveva del tutto lo stealth ma rendeva l’approccio silenzioso una semplice scelta del giocatore che talvolta era anche inefficiente.
In Assassin’s Creed Mirage invece se si viene scoperti durante le infiltrazioni le cose non finiranno mai bene e bisognerà sempre pagare a caro prezzo uno scontro diretto. Muoversi nelle ombre invece favorisce diversi aspetti del gioco che mi sono piaciuti molto.
Anche durante le primissime fasi di gioco, le possibilità di approccio durante una missione erano molteplici. Avevo quasi la sensazione di giocare ad uno degli ultimi HITMAN (con i giusti ridimensionamenti naturalmente). Ad enfatizzare questa positività si affianca un mondo di gioco che si sviluppa non solo in orizzontale ma anche in verticale.
Appigli, finestre, muri, bastoni da poter usare per slanciarsi da un tetto ad un altro e gli immancabili mucchi di fieno in cui tuffarsi da un tetto o dopo aver fatto il tradizionale salto della fede.
Tutti questi sono elementi di gioco che mescolati allo stealth e alla necessità di potersi muovere in più direzioni al fine di raggiungere un determinato obiettivo, danno finalmente valore ad uno stile di gioco che nella serie, si era perso da tempo.
Naturalmente, non è tutto oro ciò che luccica. Sebbene fosse una versione ancora non definitiva del gioco, l’IA dei nemici l’ho trovata in linea con i precedenti capitoli, ergo, non proprio performanti. Pattern di movimento abbastanza prevedibili e in generale poco reattivi, specialmente se ci si accovaccia passando di lato senza avere la minima reazione da parte di quest’ultimi.
Less is more
Assassin’s Creed Mirage è un capitolo decisamente più contenuto, sia in durata che anche in ciò che vuole offrire al giocatore, ma ciò non è un male anzi, lo trovo il punto di forza di questo capitolo. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere il ramo delle abilità, che, salvo qualche sorpresa è molto contenuto.
Tre categorie principali: una dedicata agli strumenti, una allo stealth/movimento e infine una dedicata al combattimento. Semplice ma efficace, ed è così che un tempo erano gli Assassin’s Creed.
Ammetto che la direzione presa con l’ultima trilogia non mi abbia entusiasmato, al netto di titoli di ottima fattura e con mondi di gioco che solo Ubisoft è capace di realizzare. Mirage però è il piacere di rimettere mano ad una formula nota, che non rivoluziona ma per questo vince: AC Mirage è conscio di ciò che vuole essere.
Gli strumenti da poter usare velocemente (come magari la bomba fumogena) sono pochi ma utili e mi è capitato più volte di usarli per fuggire o tramortire un nemico di grandi dimensioni.
Sul mondo di gioco non posso ancora esprimermi completamente dato che ho visto poco e durante il provato sono stati fatti caricare diversi salvataggi in diversi momenti del titolo, ma aprendo il menu di gioco ho sbirciato le dimensioni effettive che rimangono molto contenute.
Le zone di Baghdad che ho avuto modo di visitare si sviluppano in verticalità – con ganci per slanciarsi sui tetti velocemente o corde da usare come zip-line – e con molti più interni di abitazioni o palazzi che pullulano di scrigni contenenti materiali utili al crafting o oggetti preziosi da poter rivendere ai mercanti per guadagnare denaro.
La scatola nera
A chiudere il mio provato di Assassin’s Creed Mirage c’è stata una missione “Black Box”. Questa tipologia di sfida era presente anche in Assassin’s Creed Unity e Assassin’s Creed Syndicate. Lo scopo è semplice: esplorare l’ambiente al fine di trovare il modo migliore per scovare, raggiungere ed infine eliminare un obiettivo.
Se già prima avevo menzionato quanto in certi momenti si ha una pseudo libertà, sulla falsa riga di HITMAN, con le missioni Black Box vi è un flebile tentativo di ricreare una esperienza sandbox. Scrivo “flebile” in quanto sì, c’è sicuramente ventaglio di opportunità da poter scegliere ma che non è immenso come in altri titoli.
Una volta preso un incarico, bisognerà muoversi in una lunga indagine che prova dopo prova ci porterà alla posizione del target da dover eliminare e procedere poi, silenziosamente o meno, alla sua uccisione. Se inizialmente mi aspettavo una semplice variazione dalle missioni tradizionali, ecco che invece mi sono ritrovato a passare quasi un’intera ora su una missione Black Box.
La missione si svolgeva quasi del tutto all’interno di un antico e grande Bazar, gremito di persone (il team di sviluppo è riuscito a ricreare perfettamente la caotica frenesia dei mercati di Baghdad): continui rumori della folla, mercanti che urlano per catturare la tua attenzione, gruppi di persone fermi a discutere (che diventano subito un perfetto nascondiglio).
Ognuno di questi elementi diventa, nelle mani del team, pilastro fondamentale di una sezione di gioco decisamente particolare. AC Mirage non è un gioco dove si salta e uccide con la lama celata, talvolta bisognerà capire se è possibile corrompere qualcuno per farci dare delle informazioni o pedinare degli individui e, perché no, partecipare anche ad un’asta.
Ho apprezzato questa tipologia di missione e spero che durante l’intera avventura siano tutte di questo livello se non anche più complesse dato che rappresentano una deliziosa sfida nonché una corposa aggiunta all’offerta contenutistica del gioco.
Assassin’s Creed Mirage provato per 4 ore mi ha lasciato positivamente soddisfatto. Un titolo che sembra aver messo a fuoco il proprio obiettivo riuscendo forse a mantenere un ottimo bilanciamento tra contenuti e qualità.
l ritorno dello stealth, la verticalità degli scenari, il maggior focus sul parkour e le missioni Black Box sono stati un antipasto perfetto. Ora però bisogna capire se la portata principale sarà altrettanto buona, dall’inizio alla fine, perché chissà che forse questo Assassin’s Creed Mirage non faccia scoprire ad Ubisoft che certe volte, less is more.
Assassin's Creed Mirage: lo abbiamo PROVATO in ANTEPRIMA!
Assassin's Creed Mirage è l'ultima produzione di Ubisoft Bordeaux in arrivo il 5 Ottobre 2023. Lo abbiamo provato in anteprima per circa 4 ore ed ecco le nostre prime impressioni sul titolo.