Assassin’s Creed Mirage – Hands-off
Assassin's Creed Mirage si è mostrato in anteprima ed è tempo di fare luce in maniera dettagliata sul prossimo capitolo della serie di Ubisoft.
Ho avuto l’occasione di vedere in anteprima il gameplay di Assassin’s Creed Mirage, l’atteso nuovo capitolo del franchise più iconico di Ubisoft che cerca di riportarci indietro nel tempo e non solo con l’ambientazione di gioco. La prima impressione è quella che conta no? Ecco quindi tutto quello che è stato mostrato del nuovo capitolo di Assassin’s Creed.
Assassin’s Creed Mirage: tra il vecchio e il nuovo
Nell’hands-off a cui ho preso parte, ho avuto modo di vedere un lungo approfondimento dedicato non solo al mero gameplay del titolo ma anche alle motivazioni e scelte del team di sviluppo nel rendere Assassin’s Creed Mirage un titolo tanto nuovo quanto vecchio allo stesso tempo.
Attenzione però, questa volontà di guardare indietro ai vecchi capitoli della serie non è un elemento negativo, anzi, per molti aspetti, Assassin’s Creed Mirage ha tutte le carte in regola per essere uno dei capitoli più venduti negli ultimi anni. In primo luogo, la portata del gioco è più intima, una maggiore densità dei dettagli e della mappa di gioco e anche la longevità sarà ben distante dalle centinaia di ore trascorribili nell’ultima trilogia iniziata con Assassin’s Creed Origins, Odyssey e Valhalla.
Il team di sviluppo ha voluto omaggiare i primi capitoli della serie, con un netto tributo alla primissima epopea di Altair (pensate che ci sarà persino un filtro apposito per riproporre i colori del primo capitolo) senza però dimenticare le evoluzioni che la serie ha subito nel corso degli anni.
C’è una evidente volontà di fare le cose fatte per bene, un titolo che riesce a mettere a fuoco il suo obiettivo finale riuscendo, per quanto sembra, a mettere i piedi per terra senza fare il passo più lungo della gamba, proponendo uno stile di gioco perfettamente bilanciato.
Il mondo di gioco: un ritorno alle origini
In questa occasione, ci ritroveremo a Baghdad del IX secolo durante l’epoca d’oro islamica, la storia antecede le avventure di Basim Ibn Ishaq (il personaggio era già stato introdotto in Valhalla) e la sua transizione da ladro di strada a membro a pieno titolo della Confraternita degli Assassini.
La storia di crescita di Basim diventa un espediente funzionale per scoprire progressivamente tutte le abilità di un vero assassino. Il parkour prima di tutto diventa un elemento fondamentale del gameplay e non più semplice aggiunta come è successo negli ultimi capitoli della serie. Ogni salto è sempre ben corrisposto da una animazione gradevole da vedere, fluida e capace di trasmettere la sensazione di velocità durante gli inseguimenti o fughe rocambolesche tra i tetti di Baghdad.
Salti e movimenti hanno ricevuto un miglioramento generale, difatti, sparse per Baghdad saranno presenti delle aste che possono essere usate per attraversare ampi spazi nell’ambiente.
Tra le tante vecchie e nuove novità, tornano anche le missioni di pedinamento al fine di assassinare dei bersagli designati. Starà naturalmente al giocatore decidere il proprio approccio, sia per via dei diversi strumenti disponibili per eludere o distrarre le guardie nemiche ma anche per valutare se rimanere costantemente nell’ombra o rischiare di uscire allo scoperto e ingaggiare in feroci combattimenti.
Stando alle parole degli sviluppatori, il combattimento è quasi un’alternativa in caso le cose non vadano bene, un vero e proprio rischio da tenere a mente laddove le nostre capacità di rimanere furtivi venissero a mancare. Un vero e proprio focus sullo stealth che farà sicuramente felici i giocatori della vecchia guardia che non hanno apprezzato la deriva presa dalla serie dopo “l’iniezione ruolistica” dell’ultima trilogia.
Gameplay: il credo degli assassini
Se ancora non fosse chiaro, sì, Assassin’s Creed Mirage è un gioco stealth, non più legato forzatamente a livelli e statistiche da gioco di ruolo. Il nuovo capitolo del franchise segna anche il ritorno delle missioni di assassinio presenti ad esempio in Assassin’s Creed Unity e Assassin’s Creed Syndicate.
Proprio nel corso dell’hands-off ho avuto modo di vedere una missione in cui, una volta selezionato l’obiettivo da eliminare, Basim doveva farsi strada tra tetti e sporgenze per valutare i possibili ingressi in una piccola roccaforte in cui era presente la prossima vittima della sua lama celata.
Oltre alla classica lama celata, si sono visti brevemente anche altri strumenti come bombe fumogene, pugnali da lancio e dardi avvelenati. Entrambi armi e strumenti possono essere potenziati tramite un albero delle abilità che permette di applicare loro effetti differenti.
Vuoi controllare la situazione dall’alto? Nessun problema, Basim avrà a disposizione un compagno alato, più precisamente un’aquila imperiale orientale che può essere utilizzata per esplorare le aree adiacenti. Una delle buone notizie è che diversamente dai precedenti capitoli di Assassin’s Creed gli arcieri nemici possono accorgersi e scoccare frecce al nostro pennuto compagno, costringendolo ad una ritirata prematura, perciò, non si avranno troppi favoritismi anche durante gli avvicinamenti più pericolosi.
Un’altra gradita novità e l’utilizzo di una abilità di concentrazione che può essere impiegata durante il combattimento, permettendo così di compiere assassinii concatenati (senza allertare le guardie limitrofe).
Comparto tecnico
Sul fronte tecnico, bisogna precisare che quanto visto non rispecchiava naturalmente il prodotto finito ed essendo un gameplay comunque mostrato tramite streaming in remoto, la compressione video gioca sempre il suo ruolo in questo genere di situazioni. Motivo per cui non mi permetterò di dare un giudizio prematuro, lasciando però una evidente sensazione di riciclo abile e astuto di molti asset dell’ormai rodato engine di gioco utilizzato da Ubisoft per i suoi recenti capitoli di Assassin’s Creed.
Un titolo che sicuramente non rappresenterà il baluardo tecnico di questa generazione, ma un buon compromesso, in perfetta continuità con quanto è stato svolto fino ad ora nelle produzioni Ubisoft. In generale si ha però la sensazione di una maggiore cura ai dettagli, le animazioni risultano fluide e coese durante le traversate e anche la città, Baghdad è viva, densa di cittadini e ricca di passaggi da decifrare in corsa se si vogliono sfruttare al massimo le doti di parkour di Basim.
Assassin’s Creed Mirage sembra essere un ottimo prodotto. Una produzione più piccola ma che non rinuncia alla qualità e che forse potrebbe far riflettere su cosa effettivamente i giocatori vogliono dal franchise. Un titolo che per quanto mostrato fino ad ora ha tutte le carte in regola per essere uno dei capitoli più interessanti degli ultimi anni. Non resta che attendere l’uscita del gioco prevista per il 12 Ottobre 2023.