Nemmeno passato qualche mese e la Ubisoft sorprende tutti quanti dichiarando l’uscita , il 29 Ottobre 2013, del nuovo capitolo di un titolo che oramai spopola in tutti gli angoli del mondo: Assassin’s Creed – Black Flag.
Fa strano sapere dell’arrivo di un nuovo assassino, mentre molti fan sono ancora intenti a terminare le missioni con Connor in giro tra Boston e New York. Fa ancora più strano sapere che tra gli ultimi due assassini vi è un legame che va ben oltre la connotazione storica. Oramai il marchio Assassin’s Creed è una storia nella storia, una sorta di telefilm videoludico che appassiona milioni di fan nel mondo. E nessuno si sarebbe aspettato un nuovo episodio che accompagnerà l’uscita delle nuove console Next Gen. Insomma, è stata una di quelle notizie che non ti saresti mai aspettato, e invece dovremmo fare i conti con un nuovo assassino e una nuova storia che promette già di portare qualcosa di nuovo nelle nostre consoles, ma al contempo abbandonerà definitivamente alcuni stili.
Dimentichiamoci del tutto la villa a Monteriggioni, il duomo di Firenze e il Phanteon romano. Il rinascimento rivisitato in chiave assassina nasce e muore assieme ad Ezio Auditore. Un processo di distacco accennato con l’uscita di Revelations e completato con l’ultimo protagonista della saga, Connor. Difatti quest’ultimo ha posto non pochi interrogativi ai fan, che si sono trovati in un primo momento spiazzati dai nuovi scenari per nulla familiari: scalate sugli alberi e città nemmeno lontanamente somiglianti a quelle precedenti, per un paesaggio in cui è la natura a comandare sull’operato dell’uomo. Ma uno degli elementi più riusciti è stato Connor versione pirata dei Caraibi, con tanto di nave e flotta ai suoi ordini. Che nelle sue vene scorra sangue da pirata? Ebbene sì.
Nel 1713, terminata la guerra di successione spagnola, molti marinai britannici decidono di darsi alla pirateria; è questo il periodo più florido della cosiddetta “età d’oro dei pirati”, che si colloca tra il 1690 e il 1730. In quell’anno, molti pirati degni di nota hanno scritto la storia tra imprese, razzie e rapimenti. Ma uno in particolare – temuto persino da Barbanera – si distingue per la sua particolare maestria sia in mare che sulla terraferma: Edward Kenway. Pirata di giorno e assassino di notte, anche se ancora non ci è dato sapere da chi è stato addestrato per entrare nell’ordine, né come sia possibile che da un padre assassino possa essere nato un figlio templare.
Come già molti sanno, Edward è padre di Haytham e nonno di Connor, dunque gli avvenimenti storici del nuovo capitolo sono cronologicamente antecedenti all’ultimo. Inoltre gli sviluppatori hanno dichiarato che la storia si svolgerà per il suo 60 percento in mare e il restante 40 sulla terraferma; una risemantizzazione non indifferente, sia per il gran lavoro di textures – a cui comunque la Ubisoft sta lavorando dall’estate del 2011 – che per le nuove meccaniche di gioco.
Edward sarà in grado di maneggiare due spade e due pistole ed eseguire azioni acrobatiche sceniche, da vero pirata.
Ma non verrà abbandonata del tutto la componente stealth, che da sempre è stato il marchio di fabbrica del prodotto; semplicemente potrebbe passare in secondo piano a favore delle nuove missioni marittime, poiché saremo liberi di navigare un immenso Mar dei Caraibi che ci darà l’opportunità di saccheggiare una nave, scoprire qualche rovina Azteca, o cacciare le Balene, e dunque mantenere quell’aspetto free-roaming che aveva trovato una sua valida forma nell’ultimo episodio.
E il sistema di crescita? Questa volta il sistema di crescita consisterà nell’ampliare la propria ciurma, fornire le migliori tecnologie del momento e comprare navi sempre più potenti per far fronte agli scontri in mare aperto. Sì, questa volta la Ubisoft ha incentrato gran parte delle meccaniche di gioco sul mare aperto, basti pensare al fatto che nel caso in cui dovessimo assaltare una nave, lo dovremmo fare davvero noi (in più modi) e non guardando un video che magicamente ci porta dall’altra parte.
Alcune dichiarazioni, comunque, lasciano intendere che nel nuovo capitolo non sono state apportate modifiche né all’intelligenza artificiale, né tantomeno al sistema di combattimento, che porta dunque a credere che su quel fronte rimarrà tutto quanto pressoché invariato, così come invariate rimarranno le riletture delle textures e della grafica, che troveranno invece maggior espressione proprio nelle versioni per le consoles Next Gen. Giusto per inaugurarle con un titolo ad effetto.
Ad ogni modo, nonostante incentri una buona parte della progressione in mare, il prodotto non dimenticherà gli scenari della terraferma, che comunque si porteranno dietro tutto l’immaginario piratesco derivante da film e libri.
La decisione di ambientare Assassin’s Creed-Black Flag in un’epoca colma di pirati sicuramente affascina. Affascina sia per gli scenari, sia per il carisma che probabilmente Edward Kenway possederà. Certo, ci siamo fatti tutti quanti almeno una piccola idea di come sarà grazie ai piccoli passaggi dell’ultimo capitolo. Ma quello che uscirà a fine ottobre sarà comunque un qualcosa di diverso ancora: il lavoro degli sviluppatori sarà nuovamente quello di fornire a noi appassionati della saga un ambiente di gioco nuovo, immenso, fatto di milioni di metri cubi d’acqua in pixel, isolette sperdute con più di cinquanta locations liberamente esplorabili e – per non farci mancare nulla – un’intelligenza artificiale che giura di non voler cambiare mai.