Articoli – PlayStation 4 Vs Xbox One
Il primo vero motivo sul quale iniziare a valutare le differenze tra console partono da ciò che si tocca con mano: i controller. Infatti, Wii di Nintendo è stata padrona di vendite della settimana generazione con una console tecnicamente inferiore ma dotata di un sistema di controllo unico. Sia Microsoft che Sony hanno apportato dei cambiamenti sensibili rispetto agli ultimi controller, ma se si prende l’originalità come pregio, allora anche in questo caso PlayStation ha una marcia in più.
La parola chiave di questa generazione per entrambe le console è sicuramente “interattività“, cosa che per Sony parte anche dal controller – il DualShock 4. Al centro dell’attenzione c’è la sostituizione del tasto Select con Share, che permette di accedere direttamente alle funzioni social della console, quali la condivisione di screenshot e video, lo streaming della partita, e via discorrendo. Rimane invece Start, sotto le mentite spoglie di Options, di funzionalità variabile di gioco in gioco. Sono però molte altre le caratteristiche: il tradizionale design DualShock è stato rinnovato per far spazio ad un touchpad frontale piazzato nel mezzo del controller, capacitivo e dotato di una risoluzione di 1920×900 pixel. Tra quello e il sottostante tasto Home (il medesimo dei controller PlayStation 3) risiede inoltre uno speaker mono, le cui funzioni saranno presumibilmente simili a quelle già viste con il Wiimote di Nintendo, mentre il nuovo ingresso jack inferiore per l’headset (che è incluso in ogni confezione di PlayStation 4) pare ereditato dal controller Xbox 360. Un altra importante novità è la barra luminosa sul dorso: essa assume colori diversi a seconda dell’assegnazione al giocatore (1, 2, 3 o 4), ma soprattutto funge anche da sensore Move, permettendo l’interazione con la nuova PlayStation Camera. Anche l’ergonomia ha subito dei cambiamenti, in particolar modo per quanto concerne gli stick analogici, ora concavi, e il materiale del pad, che nel dorso ha una superficie rugosa che dovrebbe aiutare a farlo scivolare meno di mano. Per il resto, le caratteristiche sono le medesime del DualShock 3, comprendente la tecnologia Sixaxis e una batteria interna ricaricabile con l’apposita porta mini-usb.
Xbox One è più tradizionale, e, a prima vista, il controller è una versione migliorata del predecessore – ed in effetti lo è. Andiamo con ordine: l’unico cambiamento di design riguarda il tasto Home, sparito e sostituito con il logo della console sulla nuova sporgenza superiore, giustificata dal cambiamento nello slot per le batterie, costruito nel controller eliminando la protuberanza caratteristica del pad di Xbox 360. Come PlayStation 4, i tasti Select e Start sono sostituiti, ma senza le stesse novità: le funzioni dei due nuovi tasti, View e Menu, saranno stabilite dal gioco o dall’applicazione in uso – come solito. Cambia totalmente l’ergonomicità di D-pad e analogici: il primo assume la più comune e pratica forma “+”, mentre i secondi guadagnano una superficie antiscivolo che garantisce un miglior controllo. Cambia anche il connettore audio, che promette una migliore qualità sonora, tramite un headset ufficiale rivisto (anch’esso incluso nella confezione di Xbox One) i cui controlli, una volta agganciato, si pongono direttamente nella parte inferiore del controller – chi gioca online apprezzerà tantissimo. Ma non vi abbiamo parlato del pezzo forte: i nuovi motori di vibrazioni. Oltre a quelli tradizionali, Microsoft ha ben pensato di piazzarne altri quattro, di cui due “ad impulsi” posti sotto i grilletti. Può sembrare cosa da poco, ma avendolo provato vi assicuriamo che il feedback dei giochi è più percepibile che mai.
Eccoci quindi al primo confronto: quale controller è migliore? Abbiamo anticipato che, in termini di novità, sicuramente DualShock 4 è più interessante. Si potrebbe definire come un Frankenstein formato dalle caratteristiche di altri controller, permettendo molte funzioni in più del passato ma con meno periferiche, contrariamente a Xbox One, che relega la maggior parte delle novità al nuovo Kinect (di cui parleremo meglio dopo). Ma anche in questo caso, non si tratta di un motivo sufficientemente valido per premiare PlayStation 4.
Sony non è nuova all’introduzione di novità nei controlli, ma quanto queste novità sono state sfruttate in passato? La funzione Sixaxis è stata un flop, utilizzata sporadicamente e piuttosto male; i touchpad e touchscreen di PSVita servono per pochi titoli e nessuno di questi ne fa un uso definibile rivoluzionario; il Move, che inizialmente pareva la risposta “hardcore” al Wiimote, è stato invece una scusa per poter entrare nel mercato casual dove spopolava Nintendo – inoltre, le funzioni Move del DualShock 4 richiedono ovviamente una PlayStation Camera, da acquistare a parte. Con queste premesse, appare evidente che occorrerà tempo per dichiarare che DualShock 4 sia un controller migliore del più pragmatico e funzionale controller di Xbox One, poiché ora è solo presunzione, eccetto per una questione: le batterie. L’unico vero motivo per dare addosso a Microsoft è il maledetto vizio di costringere il giocatore ad affidarsi alle pile, seppure già dal lancio saranno disponibili i battery pack ufficiali. Impossibile non innervosirsi al pensiero.