Alien Isolation dei Creative Assembly è senza ombra di dubbio uno dei titoli più paurosi e sconvolgenti mostrati all’E3, e noi lo abbiamo provato. Il gioco è ambientato 15 anni dopo il primo Alien e ci mette nei panni di Amanda Ripley, figlia della più celebre Ellen dei film, in una stazione spaziale persa da qualche parte nell’universo alla ricerca della scatola nera della Nostromo (per chi non lo sapesse è la nave dove viene ambientato Alien), per scoprire che fine ha fatto nostra madre.
La demo che abbiamo provato inizia in un stanza semi buia e claustrofobica dove saremo armati di un solo radar estraibile che ci terrà compagnia per tutto il viaggio segnalandoci gli spostamenti degli Xenomorfi. Passato l’iniziale senso di smarrimento nella prima stanza si può trovare già un lanciafiamme, batterie e varie scartoffie che, ha detta degli sviluppatori, serviranno durante il gioco per modificare le armi a nostra disposizione.
Kill it with fire doesn’t work!
Armati di coraggio apriamo il portellone e ci incamminiamo verso la prima parte della demo. Imbracciando il radar ci si rende conto di non essere soli e infatti si vede fin da subito un puntino verde e in men che non si dica uno Xenomorfo ci passerà di fronte ignorandoci, a meno che non siamo così avventati da far cadere qualcosa nell’ambientazione, cosa molto frequente in questo gioco per via della scarsa visibilità. Se per caso si produce anche il minimo rumore verremo immediatamente tracciati dall’Alieno e condannati a una morte rapida e dolorosa sia se si cerca di sfuggirli nascondendosi, che se si cerca di affrontarlo di petto. Infatti sebbene colpito dal getto del lanciafiamme lo Xenomorfo non morirà immediatamente ma potrà sfuggire dalle fiamme con scatti felini o salendo nelle condutture, li diventa il padrone incontrastato del gioco e quando meno ve lo aspettate vi apparirà alle spalle trafiggendovi con il suo enorme pungiglione.
Lo scopo del gioco, almeno nelle prime fasi che abbiamo provato, è chiaramente quello di sfuggire all’Alieno, non affrontarlo. Per sfuggire allo Xenomorfo sono disponibili molti armadietti, dove è indispensabile trattenere il respiro se non si vuole essere scoperti, e condutture dove potremo fare dei brutti incontri se non si tiene costantemente sott’occhio il radar. Cercando di divincolarsi all’interno di questo labirinto si può interagire con varie porte che permettono di accedere in stanze dove si otterranno delle informazioni, fra cui due targhette utili per sbloccare un obiettivo o vicoli cechi pieni di trappole rumorose messe li apposta dagli sviluppatori per avvisare l’alieno.
Il fascino del Lo-Fi
Parlando del comparto grafico, la versione che abbiamo provato per Xbox One non soffre molto la sua natura cross-gen (uscirà anche per PS4, PS3, Xbox 360 e PC) ma si fa apprezzare grazie soprattutto alla natura lo-fi dell’ambientazione, rimasta fedele al primo film del 1979. Quindi non aspettatevi schermi touch o ologrammi, sarete invece circondati da tecnologia analogica e tubi catodici.
Siamo certi che Alien Isolation diverrà non uno dei titoli più amati della serie, ma anche un ottimo survival horror al pari di titoli come Outlast o Amnesia. Non resta che aspettare l’uscita prevista per il 7 ottobre 2014 per averne conferma.
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