Alaloth: Champions of The Four Kingdoms – Anteprima
Abbiamo finalmente provato Alaloth, RPG "retromoderno" di Gamera Interactive.
C’è! Esiste per davvero! Che ci crediate o no, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, l’Action RPG della nostrana Gamera Interactive, è finalmente disponibile su Steam e GOG in versione early access, a partire dallo scorso 30 giugno.
Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di un gioco ad ambientazione fantasy classica, ispirato pesantemente a quanto avremmo potuto giocare verso la fine degli anni ’90 (e anche primi anni duemila, toh!), con un gameplay improntato principalmente sull’esplorazione e il combattimento. Vi avviso però fin da ora: se state pensando a una sorta di Diablolike, siete davvero fuori strada!
Il plot di base di Alaloth: Champions of The Four Kingdoms è quello classico da videogioco high fantasy: c’è questo mondo medieovaleggiante suddiviso in quattro grandi domini, i quattro reami del titolo appunto. La vita scorre tranquilla e relativamente prospera fino a che, per motivi che non vi sto a spoilerare, poppa fuori all’improvviso un diavolaccio cornuto e malvagio fino al midollo delle sue importanti corna. E potente oltretutto, una vera e propria forza demoniaca dirompente e apparentemente inarrestabile. Talmente demoniaco che Rofocale muto, o volano schiaffoni.
Alaloth il Traditore, questo è l’appellativo completo del truce soggetto, si insedia quindi prepotentemente al centro della mappa dei Quattro Reami, e da lì comincia a spargere allegramente morte, distruzione e corruzione varia, invadendo i Reami con frotte di creature abominevoli, pronte a farvi la festa per un nonnulla.
La situazione diventa ben presto insostenibile. Per far fronte alle devastazioni portate avanti da Alaloth e compari si decide quindi di eleggere uno o più Campioni, scelti tra il fior fiore degli eroi dei Quattro Reami, destinati a esplorare in lungo e in largo il mondo di gioco, così da ottenere armi e capacità sufficienti per raggiungere il centro della mappa in (relativa) sicurezza e, una volta lì, prendere finalmente a calci l’infernale deretano del truce demone.
Allora ricapitoliamo: abbiamo degli eroi che girano liberamente per il mondo di gioco, uno siamo noi, mentre gli altri potrebbero essere anche controllati da altri giocatori. Si gira, si esplora e si combattono bestiacce, accumulando tesori, ricchezze ed equipaggiamenti utili poi a regolare i conti col soggettone di turno… Dove l’ho già sentito?
Giocare a Alaloth: Champions of The Four Kingdoms mi ha sbloccato (e non soltanto a me) una vibra positiva proveniente direttamente dai dorati anni della mia adolescenza, gli insuperabili Nineties, quando passavo i pomeriggi a smadonnare dietro a quel capolavoro che era Moonstone: A Hard Day Knight, indimenticabile titolo per Amiga 500, del quale Alaloth sembra proprio essere una sorta di “remake spirituale”.
Tante vibe old school in Alaloth quindi, a partire dall’impostazione: visuale isometrica e grafica che ricorda tantissimo gioconi come Baldur’s Gate o Pillars of Eternity, con personaggi e ambienti sapientemente retro, ma ultra dettagliati e animati benissimo.
Al contrario dei due titoli poco sopra citati però, Alaloth ci propone un gameplay action, dove si dovrà menare le mani spesso e volentieri, con un combat system che, per certi versi, potrebbe addirittura ricordare quello dei Soulslike!
In apertura dicevo che paragonare Alaloth a un Diablolike è sbagliato. Questo perché, nonostante il combattimento e il reperimento di equipaggiamenti validi siano fondamentali, non si può proprio dire di trovarci di fronte a un gioco che fa del looting la chiave di volta. In Alaloth dovremo principalmente esplorare, interagire con gli npc (c’è anche Sabaku!) e scoprire passo passo la ricca lore del mondo che i ragazzi di Gamera hanno preparato per noi.
Complessivamente, Alaloth risulta essere perfettamente in bilico tra passato e presente. L’impostazione e l’aspetto visivo (seppur con i dovuti aggiornamenti) ci riportano indietro con gli anni, ma il bilanciamento e alcune meccaniche garantiscono la fruibilità del titolo al 100% anche ai giocatori che non fanno parte della gloriosa (e nostalgica, ammettiamolo!) “Vecchia Guardia”.
Come detto, il gioco è uscito su PC al momento, ma sono previste versioni del gioco definitivo anche per le maggiori console, sia next che old gen. Trattandosi di una versione early access, è ovvio che ci sia ancora qualche angolo da smussare, ma lo staff di Gamera è al lavoro costantemente per migliorare il tutto, arrivando a rilasciare, al momento, almeno quattro patch correttive al momento della stesura di questo articolo, ovvero nemmeno a una settimana dal lancio!
Bel lavoro Gamera, e benvenuto finalmente Alaloth! Già da queste prime battute, possiamo dire di avere tra le mani una vera e propria perla, adatta sia ai nostalgici, sia a chi vuole provare qualcosa di diverso dai soliti rpg open world.