4 ore per scoprire la verità: The Occupation
Tra i vari titoli che abbiamo potuto mettere alla prova a EGX, la più importante fiera di videogiochi britannica, non ci eravamo assolutamente dimenticati di The Occupation, che forse, per ambizione e concept, è il gioco più interessante dell’intera kermesse.
Siamo in Inghilterra, a fine anni ‘80, in una realtà parallela ma molto simile alla nostra. Nel Regno Unito una tragedia scuote il paese: un attacco di terrorismo, l’ennesimo, costa la vita a 23 persone, scatenando la reazione di politica e opinione pubblica contro l’immigrazione clandestina. È in questo clima di scontri e odio che il governo decide di varare una nuova, decisiva legge, volta a controllare gli ingressi nel paese e “isolarlo” dalla minaccia terroristica: il famigerato Union Act. Questa serie di norme apparentemente volte a incrementare la sicurezza dei cittadini, impaurisce Javi, un opinionista di grande fama, da sempre coinvolto in indagini politiche.
Nei dettagli del disegno di legge, nelle cose non dette o solo accennate, si nascondono infatti inquietanti implicazioni, in grado di minare alle fondamenta e controllare le libertà dei cittadini d’Inghilterra. Per fare luce sulla vicenda, Javi riesce a procurarsi una serie di interviste e incontri con alcuni esponenti dell’esecutivo del paese, concentrati in una apparentemente normale mattinata negli edifici dell’agenzia per la sicurezza nazionale.
Libertà completa
Fin qui, un setting interessante, ma già visto: un pizzico di Half-Life, un’infarinatura di 1984 e magari un bel cucchiaio da cucina di critica alla Brexit, per un First Person Adventure (walking simulator per i meno “amici” del genere) che fa della narrazione, in assenza completa di combattimento, il suo punto forte. A differenza, però, di quasi tutti i suoi “colleghi”, spesso molto lineari e guidati, The Occupation – sviluppato da White Paper Games, studio con sede a Manchester conosciuto per Ether One – promette libertà quasi totale e una meccanica del tutto nuova che ci ha davvero rapito.
Innanzitutto, come annunciato, in The Occupation potremo guidare Javi esattamente come vogliamo. Da “copione” la trama vi indirizzerà verso i vostri appuntamenti fissati all’interno del palazzo, ma starà a voi, il giocatore, decidere cosa fare. Volete lavorare professionalmente e sorbirvi le frasi cautamente preparate dal governo o sceglierete di dare buca al secondo meeting per infiltrarvi nell’ufficio del direttore? Proverete magari a ispezionare i computer del personale o la loro corrispondenza o invece cercherete un passaggio verso l’apparentemente irraggiungibile quarto piano?
The Occupation, che si trasforma a tratti in un classico stealth game, presenta già una cura del dettaglio maniacale: l’indizio o prova decisiva potrebbe trovarsi ovunque. Ogni stanza, ogni corridoio, ogni NPC sembra caratterizzato magistralmente, tanto da darvi davvero l’adrenalina e il “piacere della scoperta” ad ogni passo, quasi come fossimo in un programma di Alberto Angela.
Qualunque sia la strada che avrete scelto alla fine, sarà vostro compito alla fine dell’investigazione scrivere il tanto atteso articolo con le vostre scoperte, per smascherare le evidenti bugie del governo. Quale finale e quale impatto avranno le vostre parole dipenderà da quello che avrete trovato nel vostro playthrough, anche se la struttura del titolo invoglierà certamente a completare il gioco più volte.
Il tempo vola. Sul serio
Anche perché The Occupation durerà quattro ore. Non si può scappare, quattro ore precise. Tutto ciò perché nel gioco il tempo scorrerà come nella vita normale; sarà quella la deadline entro la quale Javi dovrà lasciare l’edificio e correre a evitare il disastro pigiando freneticamente sui tasti della sua macchina da scrivere per raggiungere le stampe in tempo.
Quattro ore, quindi, da gestire esattamente come vogliamo, sfruttando la libertà citata in precedenza, indagando ai nostri ritmi o seguendo alla lettera le istruzioni e regole. Il tempo sarà anche in un certo senso la “valuta” del gioco: immaginate di infiltrarvi in un ufficio nel quale non avreste sicuramente dovuto essere entrati. Una volta scoperti, verrete infatti “puniti” con una penalità e reclusione di alcuni minuti, preziosissimi all’interno dell’economia delle quattro ore. Il team di sviluppo spera che questo approccio così diverso scateni la fantasia della community dei giocatori, coalizzata alla ricerca di dettagli e pieghe della storia diverse, cercando infine di comporre il misterioso mosaico di The Occupation.
Il titolo, anche se al momento ancora in una build ricca di bug e imprecisioni, promette davvero bene e arriverà la prossima primavera (Aprile pare il mese più probabile), inizialmente solo su PC.