Arrestati in Grecia due sviluppatori di ArmA III. Accusa di spionaggio
Si prospetta un periodo difficile per Bohemia Interactive, sviluppatori della serie di shooter tattici ed open world ArmA. Due componenti del team di sviluppo di ArmA III, rispettivamente di 28 e 33 anni, sono stati arrestati in Grecia, sull’isola di Lemnos, con l’accusa di spionaggio militare.
I due ragazzi, Ivan Buchta e Martin Pezlar, sarebbero stati sorpresi a raccogliere materiale fotografico sulle installazioni militari presenti nell’isola, con l’ovvio intento di ricreare una mappa di gioco quanto più veritiera possibile. Inutile dire che una pratica del genere è rigorosamente vietata, dal momento che si rischia la dispersione di dati sensibili e di segreti militari.
Marek Spanel, CEO di Bohemia Interactive, nega che lo scopo dei due dipendenti fosse quello di raccogliere materiale sull’area. Si sarebbero trovati lì in vacanza, nelle semplici vesti di turisti appasionatisi all’isola in seguito alla lavorazione del titolo. Hanno filmato e fotografato aree pubbliche, dice, come molti altri turisti. Un breve filmato, in particolare, riprendeva la via che conduce all’areoporto, compresi alcuni hangar distanti e altri edifici visibili da quella zona.
Inoltre, stando sempre alle dichiarazioni di Spanel, la riproduzione dell’isola sarebbe tutt’altro che fedele. Il modello 3D di Lemnos sarebbe quasi pronto, ma sarebbe stato adattato alle necessità del gioco, ambientato nel 2035, e sarebbe stato ridotto del 75% rispetto alla realtà, con installazioni militari assolutamente fittizie.
Al momento l’ambasciata ceca cerca in ogni modo di sbrogliare la matassa, con i due sviluppatori detenuti nell’isola di Mytilene in attesa della conferma della condanna. Intanto i due assicurano che, nonostante le condizioni dure, il trattamento loro riservato è umano e corretto.