Syberia: The World Before – Recensione

Recensito su PC

Parlare di Syberia: The World Before non è semplice quando si pensa che il suo ideatore Benoît Sokal è venuto a mancare poco meno di un anno fa, senza riuscire a vedere la sua ultima opera completata e pronta per il lancio globale. Il titolo Microids, annunciato nel 2019, era dato in uscita entro la fine del 2021 ma poi è slittato fino a Marzo, ora quel momento però è giunto e abbiamo potuto finalmente mettere mano su ciò che è a tutti gli effetti il lascito e testamento dell’artista belga.

È prematuro parlare ora di futuro ma Syberia: The World Before rappresenta un punto di arrivo importante per la casa francese ed è lecito pensare che d’ora in avanti, senza Benoît Sokal, Microids dovrà lavorare sodo se vorrà continuare a proporre avventure grafiche punta e clicca di alto livello e profonde come quelle plasmate dalla mente del compianto artista. Ci sarà senz’altro tempo per discutere di questo ma nel frattempo scopriamo che fine ha fatto Kate Walker dopo il rocambolesco finale di Syberia III.

Se siete a digiuno di Syberia non dovete preoccuparvi in quanto troverete un breve recap sia all’interno del gioco sia nel video qui proposto ma, giusto per rinfrescare la memoria, va detto che avevamo lasciato l’ormai ex avvocatessa newyorkese nelle mani della Dott.ssa Olga Efimova e del Colonnello, dopo essersi sacrificata per permettere agli Youkol di completare la loro migrazione. Syberia: The World Before riparte un anno dopo questi fatti: siamo nel 2004 e Kate Walker è stata fatta prigioniera e messa ai lavori forzati, alla ricerca di tracce d’avorio, tra le pericolose gallerie di una miniera di sale dismessa.

Qui Kate stringe un legame che sembra andare oltre la semplice amicizia con Katiusha, ex frontwoman di un gruppo punk, arrestata per ideali contrari a quelli governativi e, dopo aver appreso della morte della madre, le due trovano un’occasione di fuga dopo il crollo di una galleria. In un vecchio treno risalente alla seconda guerra mondiale, insieme a Katiusha rinvengono una strana tela raffigurante una giovane che somiglia in maniera stupefacente a Kate Walker. Ritrovata la libertà in maniera tragica, ma scossa dal lutto, all’avventuriera americana non rimane altro che scoprire chi sia la misteriosa donna del dipinto.

Syberia: The World Before

Nonostante la curiosità sul destino di Kate Walker, il titolo comincia con un flashback piuttosto marcato, ambientato nel 1937, e che mostra la città di Waghen e Dana Roze, colei che è raffigurata nel ritratto nonché personaggio di cui cercheremo di ricostruire il passato durante questa nuova avventura.

L’incipit di Syberia: The World Before è semplice, convincente e in grado di distogliere il giocatore, conoscitore della serie, da alcuni quesiti fondamentali sul passato di Kate Walker: che fine ha fatto la Dott.ssa Olga? Perché l’ha tenuta prigioniera? Gli Youkol avranno tentato di aiutare la donna americana a cui dovevano la loro sopravvivenza? Tutti quesiti senza risposta che però vengono ben presto spazzati via da una trama ben scritta, avvincente e in grado di solleticare il giocatore per tutta l’esperienza di gioco.

Syberia: The World Before

Il titolo presenta ancora una volta, seppur in maniera meno incisiva, gli automi Voralberg e tutta una serie di rimandi ai precedenti capitoli ed è strutturato come una classica avventura punta e clicca riprendendo la maggior parte delle meccaniche di gioco già viste nel precedente capitolo e qui, fortunatamente, affinate (pensiamo soprattutto alla gestione dei movimenti del personaggio su schermo e della telecamera, due dei difetti tecnici più evidenti in Syberia 3).

A livello di gamplay il tutto scorre in maniera piuttosto classica con l’analisi di oggetti e documenti, e la soluzione di rompicapo forse più semplici del previsto. Per chi non avesse pazienza o non fosse pratico del genere, la difficoltà viene ulteriormente mitigata sia dagli obiettivi visibili a schermo, sia dall’integrazione di un sistema di aiuti sbloccabili dopo un determinato periodo di tempo. Per il resto rimangono i classici dialoghi, le cui scelte multiple non avranno ripercussioni sulla storia ma risulteranno per lo più propedeutici alle nostre indagini.

Syberia: The World Before

La vera novità del titolo riguarda invece l’andamento della narrazione e il passaggio dell’azione tra il presente con Kate Walker e il passato con Dana Roze. L’alternanza tra le due avrà anche un’implementazione pratica nella risoluzione degli enigmi con un sistema simile a quanto già visto in The Medium, seppur senza alcun riferimento soprannaturale. Infatti sarà possibile rivivere tramite diari e documenti le azioni di Dana e switchare al presente su Kate per poter recuperare un oggetto o risolvere uno dei puzzle.

Tra le altre aggiunte interessanti si segnalano anche gli obiettivi secondari e l’Introspezione, ovvero interazioni all’interno del gioco che permettono di avviare una riflessione del personaggio in uso, che sia Kate o Dana. Sia obiettivi secondari che Introspezione non intaccano o evolvono la trama ma si dimostrano, piuttosto, elementi di arricchimento all’interno della narrazione e utili per sbloccare i collezionabili del titolo.

Syberia: The World Before

Visivamente Syberia: The World Before si presenta bene grazie all’utilizzo di Unity 5.0 e graficamente, seppur non si possa gridare al miracolo, siamo di fronte a un prodotto davvero ben confezionato e fluido al punto giusto da poter girare anche con macchine un po’ datate. Seppur presenti un numero limitato di location il titolo Microids difficilmente risulterà monotono, nella sua dozzina di ore di gioco, grazie alla presenza di tantissimi dettagli a schermo e di un concept design variegato e rinnovato.

Per un titolo che fa della musica uno degli elementi centrali della narrazione (Dana Roze è infatti una pianista iscritta all’accademia di musica di Vaghen), il comparto sonoro non delude e si dimostra ancora una volta eccellente soprattutto grazie ai brani eseguiti a pianoforte. L’unico rammarico riguarda forse il doppiaggio che, così come nel suo predecessore, non presenta un parlato in italiano ma solo sottotitoli. Una mancanza che tutto sommato non si farà sentire più di tanto.

Syberia: The World Before


Syberia: The World Before rappresenta un’eredità pesante per Microids a fronte della scomparsa dell’artista belga, nonché suo creatore, Benoît Sokal. Questo perché il titolo si dimostra davvero ben riuscito e ricco grazie a una narrazione di alto livello e a un feeling che, a distanza di 20 anni, rimane ancora intatto con il giocatore. Gli amanti dei rompicapo complessi qui rimarranno delusi notando un po’ di incertezza a livello di creatività ma, nonostante ciò, la formula dei due filoni narrativi a cavallo tra presente e passato funziona egregiamente e farà passare in secondo piano questo difetto. Ambienti ispirati e dettagliati, dialoghi interessanti e sonoro arricchito da ottimi brani, fanno il resto. Per riagganciarci all’incipit rimane un dubbio sul futuro: se Syberia: The World Before non rappresenta il capitolo finale delle avventure di Kate Walker, Microids saprà proporre un soggetto altrettanto valido senza la mente del suo creatore? Ancora è presto per dirlo, ma la speranza è di vedere ancora tante altre avventure grafiche di questo livello per gli anni a venire.

8.4

Pro

  • Il lascito di Benoît Sokal
  • Il dualismo Kate-Dana rende la trama avvincente
  • Ambienti di gioco evocativi e dettagliati
  • Ottimo comparto audio

Contro

  • Enigmi spesso troppo semplici
  • Anche questa volta non c'è doppiaggio italiano
Vai alla scheda di Syberia: The world before
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