Assassin’s Creed: L’alba di Ragnarok – Recensione
Nel corso dell’avventura di Eivor in Assassin’s Creed Valhalla più volte abbiamo visto quanto l’influenza degli Dei e di tutta la mitologia fosse importante per il nuovo capitolo della saga Ubisoft, ed è proprio da questi spunti che nasce l’espansione L’alba di Ragnarok. Il viaggio di Havi a Svartalfheim ci trasporterà attraverso una storia ricca di citazioni alla mitologia norrena, tra nani e giganti, divinità e creature varie, passeremo ore e ore in un ambiente, come al solito, costruito magistralmente da Ubisoft.
Svartalfheim: un nuovo mondo
L’espansione è stata pensata da Ubisoft per essere giocata subito dopo aver giocato Valhalla, infatti alcuni elementi della trama appariranno poco chiari a chi si approccia per la prima volta al titolo. In ogni caso è possibile giocare L’alba di Ragnarok anche partendo da zero: chi non ha mai cominciato il gioco potrà selezionare, dalla Nuova Partita nel menù principale, di partire direttamente da Svartalfheim. Chi, infine, stava già giocando ma non è a livello 340, potrà ottenere dei boost temporanei.
Non vogliamo dire troppo sulla trama dell’espansione ma dobbiamo evidenziare una scrittura che difficilmente potrà coinvolgere pienamente il giocatore e rendere l’avventura memorabile, nonostante l’incredibile mondo creato attorno al protagonista e tutte le citazioni alla mitologia.
Valhalla 2.0?
L’Alba di Ragnarok si presenta come un vero e proprio “more of the same” di Valhalla, per questo se avete apprezzato l’ultimo capitolo di Assassin’s Creed amerete di certo anche questa sua espansione. Nonostante questo ci sono delle piccole novità che non possono che fare piacere soprattutto a chi ha già sviscerato Valhalla in ogni sua parte. Havi può, per esempio contare su una rinnovata arma che permette di divertirsi con delle combo inedite o su dei poteri soprannaturali che è possibile assorbire dai nemici ed equipaggiare due alla volta.
I poteri sono sicuramente l’aspetto più interessante del gameplay di L’Alba di Ragnarok, anche se alcuni sono molto più utili di altri e si finirà resto con il tenere equipaggiati quelli fino a quando non arriverete all’epilogo.
L’avventura all’interno del mondo di gioco può durare tra le 10 e le 12 ore contando solo la campagna principale, questo tempo potrà ovviamente aumentare se deciderete di portare a termine anche gli incarichi secondari.
Questi ultimi serviranno principalmente per permettervi di potenziare i potere di Eivor e per continuare a divertirvi per almeno altre 10 ore, nonostante il design di alcune missione secondarie evidenzia il loro ruolo da “allunga-brodo”.
Grafica e level design: tra vecchio e nuovo
Pur riciclando molti degli assets visti in Valhalla, l’ambientazione di questa espansione è incredibilmente evocativa e spinge il giocatore a esplorare ogni angolo della mappa. In più viene sfruttata maggiormente la verticalità degli ambienti (anche grazie ad alcuni poteri del protagonista) tra caverne scavate nel terreno e immensi picchi da scalare.
Tecnicamente, proprio come Valhalla, siamo ancora qualche passo indietro rispetto alle produzioni più recenti come Horizon Forbidden West tra pop-up e qualche bug poco fastidioso, ma questo è certamente dovuto alla sua natura cross-gen e cross-platform. Il comparto sonoro è invece molto valido, con musiche che richiamano molto l’ambientazione norrena e un sound design generale che funziona alla grande.
In sostanza Assassin’s Creed: L’alba di Ragnarok si presenta come un’espansione divertente e che certamente soddisferà il palato di tutti i fan della saga e soprattutto di Valhalla. La struttura del gioco resta la medesima del titolo principale con piccole ma piacevoli aggiunte. Purtroppo chi si approccerà a questa espansione senza aver giocato prima Valhalla si potrebbe trovare un po’ spaesato, come se gli mancassero dei pezzi. In generale anche la trama e i personaggi non spiccano per la loro originalità e caratterizzazione ma fortunatamente riesce a correggere il tiro la grandiosa ricostruzione di Svartalfheim fatta da Ubisoft.
Pro
- Mondo di gioco come sempre eccezionale
- Piccole ma piacevoli aggiunte nel gameplay
- Buona longevità con alcune missioni molto ispirate
Contro
- Trama e personaggi abbastanza piatti
- Non proprio alla portata dei novizi
- Tecnicamente un po' arretrato