Il trentesimo anniversario di Bungie
Un percorso lungo tre decenni, con lo sguardo perennemente rivolto al futuro.
Sembra ieri che ci trovavamo a fraggare con Halo 2, decantando le abilità di Bungie nella declinazione di un first person shooter nato e sviluppato con un unico obiettivo: annichilire la concorrenza. In realtà di acqua sotto i ponti ne è passata, tant’è che oggi ci troviamo di già a festeggiare il trentesimo anniversario dalla fondazione di Bungie.
Quale miglior modo di salutare questa ricorrenza ripercorrendo brevemente le tappe di questo lungo percorso?
La popolare software house, con sede a Belleuve e nata dalla fervida mente dello statunitense Alex Seropian, ha aggiunto nel corso della propria esistenza numerose perle al proprio palmares, affiancando le proprie capacità a quello di publisher importanti quali Microsoft e, più recentemente, Activision Blizzard.
Si potrebbe parlare di freddi numeri, considerare unicamente risultati economici e strategie commerciali, ma Gamesource preferisce lasciar spazio (quasi) unicamente alle qualità dei videogiochi, quella stessa qualità che più di ogni altra cosa è riuscita a forgiare l’immagine di Bungie nel cuore dei videogiocatori di tutto il mondo.
I primi passi
La nostra carrellata in funzione del trentesimo anniversario di Bungie inizia con una produzione codificata in realtà prima della fondazione ufficiale del team. Gnop!, questo il nome del primo progetto di Bungie, è essenzialmente un clone di Pong, come si può intuire anche dal gustoso anagramma che sottende il nome del titolo. Dopodiché, tra il 1991 e il 1993, vengono pubblicati Operation: Desert Storm, prima release commerciale di Bungie, Minotaur: The Labyrinths of Crete, gioco di ruolo che ha venduto circa 2500 copie e Pathways into Darkness, un’avventura in prima persona che poteva vantare su finali decisi in base alle azioni compiute dal giocatore nel corso della partita. Pathways into Darkness rappresentò il primo successo di critica e di pubblico per Bungie.
Marathon
Galvanizzata dal successo di Pathways into Darkness, Bungie si getta a capofitto sullo sviluppo di un sequel, Marathon, che in realtà assumerà connotati radicalmente differenti da quelli del prodotto iniziale. Storicamente riconosciuto come il titolo che è riuscito a rendere popolare Bungie a livello internazionale, risulta essere videoludicamente parlando degno di nota per aver introdotto la possibilità di guardare su e giù con il mouse nell’ambito di un first person shooter, nonché il rocket jumping. Pubblicato nel Dicembre del 1994, Marathon viene seguito da Marathon 2: Durandal e successivamente dal terzo installment della serie, Marathon Infinity. È il 1996 quando Bungie decise di abbracciare lo sviluppo sui sistemi operativi Microsoft anziché stagnare nel comunque redditizio ma all’epoca poco esteso bacino di utenti Apple.
Myth e Oni
Successivamente alla pubblicazione del terzo e ultimo capitolo di Marathon, Bungie decide di abbandonare almeno momentaneamente la via dei first person shooter per inoltrarsi in qualcosa di assolutamente diverso con Myth: The Fallen Lords, produzione strategica lanciata nel 1997 sia per Mac che per Windows che riscuote un ottimo successo per mezzo della propria trama e del gameplay. L’opera trascurava la parte relativa alla gestione e alla produzione di risorse per dare piena importanza al posizionamento e all’impiego delle varie unità belliche sin da subito disponibili. Sebbene quelli sin qui descritti possano sembrare titoli minori, specialmente se paragonati a buona parte dei titoli che seguiranno in questa short list realizzata per ricordare il trentesimo anniversario di Bungie, è necessario rimarcare come senza di questi, probabilmente la maggior parte del popolo che videogioca non sarebbe mai arrivata a conoscere l’attuale Bungie. Il crescente successo e l’espansione delle prospettive conducono fra l’altro all’apertura di Bungie West, divisione che arriva a realizzare un unico prodotto, Oni, interessante action game in terza persona pubblicato nel 2001 su Mac, PC e PlayStation 2 che riprende le atmosfere cyberpunk di classici di animazione quali Akira e, soprattutto, Ghost in the Shell.
Halo
Dopo aver guardato con interesse ai real time strategy, Bungie proietta nuovamente tutte le sue attenzioni sugli sparatutto in prima persona e lo fa in pompa magna, dando vita al rivoluzionario Halo. Pubblicato su Xbox nel 2001 dopo l’acquisizione operata da Microsoft nei confronti della software house di Belleuve, questo FPS è probabilmente uno dei punti più alti mai raggiunti dal genere. Negli anni successivi, tanto Halo 2 quanto Halo 3 rafforzano il brand, polverizzando ogni record di vendite. L’attenzione alla componente narrativa nonché lo squisito gunplay della serie proiettano il franchise nell’Olimpo del Videogioco. Dopo il lancio di Halo 3, Bungie torna a essere indipendente, lasciando la proprietà intellettuale di Halo nelle mani di Microsoft. Negli anni successivi, Bungie rilascerà comunque due ulteriori titoli appartenenti alla saga, Halo 3: ODST e Halo: Reach.
Destiny
L’annuncio del decennale accordo con Activision, arrivato nel 2010, conduce all’ultima tappa di questo articolo sul trentesimo anniversario di Bungie. Nell’ambito di questo accordo Bungie arriva ad annunciare, nel 2013, il primissimo Destiny. L’unveal ufficiale del progetto avviene un anno prima della pubblicazione del gioco, avvenuta il 9 Settembre 2014 su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One. Il lancio del primo Destiny è un grosso successo di critica e di pubblico, secondo Activision “il miglior lancio di sempre per un nuovo franchise”. Le meccaniche sparacchine di Destiny abbinate alla simbiotica integrazione dei contenuti PvE con quelli PvP rappresentano una grande conquista per l’universo degli MMO. Il franchise ha continuato a perfezionare il proprio canovaccio ludico a suon di patch e di espansioni, raggiungendo con The Taken King inedite vette qualitative. Nel 2017 arriva Destiny 2: anche in questo caso il successo è enorme. Nel 2019 Bungie conclude anzitempo l’accordo di publishing con Activision, mantenendo l’IP di Destiny…
… Il resto è storia recente, recentissima. I DLC relativi al trentesimo anniversario di Bungie, prima, e The Witch Queen, poi, sono solo i primi di una lunga serie di contenuti che Bungie ha intenzione di diffondere per aumentare l’appeal di Destiny 2. La possibile prossima espansione dell’universo di Destiny verso nuovi medium e l’arrivo di una nuova IP entro il 2025 prefigurano un radioso futuro per quella stessa realtà che, trent’anni fa, esisteva soltanto nei sogni del proprio artefice.
Auguri, Bungie!