The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Recensito su Xbox Series X

Questo Novembre ha segnato due importanti ricorrenze con i 10 anni dall’uscita di The Elder Scrolls V: Skyrim tributato con The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition e i 20 anni dal lancio di Xbox, prima console Microsoft lanciata sul mercato. L’evento in casa Bethesda, come sappiamo, ha risvegliato la passione di una community mai sopita e solleticato la curiosità di coloro che non hanno mai esplorato Skyrim.

E dunque c’è ancora tanto da dire sul titolo Bethesda? Ha senso scrivere un’altra recensione sullo stesso titolo già declinato su due generazioni di console, ora alla terza, e molteplici configurazioni PC? Queste sarebbero state solo alcune delle domande che mi sarei posto, dal momento in cui mi è stato affidato l’importante fardello di scrivere di questo The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition, ma non ne ho avuto il tempo.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Infatti, da neofita della saga avrei voluto, con riverenza, posare piede nella vasta regione di Skyrim situata a nord del continente di Tamriel, pronto a carpire in maniera genuina tutto ciò che è stato incluso in questa nuova edizione celebrativa e che, badate bene, consiste di base in The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition più tutti i contenuti del Creation Club (quali armature, modalità di gioco e missioni aggiuntive) finora pubblicati. Purtroppo però, le cose hanno preso una piega decisamente diversa.

E così che mi sono ritrovato a iniziare The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition su un carro, imbavagliato e con le mani legate, in compagnia di diversi brutti ceffi, tra i quali colui che mi è stato presentato come Ulfric Manto della Tempesta, Jarl di Windhelm nonché leader dei ribelli che si contrappongono all’Impero. La destinazione era Helgen, ma il motivo? Un’esecuzione di tutti coloro presenti su quel carro, compreso il sottoscritto. La cosa mi ha lasciato perplesso: perché io? Un semplice viandante privo di un’identità definita, in cerca di sapere e di fortuna a Skyrim, trattato alla stregua di un sovversivo e nemico dell’Imperatore.

Il fato però, dopo aver definito le mie origini e i miei lineamenti, ha avuto in serbo per me qualcosa di più: un legame a doppio taglio con i draghi, risvegliati da un lungo torpore e in grado di garantire, nell’immediato, la libertà al sottoscritto e a quei pochi sfuggiti al giogo del boia mentre, nel lungo periodo, questa affinità si è tramutata in un conflitto complesso e su vasta scala.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Libertà, in tutti i sensi: è questo ciò che si palesa una volta che si inizia a calcare le vaste lande di Skyrim, principe degli open world tra gli Action RPG. Inutile dire che tutta questa libertà ha un prezzo: un continuo spaesamento e una rincorsa continua volta alla risoluzione di compiti e missioni più o meno complicate, affidatemi da tutti coloro a cui si rivolge la parola.

Conscio del fatto che, visti gli accadimenti relativi alla mia liberazione, una ta più alta doveva pur esserci, ho intrapreso un cammino lungo, sfiancante e virtualmente logorante, per giungere nel primo luogo cardine di The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition. Qui le cose non sono certamente diventate più semplici: gli incarichi non accennavano a diminuire mentre, a causa di una povertà atavica, ho dovuto improvvisarmi domatore di cavalli selvaggi per potermi spostare in maniera più agevole in questa regione fredda e tronfia di pericoli e minacce.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

La situazione iniziava però a farsi interessante, meno frustrante a livello di spostamenti, e più stabile. Già progettavo di raggranellare un po’ di denaro per carpire qualche incantesimo, recuperare un’arma migliore o un vestiario in grado di proteggermi al meglio. Ma oltre a poter condurre una vita dignitosa, ho iniziato ad ambire a qualcosa di più, magari una casa e una famiglia. Sì perché, volendo, oltre alle infinite missioni opzionali disponibili, The Elder Scroll V: Skyrim Anniversary Edition, permette anche di concentrarsi su altre attività tra cui la rilassante pesca, l’alchimia, il commercio e, ovviamente, l’esplorazione.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Ma la verità è che il Sangue di Drago – questo il nome con cui hanno iniziato a chiamarmi – ribolliva nelle mie vene e una crescente e indomita volontà di sapere e salvaguardare questa terra ha iniziato a insinuarsi. Mi sono dunque ritrovato in una corsa folle insieme a pochi fidati alleati, affrontando abomini indicibili e, soprattutto, maestosi e letali draghi da cui ho potuto letteralmente risucchiare forza e sapere.

Insieme a spade, asce, scudi, archi, frecce e incantesimi ho sviluppato un nuovo potere, una magia arcana nota come Urli dei Draghi, in grado di salvare tutto ciò per cui vale la pena combattere. Mi sono fatto strada tra misteriose costruzioni in caverne, nel sottosuolo o sulle montagne, affrontando bestie, nemici umanoidi e non, fino a sconfiggere entità spettrali o non morte. Ma il culmine di tutte le battaglie si è fatta attendere tanto, accompagnato da melodie epiche e incalzanti per tutto il viaggio, e del resto dieci anni di attesa sono parecchi da risolversi in poche ore.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Alla fine il trionfo, rapido e indolore ma con la consapevolezza che quella regione inizialmente ostile e che ho imparato ad amare sarà ancora lì per giorni, settimane, mesi e anni. E per alcuni poco importerà scoprire la delusione di una patch next-gen che non aggiunge nulla di nuovo a The Elder Scroll V: Skyrim Anniversary Edition a livello di qualità delle texture ma garantisce la stabilità e la sicurezza dei 60fps/60hz, piacevole fluidità in un gameplay non sempre agevole.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition


Nel congedarmi, mi scuso con tutti coloro che si aspettavano una recensione canonica di The Elder Scroll V: Skyrim Anniversary Edition e, a questi lettori, suggerisco la lettura del pezzo relativo al titolo originale o del più recente lavoro sulla Special Edition. Ringrazio inoltre tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto nella lettura e che capiranno bene quanto fosse superfluo parlare per l’ennesima volta degli aspetti positivi e negativi di un titolo di questo tipo, già sviscerato più volte. La speranza rimane quella che, dalle mie parole, si possa evincere l’apprezzamento nei confronti di un prodotto ricco di contenuti e indirizzato ai fan più coriacei o a chi, come il sottoscritto, aveva riposto in un cassetto questo gioco in attesa del periodo migliore o più giusto per recuperarlo. Eccoci dunque, quel momento è arrivato: correte e perdetevi in Skyrim, ne varrà la pena.

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